F1 | Ferrari ci ha creduto – Analisi passo gara del GP del Bahrain
McLaren è ancora da battere, ma dietro la lotta è viva: l’analisi del passo gara del GP del Bahrain Il Bahrain convince più del Giappone e ci regala una gara interessante. L’analisi del passo gara dei top team conferma una McLaren ancora superiore, ma gli ... Leggi tutto L'articolo F1 | Ferrari ci ha creduto – Analisi passo gara del GP del Bahrain proviene da F1ingenerale.

McLaren è ancora da battere, ma dietro la lotta è viva: l’analisi del passo gara del GP del Bahrain
Il Bahrain convince più del Giappone e ci regala una gara interessante. L’analisi del passo gara dei top team conferma una McLaren ancora superiore, ma gli altri non stanno a guardare. Piastri è apparso imprendibile per tutti: il gap medio sul passo gara rispetto a Norris è significativo, e si attesta attorno ai 4 decimi al giro. Il distacco medio di McLaren da Mercedes e Ferrari è di circa mezzo secondo, mentre quello da Red Bull è addirittura di quasi un secondo al giro.
Il Bahrain si è rivelato terreno fertile per la McLaren che, grazie a un posteriore stabile e a un’ottima trazione, si è adattata perfettamente alle caratteristiche del tracciato.
La safety car ha scombinato i piani dei team, in particolare quelli della Ferrari, che ha optato per una strategia diversa rispetto agli altri top team. A differenza degli avversari partiti con gomma soft, la Ferrari ha scelto di partire con la media, puntando su una sola sosta per poi concludere la gara con le hard.
Primo stint
In partenza, la scelta ha penalizzato Ferrari: il boost di prestazione offerto dalla soft ha aiutato tutti gli altri, mentre i piloti della Rossa hanno faticato.
Nel primo stint, McLaren si è confermata la più veloce, anche se Norris è stato impegnato nella rimonta dopo essere partito sesto. Mercedes si è mostrata estremamente solida con Russell, il più veloce dopo Piastri, mentre Antonelli non è riuscito a tenere il ritmo del compagno di squadra. Verstappen è rimasto fuori dai giochi sin dal venerdì: la RB21 si è rivelata difficile da gestire e anche il team ha commesso errori ai box. Il passo gara della Ferrari non è stato entusiasmante: Hamilton ha faticato, mentre Leclerc ha mantenuto la quarta posizione fino al momento del pit stop.
Il primo a fermarsi è stato Norris al giro 10, seguito da Russell al 13 e da Piastri al 14. Leclerc, con gomma media, ha prolungato il suo stint, ma si è fermato solo tre giri dopo Piastri, che invece montava la soft.
Secondo stint: Ferrari la più veloce
Il secondo stint si è rivelato cruciale. Ferrari ha montato nuovamente un set di medie, risultando la più veloce in pista, ma ciò l’ha obbligata a una seconda sosta. Verstappen, che ha montato le hard già al decimo giro, ha mostrato un passo debole con la mescola più dura, spingendo dunque la Ferrari a rivedere i piani e abbandonare l’idea dell’unico pit stop. Con gomme più fresche, la Ferrari ha mostrato un buon passo, risalendo in classifica con entrambi i piloti. Il secondo stint è stato incoraggiante per Lewis Hamilton: il pilota è infatti riuscito a recuperare cinque posizioni in pista, grazie a un feeling con la vettura che lui stesso ha definito cambiato “dal giorno alla notte” rispetto al primo stint.
Tuttavia, una safety car al giro 32 ha interrotto lo stint e stravolto la strategia, costringendo tutti a una nuova sosta.
Terzo stint
Nell’ultimo stint, i team hanno optato per strategie differenti: i due McLaren hanno montato la media, Russell ha azzardato la soft, mentre le due Ferrari sono andate sulla dura. La scelta della Ferrari è apparsa logica: impossibilitati dal regolamento a rimontare la media, e temendo il degrado della soft, la hard era l’unica opzione percorribile. Tuttavia, lo svantaggio di mescola è stato evidente, e Ferrari ha faticato a mantenere il ritmo.
Piastri si è confermato imprendibile, mentre Russell ha gestito alla perfezione la soft con un passo gara veloce e costante. Norris, quarto, ha superato Leclerc a fine gara, con quest’ultimo impossibilitato a difendersi dalla McLaren su gomma media. Dopo aver passato Leclerc, Norris ha provato a insidiare Russell, ma l’assetto carico della MCL39 lo ha penalizzato sul dritto, costringendolo ad accontentarsi della terza posizione.
Verstappen, nonostante una gara in salita, è riuscito comunque a chiudere davanti a Hamilton, che continua a faticare nel trovare fiducia con la sua SF-25.
La safety car ha compromesso la strategia della Ferrari
I distacchi al termine della gara sono stati influenzati dalla safety car, quindi il gap tra la McLaren e gli inseguitori sarebbe stato sicuramente maggiore. Ciò non toglie merito a una Mercedes in forma e a una Ferrari in ripresa, nel suo weekend fin qui migliore.
La safety car ha indubbiamente rovinato la strategia della Ferrari: il team avrebbe potuto sfruttare meglio la mescola media nel secondo stint e allungare lo stint abbastanza da montare la soft nel finale, ottenendo così un vantaggio prestazionale che avrebbe potuto consentire l’assalto al podio.
Il quadro dopo la quarta gara inizia a delinearsi: McLaren è la migliore, con Mercedes seconda forza. Ferrari è ancora da decifrare, ma ha reagito bene su una pista sfavorevole. Resta il punto interrogativo Red Bull, oggi in difficoltà anche con Verstappen, con i problemi della RB21 che iniziano ad apparire più vistosamente.
F1 | GP Bahrain – SINTESI: Piastri dominatore assoluto. Ferrari azzarda, ma è giù dal podio
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