Enrico Costa (Fi) insiste: chiede più sanzioni per i magistrati nei casi di ingiusta detenzione e processi temerari

Il deputato di Forza Italia Enrico Costa ha depositato alla Camera una proposta di legge per “dire davvero basta” ai casi di “ingiusta detenzione” e “ingiusta applicazione di misure cautelari” e ai “processi temerari“. Il testo, che estende la riparazione a tutti i casi di “ingiusta applicazione di tutte le misure cautelari reali e personali”, […] L'articolo Enrico Costa (Fi) insiste: chiede più sanzioni per i magistrati nei casi di ingiusta detenzione e processi temerari proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mag 4, 2025 - 18:54
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Enrico Costa (Fi) insiste: chiede più sanzioni per i magistrati nei casi di ingiusta detenzione e processi temerari

Il deputato di Forza Italia Enrico Costa ha depositato alla Camera una proposta di legge per “dire davvero basta” ai casi di “ingiusta detenzione” e “ingiusta applicazione di misure cautelari” e ai “processi temerari“. Il testo, che estende la riparazione a tutti i casi di “ingiusta applicazione di tutte le misure cautelari reali e personali”, è stato firmato anche dal capogruppo in Commissione Giustizia della Camera, Tommaso Calderone, dal vicepresidente della stessa Commissione, Pietro Pittalis e da Anna Maria Patriarca.

Costa sostiene, citando Piero Calamandrei, che “il processo è di per sé una pena” e quindi non solo deve essere rapido, ma dovrebbe essere evitato quando gli indizi condurrebbero all’archiviazione. Questo non avviene spesso, secondo il parlamentare azzurro, che mette nel mirino non solo la custodia cautelare ingiusta, ma anche le misure cautelari reali, riguardanti per esempio il ritiro del passaporto.

È vero che la riforma Cartabia aveva affrontato il problema, prevedendo che il giudice pronunci sentenza di non luogo a procedere quando gli elementi acquisiti non consentono di formulare una ragionevole previsione di condanna. Tuttavia, osserva Costa, manca una sanzione nei confronti del magistrato che non applica la norma.

Al primo articolo, dunque, la proposta allarga le maglie dell’equa riparazione attualmente prevista ai casi di ingiusta detenzione, anche a “chi, avendo subìto una misura cautelare reale o personale diversa dalla custodia cautelare, è stato prosciolto con le sentenze irrevocabili“.

Nel secondo articolo si prevede che il giudice che definisce l’importo dell’equa riparazione al cittadino che ha subìto le misure cautelari ingiuste, trasmetta poi “gli atti al Procuratore generale della Corte dei Conti, ai fini dell’eventuale avvio del procedimento di responsabilità” erariale a carico del magistrato e li trasmetta anche “ai titolari dell’azione disciplinare”.

Il terzo articolo della proposta di legge Costa, rimodula gli attuali illeciti disciplinari sanzionando chi ha disposto “il processo penale nonostante la comprovata ricorrenza di un motivo di proscioglimento nel merito oppure di una causa di non punibilità, di estinzione del reato o di improcedibilità dell’azione penale o per effetto di una valutazione palesemente infondata in ordine alla ragionevole previsione di condanna”. Per quanto riguarda poi in generale i procedimenti disciplinari, il Procuratore Generale della Cassazione non potrà più procedere, come oggi, all’archiviazione, ma dovrà comunicarla “al Ministro della giustizia, il quale, nei sessanta giorni successivi”, dovrà pronunciarsi “in merito all’intesa”.

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