Ecco come Russia e Cina rafforzeranno gli eserciti
Mentre l'Europa si riarma su una scala mai vista dalla fine della guerra fredda, la Russia inizia la più grande chiamata alle armi degli ultimi anni e anche la Cina rafforza il reclutamento militare puntando a personale altamente qualificato. Fatti, numeri e approfondimenti

Mentre l’Europa si riarma su una scala mai vista dalla fine della guerra fredda, la Russia inizia la più grande chiamata alle armi degli ultimi anni e anche la Cina rafforza il reclutamento militare puntando a personale altamente qualificato. Fatti, numeri e approfondimenti
Mentre l’Europa si riarma su una scala mai vista dalla fine della guerra fredda, Russia e Cina suonano una chiamata alle armi.
Se nel Vecchio continente i nuovi fondi stanno aiutando a colmare le lacune in armi ed equipaggiamenti, uno dei maggiori problemi rimasti è il personale per gli eserciti europei, rileva il Financial Times. E cita l’esempio tedesco: a metà marzo la commissaria delle forze armate tedesche, Eva Högl, ha avvertito che il paese non era più vicino al suo obiettivo di avere 203.000 soldati attivi entro il 2031, poiché la dimensione complessiva delle forze armate è leggermente diminuita l’anno scorso, in parte a causa di un elevato numero di abbandono.
La carenza di personale è una questione aperta per gli eserciti europei, ma il trend è inverso per Russia e Cina.
Come segnala la Bbc, Putin ha arruolato altri 160 mila nuovi soldati tra i 18 e i 30 anni, il numero più alto dal 2011, mentre il Paese si muove per espandere le dimensioni dell’esercito di 180 mila unità nei prossimi tre anni. L’attuale leva, che si svolge tra aprile e luglio, arriva nonostante i tentativi degli Stati Uniti di forgiare un cessate il fuoco nella guerra. Oltre alla sua leva semestrale, la Russia ha anche chiamato un gran numero di uomini come soldati a contratto e ha reclutato migliaia di soldati dalla Corea del Nord.
Anche la Cina ha intensificato i suoi sforzi di reclutamento militare per rafforzare e modernizzare le sue forze armate sotto la guida del presidente Xi, con un notevole incremento nell’ultimo anno.
Tutti i dettagli.
LA CHIAMATA ALLE ARMI DI PUTIN
Il presidente russo ha ordinato che altri 160 mila cittadini russi siano chiamati a prestare servizio nell’esercito, ha riferito lunedì l’agenzia di stampa russa Interfax. La Russia arruola uomini di età compresa tra 18 e 30 anni. Il nuovo ordine, entrato in vigore il 1° aprile e di previsto completamento entro il 15 luglio, arriva nel mezzo delle trattative in corso per un cessate il fuoco tra Russia e Ucraina, mediate dagli Stati Uniti, riporta Politico.
La chiamata primaverile per un anno di servizio militare è arrivata diversi mesi dopo che Putin ha detto che la Russia dovrebbe aumentare le dimensioni complessive del suo esercito a quasi 2,39 milioni e il numero di militari attivi a 1,5 milioni. Si tratta di un aumento di 180mila nei prossimi tre anni.
CERCASI RECLUTE RUSSE
Sempre la Bbc, ricorda che Mosca chiama le reclute in primavera e in autunno, ma l’ultima leva di 160 mila giovani uomini è di 10 mila in più rispetto allo stesso periodo del 2024.
Inoltre, dall’inizio dell’anno scorso, il bacino di giovani uomini disponibili per la leva risulta allargato grazie all’innalzamento dell’età massima da 27 a 30 anni.
IL RIARMO DI PECHINO CHE SPAVENTA WASHINGTON
Nel frattempo, anche Pechino è impegnata in una corsa alle armi.
Nel 2023 la spesa militare della Cina ammontava a 296 miliardi di dollari, ovvero il 32% dei 916 miliardi di dollari spesi dagli Stati Uniti, secondo il Sipri. Ma nessun altro paese ha intrapreso un simile sforzo per sfidare la superiorità militare degli Stati Uniti, osserva Le Monde.
La Cina è “l’unico paese con l’intento di rimodellare l’ordine internazionale e, sempre di più, il potere economico, diplomatico, militare e tecnologico per farlo”, recita la Strategia di difesa nazionale degli Stati Uniti d’America del 2022. Il ritmo di sviluppo dell’esercito cinese rappresenta la principale “sfida” del Pentagono.
Per Pechino, questa effusione di risorse è in linea con la sua ambizione di diventare una “potenza leader” prima che la Repubblica Popolare compia 100 anni, nel 2049. Ma se l’esercito cinese ha fatto un impressionante balzo in avanti tecnologico, il fattore umano solleva interrogativi anche nella terra del Dragone.
IL RECLUTAMENTO MADE IN CHINA
Secondo gli stessi media statali cinesi, il reclutamento di personale qualificato è un problema importante per l’esercito di pechino.
Consapevole di questa debolezza, evidenzia Le Monde, Xi Jinping ha reso la qualità delle truppe uno dei punti focali della riforma dell’esercito cinese. Tra il 2015 e il 2017, il numero delle truppe è stato ridotto di 300 mila uomini. Con circa 2 milioni di uomini, l’Esercito Popolare di Liberazione è composto da 700 mila soldati, 850 mila sottufficiali e 450 mila ufficiali e personale civile. La coscrizione può essere riattivata in caso di conflitto.
In particolare, l’esercito è passato da una a due campagne di reclutamento annuali nel 2020 e dal 2023 ha preso di mira più giovani “di alto calibro” nelle migliori università. Anche Pechino ha alzato il limite di età per il reclutamento, nel caso cinese passato da 24 a 26 anni. Ma tra dure condizioni di vita, impegnativi test attitudinali fisici e stipendi non competitivi, l’esercito sta lottando per attrarre i migliori, commenta il quotidiano francese.
LA CHIAMATA ALLE ARMI SUONATA DALLA CINA
Il 1° maggio 2023 sono entrate in vigore le nuove linee guida di reclutamento dell’Esercito Popolare di Liberazione, in cui si enunciava che la priorità sarebbe stata quella di reclutare personale altamente qualificato, compresi i pensionati. Includeva anche la possibilità di una più ampia mobilitazione della popolazione in caso di guerra, incluso il reclutamento di donne per il servizio attivo, nonché di soldati precedentemente smobilitati, che potrebbero tornare ai loro vecchi incarichi e gradi “se soddisfano i requisiti”. Le linee guida si concentrano dunque sul reclutamento di più “soldati di alto calibro, sulla standardizzazione e ottimizzazione delle procedure di coscrizione e sul miglioramento dell’efficienza del sistema”.
Infine, come ricordava l’anno scorso Times Of India, la Cina ha rivisto l’età pensionabile per i comandanti di riserva di alto livello, aumentandola da 55 a 60 anni per trattenere più a lungo i professionisti qualificati. Le nuove norme danno priorità ai laureati universitari con competenze o conoscenze speciali, in particolare in scienze e ingegneria, per l’inserimento nelle forze di combattimento. Pechino sta anche utilizzando veterani stranieri altamente qualificati per addestrare i suoi istruttori.
Sempre Le Monde riporta di un video del dicembre 2023 pubblicato dall’Esercito Popolare di Liberazione, con una nave straniera si avvicina alle acque cinesi. “A nessuno è permesso invadere il mare territoriale della Cina, nemmeno di un pollice!” urla un marinaio. La nave nemica alla fine si allontana, mentre appare un messaggio: “Non vogliamo la guerra, ma non la temiamo mai”.