“È un vampiro, l’hanno decapitato”: le parole degli esperti dopo l’incredibile ritrovamento in una tomba
In uno strato sotto il pavimento di una chiesa, è stata scoperta un'interessante tomba: i resti del defunto sarebbero stati spostati intenzionalmente sotto la chiesa e sul suo corpo sono state trovate due pietre attaccate alla testa e ai piedi L'articolo “È un vampiro, l’hanno decapitato”: le parole degli esperti dopo l’incredibile ritrovamento in una tomba proviene da Il Fatto Quotidiano.

Il ritrovamento di una sepoltura insolita fa gridare nuovamente al vampiro. È stato il sito arkeonews.net a pubblicare il primo febbraio scorso i risultati dell’analisi dello scheletro maschile ritrovato nel sito archeologico di Rašaška (o Račeša), situato nella parte orientale della Croazia. In uno strato sotto il pavimento di una chiesa, è stata scoperta un’interessante tomba risalente al XV-XVI secolo d.c. contrassegnata con il numero 157. I resti del defunto sarebbero stati spostati intenzionalmente sotto la chiesa e sul suo corpo sono state trovate due pietre attaccate alla testa e ai piedi. Una scoperta che durante un convegno storico-archeologico ha fatto parlare di sepoltura “vampirica” legata alle credenze nell’Europa medievale orientale. Come scrive arkeonews, in un’e-mail a Live Science, Nataša Šarkić, un’archeologa indipendente che ha studiato il ritrovamento, ha affermato: “Sappiamo che in molti paesi slavi la credenza negli spiriti maligni è persistita anche dopo l’adozione del cristianesimo. La credenza nei vampiri è stata piuttosto diffusa”.
L’articolo scientifico in cui si parla della sepoltura vampirica è stato pubblicato nel 2024 è riguarda gli atti di una conferenza scientifica Military orders and their heritage discussa e avvenuta nel 2022 a Zagabria. L’articolo fa luce sulle possibili ragioni degli interventi post-mortem sul cadavere, suggerendo che la sepoltura potrebbe riflettere lo status sociale del defunto o la paura del vampirismo. Gli studi sullo scheletro hanno stabilito che il corpo apparteneva a un uomo e che era stato deliberatamente spezzato dopo la morte: il busto rivolto verso il basso e le altre parti del corpo verso l’alto. Lo scheletro, infine, era stato decapitato, con il cranio posizionato separatamente dalle altre ossa. L’analisi antropologica ha rivelato che l’individuo era un uomo di 40-50 anni, con segni di pesante lavoro fisico sulle vertebre spinali e sugli arti inferiori. Le ferite guarite sullo scheletro indicavano che l’uomo aveva vissuto una vita violenta e l’ultima analisi ha rivelato che alla fine era morto per ferite al cranio, decapitato.
Secondo i ricercatori, l’insolita sepoltura suggerisce che l’individuo potrebbe essere stato considerato una “persona sociale deviante” durante la sua vita, il che ha portato a sospettare che potesse risorgere dopo la morte. Il sito archeologico di Račeša è stato scoperto nel 2011 durante una sistematica ricerca sul campo del più ampio insediamento di Bobare e sembra essere legato ad un fortilizio costruito dall’ordine dei Templari.
FOTO: arkeonews.net
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