Dazi, è guerra anche negli USA. Il miliardario Bill Ackman volta le spalle a Trump: «Distrutta la reputazione dell’America come partner commerciale»

A capo della grande società statunitense di gestione di hedge fund, Pershing Square, è stato tra i sostenitori i Trump durante la campagna elettorale. Ora affida a X le sue considerazioni sulle decisioni del presidente

Apr 7, 2025 - 10:40
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Dazi, è guerra anche negli USA. Il miliardario Bill Ackman volta le spalle a Trump: «Distrutta la reputazione dell’America come partner commerciale»

CEO della grande società statunitense di gestione di hedge fund, Pershing Square, Bill Ackman è stato tra i sostenitori i Trump durante la campagna elettorale. Un sostengo che ora inizia a scricchiolare non solo da parte di Ackman ma anche per altri grandi gestori di Wall Street, che intervengono contro l’impatto dei dazi voluti da Donald Trump e l’impatto sulle Borse globali. Ecco che cosa ha dichiarato in merito l’imprenditore miliardario.

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Il post di Bill Ackman su X

In un post su X Bill Ackman ha dichiarato: «Imponendo dazi massicci e sproporzionati ai nostri amici e ai nostri nemici e lanciando così una guerra economica globale contro il mondo intero in una volta sola, stiamo distruggendo la fiducia nel nostro paese come partner commerciale, come luogo in cui fare affari e come mercato in cui investire capitali. Il presidente ha l’opportunità di chiedere un time out di 90 giorni, negoziare e risolvere accordi tariffari asimmetrici ingiusti e indurre trilioni di dollari di nuovi investimenti nel nostro paese. Se, d’altra parte, il 9 aprile lanciamo una guerra nucleare economica contro ogni paese del mondo, gli investimenti aziendali si fermeranno, i consumatori chiuderanno i loro portafogli e portafogli tascabili e danneggeremo gravemente la nostra reputazione con il resto del mondo che richiederà anni e potenzialmente decenni per essere riabilitata».

«Gli affari sono un gioco di fiducia – ha sottolineato Ackman – Il presidente sta perdendo la fiducia dei leader aziendali in tutto il mondo. Le conseguenze per il nostro Paese e per i milioni di cittadini che hanno sostenuto il presidente, in particolare i consumatori a basso reddito che sono già sottoposti a un’enorme quantità di stress economico, saranno gravemente negative. Non è questo che abbiamo votato. Lunedì il Presidente avrà l’opportunità di chiedere un time out e di avere il tempo di agire per sistemare un sistema tariffario ingiusto. In alternativa, ci stiamo dirigendo verso un inverno nucleare economico autoindotto, e dovremmo iniziare a rintanarci».