Discarica ’scoperta’ dalla frana. Corsa per limitare il disastro: "Attivata la raccolta di rifiuti"
Le plastiche hanno già raggiunto il torrente Rovigo, una ditta sta impedendo che arrivino a valle. Tra oggi e domani verrà posta una rete per intercettare i materiali, al lavoro anche volontari.

Palazzuolo sul Senio la discarica non ce l’aveva. Ora se ne è ritrovata una, a sorpresa, vecchia di cinquant’anni. Collocata dentro a una delle proprie oasi naturalistiche di maggior pregio, la valle del torrente Rovigo. Parte dei resti della discarica sono finiti, a causa di una frana, nell’alveo del corso d’acqua, un disastro ambientale. Il sindaco Marco Bottino si è mosso su più fronti. "Dopo 36 ore - nota soddisfatto - dalla scoperta della discarica, abbiamo messo al lavoro una ditta specializzata che sta continuando ad operare per impedire ai rifiuti di scivolare a valle. Tra oggi e domani sarà posta a Casetta di Tiara una rete per intercettare i materiali, soprattutto plastiche, ed evitare che arrivino nel Santerno. Anche tra i Comuni vicini in Romagna c’è preoccupazione. Ieri mi ha chiamato il sindaco di Castel del Rio".
Bottino ha fatto un’altra cosa: avere informazioni su quello che era successo. E ha fatto scartabellare negli archivi comunali. E’ stato dunque appurato che nel 1971 vi fu un accordo tra Comune di Palazzuolo e ASNU del Comune di Firenze. La città era in emergenza, non sapeva dove collocare la nettezza e chiese uno spazio a Palazzuolo. In cambio di un po’ di soldi – 4 milioni e mezzo di lire -, di un autocompattatore e di due mezzi più piccoli. Sapevano le Guardie Forestali, sapeva l’istituto di Igiene. Lo scarico durò pochi giorni, forse perché si trovarono soluzioni o perché pesarono le proteste dei cittadini e dei Comuni dell’Imolese. "Quello che per noi oggi è proibito, allora era una cosa abituale. Si faceva così lo smaltimento rifiuti - commenta Bottino - Qualche passo in avanti oggi lo abbiamo pur fatto". Il sindaco di Palazzuolo ha anche una buona notizia: "Ho sentito Arpat sulla qualità dell’acqua del Rovigo. I monitoraggi effettuati anche in passato certificano che il fiume era in buone condizioni ecosistemiche nonostante la discarica".
Ora associazioni e volontari sono pronti a scendere per la pulizia: "Hera – ricorda Bottino - collocherà due cassoni dove poter gettare i materiali raccolti. Benvenuti i volontari, con una raccomandazione, quella di non andare in ciabattine e mani nude. E in condizioni meteo avverse come sono previste nel fine settimana, nessuno si azzardi ad andare lungo il fiume".
Paolo Guidotti