Ecco come Merz e von der Leyen hanno architettato il piano Ue per il riarmo

La Germania, che con Friedrich Merz sta per realizzare la seconda Zeitenwende, sembra pronta a consentire una “svolta epocale” sulla difesa anche nell'Ue. Estratto dal Mattinale europeo

Mar 6, 2025 - 11:02
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Ecco come Merz e von der Leyen hanno architettato il piano Ue per il riarmo

Ursula von der Leyen non avrebbe osato presentare il suo piano di riarmo dell’Europa da 800 miliardi di euro senza il consenso di Merz. Ecco perché. Estratto dal Mattinale europeo

CHE COSA RIBOLLE IN EUROPA SU DIFESA E DINTORNI

Le prime cinque settimane della seconda presidenza di Donald Trump, e in particolare il grande tradimento dell’Ucraina che sta tentando di imporre una pace contraria agli interessi europei, hanno provocato un enorme choc tra i leader europei, che si ritrovano oggi a Bruxelles per un vertice straordinario dedicato al sostegno a Kyiv e alla difesa. Alcuni leader nutrono ancora l’illusione di poter contare sugli Stati Uniti come “alleati”. Almeno questa rimane la linea ufficiale. Ma quanto accaduto nell’ultima settimana – l’agguato di Trump e JD Vance a Zelensky nello studio ovale della Casa Bianca e la decisione di sospendere gli aiuti militari e le informazioni di intelligence all’Ucraina – costringe l’Europa a fare i conti la nuova realtà geopolitica. La Germania, che con Friedrich Merz sta per realizzare la seconda Zeitenwende, sembra pronta a consentire una “svolta epocale” sulla difesa anche nell’Ue.

CHE COSA HA ANNUNCIATO MERZ IN GERMANIA

Zeitenwende (svolta epocale) è il termine usato dal cancelliere uscente, il socialdemocratico Olaf Scholz, in un discorso al Bundestag appena dopo l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, annunciando la creazione di un fondo da 100 miliardi di euro per ristrutturare l’esercito tedesco. Martedì il futuro cancelliere, il conservatore Friedrich Merz, ha annunciato una seconda Zeitenwende: un fondo da 500 miliardi per la competitività e la difesa e la fine del freno del debito per le spese militari superiori all’1 per cento del Pil. A Bruxelles si parla di “rivoluzione” e “svolta a 180 gradi su 30 anni di politica fiscale”. Secondo un diplomatico, “la Germania fa moltissimo per sé stessa”. Ma con una differenza rispetto al passato. Un tempo lo faceva “ignorando l’Europa”. Ora di prepara a farlo “con l’Europa”. “La sicurezza e la prosperità dell’Europa sono in gioco (…). Sono necessarie azioni decisive. Dobbiamo adottare le misure necessarie per garantire la pace in Europa”, ha detto ieri Merz in visita a Bruxelles.

MERZ ISPIRA VON DER LEYEN?

Ursula von der Leyen non avrebbe osato presentare il suo piano di riarmo dell’Europa da 800 miliardi di euro senza il consenso di Merz. La presidente della Commissione è stata comunque prudente. La parte del leone per gli acquisti degli armamenti la faranno gli stati membri: 650 miliardi attraverso l’indebitamento nazionale grazie alla sospensione del Patto di stabilità, 150 miliardi attraverso prestiti concessi da un nuovo strumento europeo. Nel vertice di oggi, i leader daranno il via libera al piano von der Leyen. “C’è una chiara volontà da parte di tutti per intraprendere le azioni che devono essere prese per essere più sovrani e autonomi per essere pronti in termini di difesa”, ci ha detto un alto funzionario dell’Ue. Anche l’ungherese Viktor Orban e lo slovacco Robert Fico, che minacciano di mettere il veto sulle conclusioni sull’Ucraina, sono pronti a dare il via libera al rafforzamento della difesa europea (del resto i loro due paesi sono produttori di armi). Ma il piano di von der Leyen “non è la fine della storia. E’ un inizio”, prevede l’alto funzionario dell’Ue.

GLI AUSPICI

In effetti ieri mattina, quando gli ambasciatori si sono riuniti alle sette del mattino per discutere della bozza di conclusioni del vertice straordinario, il rappresentante della Germania ha stupito i suoi omologhi. Per Berlino la sospensione delle regole del Patto di stabilità non è sufficiente. L’ambasciatore tedesco ha chiesto di riformare le regole fiscali, malgrado il fatto che siano state modificate appena un anno fa. Secondo la Germania, la clausola di salvaguardia nazionale per quattro anni scelta dalla Commissione ha una portata troppo limitata, perché può essere rinnovata per un solo anno. Secondo i tedeschi, l’aumento della spesa per la difesa “sarà un’esigenza pluriennale che avrà carattere strutturale”, spiega una fonte. Dietro questa obiezione giuridica si nasconde un “cambio di mentalità”, che era impensabile appena una settimana fa”, dice un’altra fonte.

LA CONVERSIONE DELLA GERMANIA

La Germania è solo l’ultimo dei frugali a convertirsi di fronte alle nuove minacce geopolitiche. Paesi Baltici, Finlandia, Danimarca e Svezia hanno abbandonato la loro ortodossia di fronte alla minaccia russa. Nell’Ue rimangono solo due veri frugali, i Paesi Bassi e l’Austria. Su una nuova revisione del Patto di stabilità, “in molti sono felici, ma c’è qualcuno che attorno al tavolo non ha lo stesso entusiasmo. Gli olandesi e in parte anche gli austriaci”, ci ha detto un diplomatico. Merz deve ancora essere messo alla prova. Deve trovare in fretta un accordo con gli altri partiti centristi per avere i due terzi del Bundestag necessari a modificare il freno costituzionale sul debito. La Zeitenwende di Scholz si è rivelata deludente e non è stata realizzata con la determinazione mostrata nel discorso del 27 febbraio 2022.

COSA PREVEDE IL PIANO TEDESCO

Merz ha usato un’altra citazione mercoledì per presentare il suo piano: “Whatever it takes”. È la frase di Mario Draghi che salvò l’euro nel 2012. Se Merz andrà effettivamente avanti spingerà la Commissione di Ursula von der Leyen a uscire dalla prudenza. Per la difesa europea “la chiave è che la Germania giochi un ruolo di leader”, spiega un altro responsabile europeo. Molti scommettono che a giugno i leader discuteranno di un nuovo strumento di debito comune per rafforzare le capacità militari sul modello di NextGenerationEU, il fondo da 750 miliardi di debito comune per la ripresa post pandemia. La bozza di conclusioni del vertice chiede a von der Leyen di presentare, oltre al piano da 800 miliardi, “ulteriori elementi e opzioni volti a incrementare sostanzialmente i finanziamenti per la difesa europea e a rafforzare la base tecnologica e industriale della difesa europea”. Alcune proposte potrebbero essere contenute nel Libro bianco sulla difesa che la Commissione presenterà il 17 marzo.

(Estratto dal Mattinale europeo)