Eliio-3 dalla Luna: scommessa spaziale per energia pulita e PC quantistici
La startup Interlune punta a estrarre elio-3 dalla Luna per fornire energia pulita e raffreddamento quantistico
Un gas rarissimo sulla Terra, ma abbondante sulla superficie lunare, potrebbe diventare un elemento chiave per il nostro futuro energetico e tecnologico. Si tratta dell’elio-3, un isotopo del tutto privo di radioattività, che negli ultimi anni ha attirato l’interesse crescente della scienza e dell’industria. La novità? Per la prima volta una società privata americana, Interlune, ha venduto elio-3 prima ancora di averlo estratto dalla Luna.
Fondata dall’ex presidente di Blue Origin, Rob Meyerson, la startup con sede a Seattle ha già firmato due contratti: uno con il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti (DOE) e l’altro con Maybell Quantum, un’azienda specializzata in tecnologie quantistiche. Interlune promette di consegnare i primi quantitativi entro il 2029, a un costo stimato di 20 milioni di dollari (circa 18,6 milioni di euro) al chilogrammo. Un chilogrammo di elio-3, per dare un’idea, occupa circa 7.400 litri se misurato a temperatura e pressione standard.
L’elio-3 si forma grazie al vento solare, che da miliardi di anni bombarda la superficie lunare, non protetta da un campo magnetico come quello terrestre. Questo ha permesso l’accumulo graduale del gas nel regolite, il cosiddetto “terreno” lunare. Interlune ha ideato un escavatore spaziale capace di scavare fino a tre metri di profondità e processare fino a 100 tonnellate di materiale all’ora, separando il prezioso gas in loco, senza trasportare la polvere lunare sulla Terra.