Deliveroo passa a DoorDash, acquisizione da 4,5 miliardi di euro: cosa cambia

Grandi manovre nel settore del food delivery, con DoorDash che va verso l'acquisizione di Deliveroo. Cosa potrebbe cambiare dopo l'operazione per utenti e mercato

Mag 6, 2025 - 12:32
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Deliveroo passa a DoorDash, acquisizione da 4,5 miliardi di euro: cosa cambia

È ufficiale: la statunitense DoorDash, gigante del food delivery, acquisirà la britannica Deliveroo per 2,9 miliardi di sterline (circa 3,9 miliardi di dollari o 4,5 miliardi di euro).

L’acquisizione prevede l’acquisto di tutte le azioni a 180 penny ciascuna e rappresenta un premio del 44% rispetto al prezzo di chiusura del titolo Deliveroo al 4 aprile, data precedente all’offerta.

DoorDash conquista l’Europa

Con l’acquisizione di Deliveroo, DoorDash entra per la prima volta nei principali mercati europei, in diretta concorrenza con Just Eat e Uber Eats.

Negli Stati Uniti l’azienda domina con circa due terzi del mercato, ma da tempo punta all’internazionalizzazione: già nel 2022 aveva acquisito la finlandese Wolt per 7 miliardi di euro. Ora rafforza la sua presenza nel Vecchio Continente, inglobando una piattaforma ben radicata in Paesi chiave come Francia, Italia, Belgio e Emirati Arabi Uniti.

L’acquisizione di Deliveroo da parte di DoorDash era nell’aria da giorni, ma ora è cosa fatta. Questo il commento di Tony Xu, Ceo e co-fondatore di DoorDash:

“Non potrei essere più entusiasta di ciò che DoorDash e Deliveroo saranno in grado di realizzare insieme… Copriremo più di 40 Paesi con una popolazione complessiva di oltre un miliardo di persone, fornendo alle imprese locali tecnologia e strumenti per prosperare”.

Deliveroo in affanno ma ad alto valore strategico

Fondata nel 2013 da Will Shu, Deliveroo è stata a lungo uno dei simboli della gig economy europea. Dopo il boom durante la pandemia, però, l’azienda ha dovuto affrontare un brusco rallentamento, con forti perdite e una graduale ritirata da mercati difficili come Hong Kong, Australia, Paesi Bassi e Spagna. Proprio quest’ultima ha imposto norme più severe per i rider, imponendo il loro inquadramento come dipendenti, elemento che, dal punto di vista puramente aziendale, ha rappresentato una criticità.

Nonostante tutto, Deliveroo resta un asset importante, soprattutto nel Regno Unito e Irlanda, dove si concentra oltre il 60% degli ordini. La società ha recentemente annunciato il primo utile annuale, segnale di un timido ritorno alla sostenibilità dopo anni difficili.

L’acquisizione si inserisce in un trend di consolidamento che sta trasformando il settore del food delivery. Dopo la corsa all’espansione degli anni pandemici, il mercato vive oggi una fase di rallentamento, dove unicamente i grandi gruppi strutturati sembrano in grado di reggere la competizione e le normative dei vari Stati che, muovendosi a velocità differenti, vanno aumentando i diritti dei rider, anche in risposta alle sentenze della magistratura e alla pressione dei sindacati.

Cosa cambia

L’acquisizione comporta cambiamenti di rilievo:

  • il primo è la fine dell’indipendenza di Deliveroo;
  • il secondo è l’ingresso diretto di DoorDash in Europa, con un’infrastruttura già pronta all’uso e personale già skillato;
  • c’è poi la riduzione del numero di player indipendenti, in un settore in cui la concorrenza va riducendosi;
  • è possibile prevedere, già nel breve-medio periodo, una possibile riorganizzazione del modello operativo, con effetti su rider, ristoratori e consumatori;
  • è possibile che l’acquisizione possa avere delle ripercussioni nella competizione globale fra DoorDash/Deliveroo, Uber Eats e Just Eat, fra gli altri.

Resta adesso da capire se il nuovo gruppo punterà su una logica di rafforzamento del brand esistente o su un rebranding sotto la sigla DoorDash.