Esclusivo Ferrari, test riservato al Mugello: studio correlazione dati

A quanto pare, Ferrari ha effettuato un test al Mugello senza sponsorizzarlo. Suona particolare questa scelta del team di Maranello di non pubblicizzare un normalissimo test previous car (TPC). Al contrario, secondo alcuni collaboratori presenti al circuito, pare che ci fosse parecchia segretezza attorno a questa prova su pista alquanto inattesa, dove alcuni spettatori sono […]

Apr 24, 2025 - 16:01
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Esclusivo Ferrari, test riservato al Mugello: studio correlazione dati

A quanto pare, Ferrari ha effettuato un test al Mugello senza sponsorizzarlo. Suona particolare questa scelta del team di Maranello di non pubblicizzare un normalissimo test previous car (TPC). Al contrario, secondo alcuni collaboratori presenti al circuito, pare che ci fosse parecchia segretezza attorno a questa prova su pista alquanto inattesa, dove alcuni spettatori sono pure stati allontanati.

Ferrari in pista al Mugello

In questo caso, la scelta è ricaduta su Antonio Giovinazzi, al volante della vettura numero 39. Parliamo della Ferrari SF-23, che ha partecipato al mondiale 2023. L’ex pilota Alfa Romeo da tempo sta lavorando al simulatore, con il chiaro scopo di sommare sacrificio all’importante causa della Rossa. L’italiano era già stato spedito direttamente dal Giappone a Maranello, per testare in direttissima il nuovo fondo che poi ha debuttato in Bahrain. Ma torniamo al presente.

Ferrari F1 Mugello
Antonio Giovinazzi a bordo della Ferrari SF-23, nei TPC del Mugello

La prova realizzata nella giornata di ieri, con ogni probabilità, aveva un preciso scopo tecnico. Opinione corroborata dallo svolgimento di un test abbastanza segregato, in una pista di cui, tra l’altro, il team è proprietario. Sappiamo che la SF-25 soffre una chiara mancanza di carico. Lo ha reso noto lo stesso Leclerc, dichiarando che rispetto a McLaren e Red Bull hanno un deficit che non gli permette di avvicinarsi e lottare per la vetta. Anche Vasseur afferma che la vettura modenese ha un potenziale inespresso.

Rendimento che, una volta sbloccato, potrebbe portare la monoposto parecchio vicino alla vetta. I problemi sono sempre gli stessi, già analizzati dalla nostra redazione. Il team non può ancora utilizzare le altezze da terra previste da progetto. In Cina è arrivato l’esempio lampante: avvicinando l’auto all’asfalto, la SF-25 rischia di consumare eccessivamente il pattino, infrangendo le norme.

Ferrari F1 Mugello
Antonio Giovinazzi a bordo della Ferrari SF-23 nella pista del Mugello – IG: Vaidas Glinkis | IG: rodolphe21

Sebbene sia un rischio un po’ per tutte le squadre, resta il fatto che gli altri team riescono in “tale impresa”. Questo significa che il Cavallino Rampante non riesce a far lavorare al meglio la vettura. L’ipotesi più fondata è di tipo aerodinamico, in quanto la Rossa non è ancora centrata da questo punto di vista. Aspetto che emerge, specie nelle curve veloci, dove, Charles docet, non si raggiungono sempre le velocità necessarie di percorrenza.

Lo scopo del test privato

La mancanza di carico in un ampio spettro di velocità è indubbia. Grazie alle informazioni raccolte dalla nostra redazione, possiamo dire che la storica scuderia, con il test del Mugello, ha cercato maggiore correlazione tra gli ambienti simulativi e la realtà. Ovvero, tra CFD, la galleria del vento di Maranello e la pista. La correlazione è importantissima in questo momento, perché i test con le vetture 2025 sono strettamente regolamentati.

Le simulazioni devono pertanto possedere un alto grado di precisione, altrimenti i valori che si registrano non si producono nel campo reale. Anche Red Bull sta soffrendo gli stessi problemi. Da quanto abbiamo capito, al team italiano servivano parametri in input più accurati, ai quali si può accedere solamente scendendo in pista. Ovviamente, ogni piccolo dettaglio è cruciale in queste situazioni.

Ferrari F1 Mugello
L’italiano Antonio Giovinazzi con la Ferrari SF-23 nei test del Mugello – IG: Vaidas Glinkis | IG: rodolphe21

Non è un caso che Ferrari abbia scelto proprio la pista del Mugello per realizzare questo tipo di lavoro, in quanto parliamo di un tracciato ad alto carico, che possiede proprio quella tipologia di curve che sta creando i maggiori problemi alla vettura italiana. L’obiettivo del test, quindi, era proprio quello di risolvere problemi di correlazione, che porterebbero, come sta succedendo a Red Bull, ad aver tratto in inganno i tecnici.

Va detto che tra il prossimo mese arriverà il nuovo e corposo pacchetto di aggiornamenti, che il team dovrebbe presentare per il Gran Premio di Imola. Avere la certezza che gli strumenti virtuali stiano funzionando a dovere è fondamentale, in vista di un aggiornamento che potrebbe far realizzare quel salto di qualità necessario al team per gettarsi nella lotta al vertice.

Autore: redazione @FUnoAT

Immagini: Scuderia Ferrari – F1TV