Cosa accade dopo la morte del Papa: riti, protocollo e novità di Francesco

Alla morte del Papa, il Vaticano entra nella fase detta sede vacante, durante la quale la Santa Sede resta senza guida spirituale e amministrativa. Il primo passo è la verifica ufficiale del decesso, compito affidato al Camerlengo di Santa Romana Chiesa, attualmente il cardinale Kevin Farrell. Seguendo un rito preciso, il Camerlengo pronuncia una formula […] Cosa accade dopo la morte del Papa: riti, protocollo e novità di Francesco

Apr 21, 2025 - 12:30
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Cosa accade dopo la morte del Papa: riti, protocollo e novità di Francesco
Alla morte del Papa, il Vaticano entra nella fase detta sede vacante, durante la quale la Santa Sede resta senza guida spirituale e amministrativa. Il primo passo è la verifica ufficiale del decesso, compito affidato al Camerlengo di Santa Romana Chiesa, attualmente il cardinale Kevin Farrell. Seguendo un rito preciso, il Camerlengo pronuncia una formula rituale, conferma la morte e provvede alla distruzione dell’Anello del Pescatore, simbolo dell’autorità papale. Da quel momento, è il Camerlengo a occuparsi della gestione temporanea del Vaticano, con limiti ben precisi: non può infatti prendere decisioni dottrinali. Il decesso viene comunicato rapidamente al mondo, mentre la Campana della Morte della Basilica di San Pietro risuona come segnale solenne per i fedeli.   Nei giorni che seguono, il corpo del Papa viene esposto nella Basilica di San Pietro per permettere l’ultimo saluto da parte dei fedeli. I funerali solenni, trasmessi in tutto il mondo, hanno luogo circa sei giorni dopo la morte, e sono presieduti dal Decano del Collegio Cardinalizio. In caso si tratti di un Papa emerito, come avvenuto per Benedetto XVI, nessun Papa regnante è presente alla cerimonia. Il Pontefice viene sepolto in tre casse sovrapposte: una in cipresso, una in zinco sigillata, e una finale in legno di noce. La sepoltura avviene, nella maggior parte dei casi, nelle Grotte Vaticane, sotto l’altare maggiore della Basilica.   Il Collegio dei Cardinali è convocato entro un massimo di 20 giorni per l’apertura del Conclave, che ha luogo nella Cappella Sistina. Vi partecipano solo i cardinali sotto gli 80 anni, che entrano in clausura e sono completamente isolati dal mondo esterno. Le votazioni si svolgono due volte al mattino e due al pomeriggio, finché non viene eletto un nuovo Papa con una maggioranza qualificata di due terzi. Dopo ogni scrutinio, le schede vengono bruciate in una stufa: il fumo nero indica che l’elezione non è ancora avvenuta, mentre la fumata bianca segna la conclusione del Conclave e l’elezione del nuovo Pontefice. Pochi minuti dopo, il nuovo Papa appare dalla loggia della Basilica di San Pietro e il cardinale protodiacono proclama: “Habemus Papam”.   Papa Francesco ha introdotto cambiamenti significativi nella gestione della sede vacante e nelle dinamiche della Curia. Ha ridefinito i poteri del Camerlengo, rendendo più fluido il passaggio amministrativo e riducendo la frammentazione decisionale. Ha inoltre più volte espresso la volontà di semplificare le procedure del Conclave, sottolineando la necessità di norme chiare anche per l’eventuale rinuncia al Pontificato, possibilità che ha evocato con franchezza. Il motu proprio “Praedicate Evangelium”, in vigore dal 2022, ha riorganizzato in profondità la Curia Romana, limitando il potere di alcune figure chiave e rafforzando il peso delle conferenze episcopali nel governo della Chiesa. Tali modifiche, seppur indirette, influenzano anche il periodo della sede vacante, rendendo il sistema più collegiale e decentralizzato. Questi interventi riflettono la visione di una Chiesa più snella, trasparente e meno verticistica, capace di affrontare con maggiore agilità una transizione papale.

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