Decreto Bollette, legge in vigore: tutte le novità fiscali per famiglie e imprese
La legge di conversione del Decreto Bollette, in vigore dal 30 aprile, introduce misure per il sostegno di famiglie e imprese in materia di energia.

La legge di conversione del Decreto Bollette 2025, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale il 29 aprile 2025, è in vigore dal 30 aprile e introduce una serie di misure fiscali mirate a sostenere le famiglie e le imprese nell’affrontare i costi legati alle forniture di energia elettrica e gas naturale.
Il provvedimento, che si applica per il biennio 2025-2026, è stato approvato come parte di una serie di interventi urgenti per contenere l’impatto delle bollette energetiche e nella versione finale ha previsto una serie di correttivi e novità.
Contributo straordinario per energia elettrica e gas
Una delle misure più rilevanti riguarda il contributo straordinario di 200 euro per i clienti domestici che hanno un ISEE inferiore a 25.000 euro. Questo contributo si aggiunge agli sconti già previsti sui consumi di energia elettrica e gas per le famiglie con valori ISEE più bassi (sotto i 9.530 euro o 20.000 euro con almeno 4 figli a carico).
Il contributo sarà riconosciuto in aggiunta al bonus elettricità e gas ordinario, senza sostituirlo, e sarà finanziato dalla Cassa per i Servizi Energetici e Ambientali (CSEA), nei limiti delle risorse disponibili. Questo aiuto mira a sostenere economicamente le famiglie vulnerabili e ridurre il peso delle bollette sulle fasce più deboli della popolazione.
Rinnovo agevolato per gli elettrodomestici obsoleti
Un’altra importante novità è il bonus elettrodomestici, che si inserisce nell’ambito delle politiche per il risparmio energetico. Il decreto modifica la legge di bilancio 2025, eliminando il requisito della classe di efficienza energetica B per gli elettrodomestici da sostituire, dando invece un potere decisionale a un decreto interministeriale per la definizione degli apparecchi ammissibili. È previsto un contributo fino al 30% del costo di acquisto, con un massimo di 100 euro per singolo elettrodomestico, che sale a 200 euro per famiglie con ISEE inferiore a 25.000 euro.
L’apposita piattaforma informatica, gestita da PagoPA, consentirà agli utenti di accedere al contributo e smaltire gli elettrodomestici di classe inferiore. Inoltre, viene confermato che solo gli elettrodomestici prodotti nell’Unione Europea sono ammissibili per l’agevolazione.
Agevolazioni per le CER
Un altro aspetto rilevante del decreto è l’ampliamento della platea di beneficiari delle agevolazioni fiscali per le comunità energetiche rinnovabili (CER). Tra i nuovi beneficiari si aggiungono aziende territoriali per l’edilizia residenziale, istituti pubblici di assistenza e beneficenza, aziende pubbliche per i servizi alle persone e consorzi di bonifica. Questo intervento mira a favorire la diffusione delle comunità energetiche, un modello innovativo di produzione e consumo di energia che permette alle piccole realtà di produrre energia rinnovabile per ridurre la dipendenza dalle fonti esterne.
Sostegni a famiglie vulnerabili e microimprese
Il decreto stabilisce, inoltre, che le maggiore entrate IVA derivanti dall’aumento del prezzo del gas naturale siano destinate a misure di sostegno per le famiglie vulnerabili e le microimprese. Queste risorse saranno utilizzate per ridurre l’onere sulle forniture di gas e energia elettrica delle famiglie che appartengono alle categorie più fragili, come quelle con gravi condizioni di salute o con persone disabili nel nucleo familiare. I beneficiari di questa misura potranno accedere a tariffe agevolate in bolletta, nell’ambito delle tutele graduali previste dalla normativa.
Deroga veicoli aziendali inquinanti
Il decreto introduce infine un adeguamento delle norme fiscali sui veicoli aziendali più inquinanti. Per i veicoli assegnati ai dipendenti in uso promiscuo come fringe benefit, che sono stati acquistati tra il 1° luglio 2020 e il 31 dicembre 2024, continua ad applicarsi la tassazione previgente. A partire dal 1° gennaio 2025, i veicoli aziendali più inquinanti saranno soggetti a una maggiore tassazione, con incrementi della percentuale di reddito imponibile da attribuire al dipendente in base alle emissioni di CO2 del veicolo. Questo intervento si inserisce nella più ampia strategia per ridurre le emissioni di gas serra e favorire una mobilità sostenibile.