"È il partito della guerra. Non ne faremo parte"
Michele Gubitosa (foto), vicepresidente del M5S: cosa pensa delle parole di Calenda? "Siamo abituati a questi attacchi, c’è sempre...

Michele Gubitosa (foto), vicepresidente del M5S: cosa pensa delle parole di Calenda?
"Siamo abituati a questi attacchi, c’è sempre stato chi ha auspicato la nostra morte politica, ma devo dare una cattiva notizia, a lui e a chi spera nella nostra dipartita: siamo un partito sano e in crescita, ce lo dimostra la gente in strada che ci dice che si è pentita di aver votato la Meloni, lo dimostrano i sondaggi e le adesioni alla piazza del 5 aprile, dove diremo no al folle piano per il riarmo delle ‘sorelle di Germania’, Meloni e Von Der Lyen e daremo spazio alle esigenze dei cittadini. Ovvero: caro bollette, perdita del potere d’acquisto, crollo della produzione industriale e sanità al collasso. Questo interessa alle famiglie, non ingrassare l’industria delle armi"
Sta nascendo, a suo parere, una coalizione anti-M5s?
"Sta nascendo il partito trasversale della guerra, lo abbiamo visto l’altro giorno con Calenda, Meloni, Gentiloni, Picerno e via discorrendo. La nostra posizione chiara e netta contro il riarmo dà fastidio".
Alla vostra manifestazione del 5 aprile mancherà il Pd...
"Smettiamola con la narrazione di noi che scendiamo in piazza per marcare la differenza dal Pd, noi andiamo in piazza seguendo le nostre battaglie e i nostri valori, contro il piano di riarmo e per chiedere investimenti su ciò che serve ai cittadini e non sulle armi. Detto ciò: il M5s è impegnato a costruire un’alternativa alla Meloni, ma non si alleerà mai solo per vincere le elezioni, o faremo la fine del centrodestra. Loro lo fanno solo per vincere ma dal giorno dopo litigano in continuazione. Per noi contano i temi. E sul riarmo il M5s è stato sempre coerente. Prova ne sia Salvini che dice che il piano di riarmo è deleterio e la Meloni che continua a essere lo scendiletto di Trump così com’è stata la vassalla di Biden prima.
E voi?
"Noi sul tema siamo sempre stati coerenti. Il problema del riarmo, tanto caro alle ‘sorelle di Germania’, rappresenta un passo nella direzione sbagliata; l’Europa ha deciso per tre anni di non interessarsi alla pace e ora continua a essere ininfluente e reagisce con un folle riarmo".
Meloni, secondo lei, come sta governando l’Italia?
"Meloni si sente inadeguata al ruolo di presidente del Consiglio. Aveva il timore dei mercati, il timore dell’Europa, il timore degli Stati Uniti, quindi lei, dal primo giorno in cui è arrivata a Palazzo Chigi, ha fatto pagare il prezzo delle sue paure ai cittadini, svendendo l’Italia e facendo gli interessi degli americani prima e dell’Europa poi, perché lei pensa solo ad accreditarsi a livello personale".
I dazi ci danneggeranno?
"Tanto. Anche con Conte gli Usa ci provarono, ma lui trovò una soluzione, cercando di avere un’alternativa al mercato Usa con l’intesa della ‘via della seta’ con la Cina. Appena eletta, la Meloni ha abbandonato quella strada, che stava invece dando i suoi frutti e che oggi ci sarebbe stato utile nella trattativa con gli Usa, poi ha capito l’errore ed è tornata in Cina con il cappello in mano. Comunque, per le nostre imprese i dazi saranno un colpo mortale, metteranno a rischio 20 mila imprese e 400 mila lavoratori. Pensiamo anche alle eccellenze enogastronomiche, a dimostrazione che il ‘made in Italy’ per Meloni è importante solo per dare i nomi ai ministeri, ma è sacrificabile per non fare arrabbiare Trump".