“Dedico ‘Mieloma’ a Papa Francesco, la mia composizione inedita che nessuno ha ancora ascoltato. Sono sicuro che sorriderebbe”: lo rivela Giovanni Allevi
C’è anche il maestro Giovanni Allevi, che ha condiviso con i suoi follower il percorso per curare il mieloma multiplo, tra gli artisti che stanno ricordando in queste ore Papa Francesco e l’importanza del suo Pontificato. Il pensiero va alla prima volta che Allevi ha visto il Papa. “Quella volta c’erano migliaia di giovani. – […] L'articolo “Dedico ‘Mieloma’ a Papa Francesco, la mia composizione inedita che nessuno ha ancora ascoltato. Sono sicuro che sorriderebbe”: lo rivela Giovanni Allevi proviene da Il Fatto Quotidiano.

C’è anche il maestro Giovanni Allevi, che ha condiviso con i suoi follower il percorso per curare il mieloma multiplo, tra gli artisti che stanno ricordando in queste ore Papa Francesco e l’importanza del suo Pontificato.
Il pensiero va alla prima volta che Allevi ha visto il Papa. “Quella volta c’erano migliaia di giovani. – ha detto a Il Corriere della Sera – Io, col cuore in gola, avevo appena finito il mio momento al pianoforte, quando mi dissero che avrei potuto incontrare Francesco di persona. Ricordo la stretta forte delle mani, il senso di familiarità, il suo sorriso limpido. Ho solo un rimpianto: avrei voluto abbracciarlo e non l’ho fatto. Ero giovane, non avevo capito che certe volte è bene seguire il cuore fino in fondo”.
Se lo avesse davanti Allevi gli dedicherebbe “una composizione inedita: l’Adagio dal concerto MM22 per violoncello e orchestra che ho composto in ospedale, sulle note del nome ‘Mieloma’, la mia malattia. Nessuno lo ha ancora mai sentito, ma presto lo eseguirò in concerto. È un canto struggente colmo di umanità. Sono sicuro che da lassù Francesco ne accoglierebbe le note con il suo amatissimo sorriso”.
Poi il maestro racconta l’immagina che più lo ha colpito del Papa: “Il momento in cui viene interrotto durante la sua udienza da una ragazzina autistica. È un episodio di una poesia infinita. Lei rompe il cerimoniale. Di conseguenza anche Francesco esce dal tracciato che stava seguendo, abbandonandosi ad una riflessione di una tenerezza indescrivibile, sul mistero della malattia psichica, sulla bellezza dell’infanzia, sulla comprensione della diversità”.
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