Eurovision 2025, le pagelle delle prove della seconda semifinale
Le pagelle delle prove della seconda semifinale dell’Eurovision 2025. Chi sono i promossi e i bocciati? Chi rischia di non andare in finale? L'articolo Eurovision 2025, le pagelle delle prove della seconda semifinale proviene da imusicfun.

Le pagelle delle prove della seconda semifinale dell’Eurovision 2025. Chi sono i promossi? Chi sono i bocciati? Chi rischia di non accedere alla finale?
Eurovision 2025, le pagelle delle prove della seconda semifinale
Australia – Go-Jo – “Milkshake Man”
Il concept è brillante sulla carta: un mix tra pop anni ’80, ironia da spot americano e una regia pensata per il televoto. In realtà, però, la performance risulta debole e confusionaria. La coreografia ruota attorno a un enorme frullatore e a ballerine che lo spingono in una scena da videoclip demenziale. Go-Jo fatica vocalmente e anche il “Sweet Sweet Yum Yum” – potenzialmente un tormentone – suona stanco.
Voto: 6,5
Montenegro – Nina Žižić – “Dobrodošli”
Un’interpretazione vocale di grande livello che richiama l’intensità delle migliori ballate balcaniche. Il problema? La canzone è fin troppo classica e priva di momenti memorabili. Lo staging gioca con luci e fumo, l’abito bianco fluttuante domina la scena, ma tutto rimane statico.
Voto: 5
Irlanda – Emmy – “Laika Party”
Una follia completa: tute argentate, cagnolini spaziali danzanti, una scenografia da rave intergalattico e una base da tastiera Casio. Ma, contro ogni previsione, Emmy regge vocalmente e riesce a trasmettere un’energia contagiosa. Il ritornello si stampa in testa e il pubblico si diverte.
Voto: 7.5
Lettonia – Tautumeitas – “Bur man laimi”
Sei voci che si fondono in armonie perfette, un’atmosfera mistica e ancestrale creata da giochi di luci e un sipario a doppio strato che simula la pioggia. Le code animali e i costumi etnici aggiungono un tocco magico. È un atto di culto, più che una canzone pop, ma perfettamente eseguito.
Voto: 7
Armenia – Parg – “Survivor”
Il concetto è forte: lotta, resistenza, energia. Parg corre su un tapis roulant tra fuoco e led lampeggianti, ma tutto appare fin troppo forzato. Il pezzo, musicalmente debole, è oscurato da uno staging sopra le righe. Bella l’idea delle strofe in armeno, ma non è sufficiente.
Voto: 5.5
Austria – JJ – “Wasted Love”
Estetica vintage, in 4:3 e bianco e nero, per un’esibizione dal taglio prettamente cinematografico. Il brano è un mix tra classico e contemporaneo, con onde, fari e una barchetta simbolica che affronta la tempesta. La voce è potente, ma soave, angelica e controllata.
Voto: 8
Regno Unito – Remember Monday – “What The Hell Just Happened?”
Il titolo dice tutto. Lo staging è un accrocchio teatrale di memoria elisabettiana, ma allo stesso tempo un po’ vaudeville: boudoir, lampadari, passerelle. Le tre cantanti sono vocalmente solide, ma la canzone sembra proporre tre idee incollate insieme. Intenzione interessante, ma realizzazione caotica. Non ci siamo.
Voto: 4,5
Grecia – Klavdia – “Asteromata”
Una delle voci più solide del lotto. Klavdia incanta con una ballata intensa e difficile, arricchita da uno staging suggestivo fatto di fuoco, acqua e cambi d’abito simbolici. Il finale, in total white, è potente e avvicina a una dimensione spirituale ed eterea.
Voto: 7,5
Lituania – Katarsis – “Tavo akys”
Una ballata indie visivamente ben costruita ma difficile da catturare con un singolo ascolto. L’ambientazione campestre, i giochi di zoom e i colori soffusi tentano di darle un’identità cinematografica, ma l’emozione resta distante.
Voto: 5
Malta – Miriana Conte – “Serving”
Il punto più basso della serata. Costumi provocanti, simboli sessuali evidenti e un finale da lezione di zumba con le classiche (e un po’ trash…) palle da pilates. Vocalmente carente, eccessiva (al limite del volgare) in ogni scelta. Un esperimento visivo che non funziona né in arena né in TV.
Voto: 4
Georgia – Mariam Shengelia – “Freedom”
Voce angelica, bellezza eterea, presenza scenica elegante. Ma la canzone è dimenticabile, e lo staging – con bandiere e abiti bianchi – non aiuta a fissare l’attenzione. Un’occasione sprecata per una cantante così talentuosa.
Voto: 5
Francia – Louane – “Maman”
Un’ode alla maternità e alla figura femminile, visivamente evocativa e vocalmente impeccabile. Louane canta tra la sabbia e specchi dal forte connotato simbolico. Il climax finale è toccante, intimo, potente. Da podio.
Voto: 9
Danimarca – Sissal – “Hallucination”
Voce cristallina e staging onirico, ma il brano è una dance ballad troppo datata. Le coreografie con tende fluttuanti e la camminata finale sulla passerella con vestito svolazzante sono ben realizzate, ma il progetto non lascia il segno.
Voto: 5.5
Cechia – Adonxs – “Kiss Kiss Goodbye”
Perfetto mix tra eleganza e contemporaneità. Vocalmente solido, coreografie raffinate, staging essenziale ma d’effetto. Il suo carisma buca lo schermo.
Voto: 8.5
Lussemburgo – Laura Thorn – “La Poupée Monte Le Son”
Pop teatrale (con riferimenti vintage, resi contemporanei), staging da casa delle bambole, grande dinamismo. Laura canta sdraiata in una scena che sembra in piedi grazie alla realtà aumentata. Finale con un acuto perfetto. Interessante, pop, ma allo stesso tempo sofisticata.
Voto: 7.5
Israele – Yuval Raphael – “New Day Will Rise”
Una voce che incanta, staging minimal con scala trasparente e pioggia di scintille. La tensione emotiva cresce fino all’esplosione finale. Sospesa tra spiritualità e precisione.
Voto: 7.5
Germania – Abor & Tynna – “Baller”
Un beat moderno e coinvolgente, ma Tynna sbaglia diverse note. Lo staging ha un buon impatto clubbing, ma il potenziale rimane inespresso. Ultimo posto prenotato anche quest’anno?
Voto: 4
Serbia – Princ – “Mila”
La classica ballata drammatica serba: voce forte, pathos intenso. Ma lo staging non aggiunge nulla, e il brano non cresce mai. Manca un momento di vera svolta armonica e il risultato ne risente. Così è difficile pensare alla finale.
Voto: 5
Finlandia – Erika Vikman – “Ich Komme”
Provocante, energica, magnetica. Erika domina il palco e chiude la serata sospesa su un’asta gigante. Tutto calibrato tra audacia e ironia, anche se tutto è davvero troppo. Lo scorso anno il Regno Unito pagò l’eccesso. Quest’anno il pubblico avrà cambiato approccio nei confronti della provocazione di matrice hard?
Voto: 6.5
La seconda semifinale dell’Eurovision 2025 mostra una varietà estrema: dalle emozioni vere di Israele e Francia, all’esuberanza della Finlandia, passando per la sorpresa Irlanda e la raffinatezza di Lettonia e Cechia. Bocciate senza appello Malta, Germania e Regno Unito. Il televoto avrà l’ultima parola, ma l’impressione è che sarà una serata ricca di colpi di scena.
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