Detrazioni e caldaie a gas, si prova (maldestramente) a riammetterle
Alla Lega l’esclusione delle caldaie a gas dalle detrazioni fiscali, arrivata con la legge di bilancio 2025, non era andata giù. In quell’occasione aveva fatto approvare un ordine del giorno che, oltre a elencare possibili impatti negativi dell’eliminazione delle agevolazioni agli impianti a gas, impegnava il governo a “valutare l’opportunità di adottare iniziative volte a […] The post Detrazioni e caldaie a gas, si prova (maldestramente) a riammetterle first appeared on QualEnergia.it.

Alla Lega l’esclusione delle caldaie a gas dalle detrazioni fiscali, arrivata con la legge di bilancio 2025, non era andata giù.
In quell’occasione aveva fatto approvare un ordine del giorno che, oltre a elencare possibili impatti negativi dell’eliminazione delle agevolazioni agli impianti a gas, impegnava il governo a “valutare l’opportunità di adottare iniziative volte a chiarire il concetto di caldaie uniche alimentate a combustibili fossili”, cioè quelle escluse dagli incentivi in rispetto al divieto europeo di favorire sistemi a fonti fossili.
Così, nella conversione del dl Bollette in corso alla Camera, un emendamento a firma di alcuni deputati del Carroccio (Toccalini, Gusmeroli, Andreuzza, Di Mattina) prova a riammettere ai sussidi gli impianti a metano, proprio giocando sulla definizione di caldaie uniche alimentate a combustibili fossili.
Il testo propone di intervenire sulla normativa delle detrazioni fiscali Ecobonus, specificando che “le caldaie hybrid ready e le caldaie alimentate con combustibili rinnovabili non si intendono incluse nella definizione di caldaie uniche alimentate a combustibili fossili”. Come si definiscano queste due tipologie di impianti, secondo l’emendamento, dovrebbe poi essere stabilito da un successivo decreto Mase.
In pratica, secondo la proposta, basterebbe che una caldaia fosse predisposta a bruciare anche combustibili rinnovabili o idrogeno, pur continuando di fatto a essere alimentata a metano, per poter accedere allo sgravio fiscale.
Una scappatoia che sembra però cozzare con quanto precisato dalla Commissione europea.
Il divieto di sussidiare impianti a fonti fossili, ricordiamo, è scattato da gennaio a livello europeo, grazie alla direttiva Epbd-Case Green, la 1275/2024. Questa, all’articolo 17 comma 15, infatti, stabilisce che dal primo gennaio 2025 non si possono più fornire incentivi di alcun tipo per l’acquisto, l’installazione e la messa in funzione di caldaie autonome alimentate a combustibili fossili.
A ottobre 2024, poi, la Commissione europea ha pubblicato delle linee guida su come si debba applicare questo divieto.
In sintesi, per gli impianti a gas è ancora possibile sussidiare solo i sistemi ibridi con una quota “considerevole” di energia rinnovabile, mentre si esclude la possibilità di agevolare le cosiddette caldaie hydrogen ready, almeno fino a che la rete del gas locale trasporta prevalentemente gas fossile.
Se è chiaro che gli Stati membri non possono continuare a incentivare caldaie a gas, nemmeno se a condensazione e in classe A o superiore, sembra dunque che vadano esclusi anche i sistemi hybrid ready citati dall’emendamento leghista, se poi dovranno essere alimentati a metano, come accadrebbe con la rete gas italiana di oggi.
Le caldaie a gas in Italia, ricordiamo, da gennaio resterano agevolate solo per la pubblica amministrazione, dal Conto Termico 2.0, ma per poco: il Conto Termico 3.0, che dovrebbe essere approvato a breve, non le incentiverà più nemmeno per la PA.
Vedremo invece se l’emendamento al dl Bollette in questione le riammetterà alle detrazioni fiscali per i privati.The post Detrazioni e caldaie a gas, si prova (maldestramente) a riammetterle first appeared on QualEnergia.it.