Decreto Sicurezza 2025, nuovi reati e tutele per gli agenti: cosa prevede
Il Consiglio dei ministri è pronto ad approvare il nuovo Decreto Sicurezza, tolto al parlamento per evitare scontri interni alla maggioranza.

Il Consiglio dei ministri è pronto a discutere e approvare il nuovo Decreto Sicurezza per il 2025. Il pacchetto di leggi avrebbe dovuto prendere la forma di un disegno di legge, ma l’esecutivo ha preferito agire direttamente a causa di alcune tensioni interne che avrebbero potuto creare problemi in Parlamento.
Il decreto è però nettamente depotenziato rispetto alle intenzioni iniziali, anche se la Lega, suo principale sostenitore all’interno della maggioranza di governo, ha dato la propria approvazione al nuovo testo.
Perché il ddl sicurezza è diventato un decreto
Il disegno di legge sicurezza presentava molte norme che avevano attirato l’attenzione della Presidenza della Repubblica. Si trattava di articoli che, avrebbe fatto capire il Colle, presentavano tratti di palese incostituzionalità e avrebbero faticato a ottenere la firma di Sergio Mattarella o, comunque, sarebbero rapidamente finiti alla Corte Costituzionale.
Questa non sarebbe però l’unica ragione del passaggio da ddl, quindi una legge sviluppata in Parlamento, a decreto, un provvedimento varato direttamente dal Governo che andrà poi convertito in legge. Nel Governo si temeva anche una reazione di Salvini e della Lega, che rimane il principale sostenitore del testo.
Cosa cambia con il nuovo Decreto Sicurezza 2025
La novità principale del Decreto Sicurezza 2025 è rappresentata dai più di 20 nuovi reati. Tra questi:
- l’occupazione abusiva di immobile;
- il blocco stradale;
- il blocco ferroviario;
- lo stop alla cannabis light.
Quest’ultimo divieto in particolare ha causato diverse proteste da parte degli imprenditori che avevano investito nella filiera della cannabis light, sfruttando le liberalizzazioni delle leggi e delle sentenze della Cassazione degli scorsi anni. Sono quindi a rischio migliaia di posti di lavoro e un settore con un fatturato milionario.
Aggiunto anche un pacchetto di norme relative alle forze dell’ordine. Sarà possibile, per poliziotti, carabinieri e altri agenti, utilizzare armi private anche senza licenza. In caso di spese legali, il ministero dell’Interno concederà loro un anticipo da 10mila euro se saranno imputati per fatti commessi nell’esercizio delle loro funzioni. Infine, saranno implementate le bodycam sulle divise.
Le norme eliminate e modificate dal decreto
Molte però anche le norme che non sono sopravvissute al passaggio dal Parlamento al Consiglio dei ministri:
- non sarà necessario per gli stranieri in Italia presentare il permesso di soggiorno per ottenere una sim telefonica, basteranno i documenti;
- rimane il divieto di carcere per le madri con figli con meno di 1 anno di età;
- scomparso il riferimento alla resistenza passiva nel reato di rivolta in carcere;
- eliminato dal testo anche l’obbligo, per le pubbliche amministrazioni, di collaborare con i servizi segreti.
Le prime due norme erano tra quelle considerate più palesemente incostituzionali, perché andavano contro principi base del testo della Costituzione, come l’uguaglianza davanti alla legge o la prevalenza dell’interesse del minore.