Elezioni Albania 2025, vince (ancora) Edi Rama: ingresso in UE più vicino

lentepubblica.it L’Albania ha rinnovato il proprio Parlamento l’11 maggio 2025, confermando nuovamente la fiducia al primo ministro uscente Edi Rama, che arriva al suo quarto mandato. Ggli elettori albanesi sono stati chiamati alle urne per scegliere la nuova composizione del Parlamento. Un appuntamento cruciale per il futuro politico del Paese, che arriva in un momento delicato, […] The post Elezioni Albania 2025, vince (ancora) Edi Rama: ingresso in UE più vicino appeared first on lentepubblica.it.

Mag 13, 2025 - 13:52
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Elezioni Albania 2025, vince (ancora) Edi Rama: ingresso in UE più vicino

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L’Albania ha rinnovato il proprio Parlamento l’11 maggio 2025, confermando nuovamente la fiducia al primo ministro uscente Edi Rama, che arriva al suo quarto mandato.


Ggli elettori albanesi sono stati chiamati alle urne per scegliere la nuova composizione del Parlamento. Un appuntamento cruciale per il futuro politico del Paese, che arriva in un momento delicato, tra aspirazioni europee, tensioni interne e decisioni controverse che hanno segnato la campagna elettorale.

Elezioni Albania 2025, vince Edi Rama: è il suo quarto mandato

Con oltre la metà delle preferenze – circa il 52% – il leader socialista ha conquistato il suo quarto mandato consecutivo, rafforzando ulteriormente una leadership avviata nel 2013. La coalizione di centrodestra guidata da Sali Berisha, ex capo del governo e figura storica della politica albanese, si è fermata invece al 38%.

Il voto si è svolto secondo un sistema proporzionale a liste semi-aperte, suddiviso in dodici circoscrizioni corrispondenti alle prefetture del paese. La normativa elettorale, riformata più volte negli ultimi anni, impone una soglia di sbarramento dell’1% e consente agli elettori di esprimere una preferenza che può modificare l’ordine delle liste, a patto che il candidato prescelto superi le 10.000 preferenze personali. Tra le novità introdotte dalla riforma del 2024 spiccano l’estensione delle regole sul voto all’estero e un rafforzamento della rappresentanza di genere: un terzo dei candidati eletti grazie ai voti di preferenza deve obbligatoriamente essere donna.

Subito dopo la vittoria, Rama ha espresso soddisfazione dichiarando che “il popolo albanese ci ha affidato l’energia per condurre il Paese verso l’Unione europea“. Intervistato dai principali quotidiani italiani, Corriere della Sera e la Repubblica, ha ribadito che il sostegno alla sua formazione deriva dal desiderio diffuso di integrazione europea. “Essere parte dell’Europa – ha sottolineato – rappresenta per noi un obiettivo storico“. In questo percorso, l’Italia continua a rivestire un ruolo cruciale come alleato strategico e interlocutore privilegiato.

Le critiche dell’oppisizione su presunte irregolarità

Nonostante la calma apparente del giorno del voto, l’opposizione ha sollevato pesanti accuse, parlando di irregolarità e compravendita di consensi. In almeno sette casi, sono state fermate persone sorprese a fotografare la scheda elettorale, pratica vietata e sanzionabile. Negli ultimi mesi, la magistratura ha aperto numerose indagini per presunti episodi di corruzione e rapporti opachi tra criminalità e politica. L’ambasciatore dell’Unione europea a Tirana ha visitato alcune aree particolarmente sensibili, come Durazzo e Fier, dove – ha spiegato – si teme la presenza di influenze illecite sulle dinamiche politiche locali.

Il blocco di TikTok durante la campagna elettorale

Un altro tema che ha attraversato la campagna elettorale, suscitando forti tensioni, è stato il blocco della piattaforma TikTok. Il governo albanese ha infatti disposto, a partire dal 2025, il divieto d’accesso al social per almeno un anno. Una misura motivata, secondo Rama, da gravi episodi di violenza giovanile legati all’uso dell’app, tra cui la morte di un minorenne durante una lite. In parallelo, l’esecutivo ha annunciato l’avvio di programmi educativi rivolti a studenti e famiglie per contrastare il fenomeno.

Il blocco è stato attuato in modo capillare: su disposizione dell’Autorità delle Comunicazioni e dell’Agenzia per la Sicurezza Cibernetica, tutti i provider internet sono stati obbligati a oscurare l’accesso ai server e agli indirizzi IP collegati alla piattaforma cinese.

Il provvedimento ha generato un acceso dibattito politico e civile. Berisha ha accusato il governo di voler limitare la libertà d’espressione e ostacolare le campagne elettorali digitali, soprattutto per i partiti d’opposizione. Il 15 marzo scorso, centinaia di manifestanti si sono radunati davanti alla sede del governo a Tirana per protestare contro quello che definiscono un atto di censura. Arlind Qori, leader del movimento di sinistra radicale Insieme, ha denunciato la decisione come un pericoloso precedente in materia di libertà digitale.

Mentre il Paese si prepara a una nuova legislatura, le sfide restano molte: rilancio economico, lotta alla corruzione, rafforzamento dello stato di diritto e, soprattutto, il lungo e faticoso percorso verso Bruxelles. La strada verso l’adesione europea è ancora in salita, ma per Rama l’Albania è pronta a percorrerla, con o senza social network.

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