Dazi reciproci di Trump: Sfida o opportunità per le aziende italiane?

La strategia del presidente di Export USA Lucio Miranda: “Puntare su First Sale Rule, valorizzazione del proprio know-how immateriale, eCommerce e società consortili”

Apr 13, 2025 - 10:08
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Dazi reciproci di Trump: Sfida o opportunità per le aziende italiane?

Dopo lo stop di 90 giorni annunciato dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ai dazi reciproci del 20% verso l’Unione Europea e l’aumento fino al 125% delle tariffe per la Cina, mentre  l’Ue – con Giorgia Meloni come apripista che il prossimo 17 aprile volerà a Washington – si appresta a trattare con il tycoon, un clima di incertezza avvolge i mercati internazionali. Ma nell’ipotesi che, alla fine, i dazi saranno confermati è bene prepararsi per limitare i danni imparando a leggere tra le righe delle normative globali per trasformare le sfide in opportunità.

First Sale Rule

Secondo l’osservatorio di ExportUSA (la società di consulenza che aiuta le imprese italiane a entrare, con successo, nel mercato americano), la First Sale Rule – una disposizione ben nota nel contesto doganale statunitense – si conferma, oggi più che mai, uno strumento strategico per chi esporta verso gli USA. Questa regola consente di calcolare i dazi doganali sul primo prezzo di vendita nella catena commerciale (il più basso), e non sull’ultimo prezzo pagato dal cliente americano. Il risultato? Riduzione del valore imponibile e, di conseguenza, dei dazi: un vantaggio competitivo tutt’altro che marginale.

La sfera dei servizi

“Tutto ciò che rientra nella sfera dei servizi in generale e dei servizi digitali (software e piattaforme) – precisa Lucio Miranda, presidente di ExportUSA – non è soggetto a dazi. Un elemento che rende ancora più strategico per molte imprese italiane puntare sulla valorizzazione del proprio know-how immateriale”.

L’eCommerce diretto dall’Italia verso gli USA

Torna in primo piano anche l’ecommerce diretto dall’Italia verso gli USA. “Gli ordini con valore inferiore a 800 dollari – spiega Miranda – sono esenti da dazi. Un’opportunità che diventa ancora più interessante se si considera che questa agevolazione non si applica più alla Cina, che oggi vede colpito anche l’e-commerce di basso valore (anche solo 5 dollari, ad esempio). Per l’Italia si apre così una finestra di opportunità concreta: possiamo essere più competitivi non solo nei prezzi, ma anche sul fronte della struttura commerciale”.

Le società consortili

Per tutte le altre categorie merceologiche materiali, una mossa strategica oggi potrebbe essere quella di costituire una società negli Stati Uniti, in forma consortile tra più aziende dello stesso settore. “Questa società – prosegue il presidente di ExportUSA – agirebbe da importatore-distributore diretto, evitando il tradizionale ricarico del 30-35% applicato dai distributori terzi. In pratica, diventi l’importatore e il distributore di te stesso. Con tutti i vantaggi in termini di margini, controllo e rapidità di accesso al mercato che questo comporta. È il momento di muoversi con visione, coraggio e competenze internazionali. Non dimentichiamo che la conferenza stampa del presidente americano ha ufficialmente aperto i negoziati. Non è un punto di arrivo, ma – conclude Miranda – un punto di partenza per avviare trattative bilaterali con visione e apertura reciproca”.