Dazi Come l’11 settembre

Piazza Affari precipita: -6,5%. Dalla Cina maxi tariffe anti-Usa. .

Apr 5, 2025 - 07:03
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Dazi Come l’11 settembre

di Alessandro D’Amato

ROMA

le Borse vanno a picco e Milano sprofonda come l’11 settembre 2001, Donald Trump lancia segnali di ottimismo agli imprenditori e garantisce a chi investe negli Stati Uniti: "Le mie politiche non cambieranno mai. Questo è un grande momento per diventare ricchi, ricchi come mai prima". Intanto però Goldman Sachs vede al rialzo le possibilità di una recessione Usa mentre secondo Standard & Poor’s nell’Unione Europea a causa dei dazi la crescita rallenterà almeno di un quarto di punto di Pil. Per questo Fed e Bce cominciano a prepararsi e mettono in cantiere un taglio del costo del denaro in più.

COME L’11 SETTEMBRE

Il momento di maggior panico in Italia arriva poco prima delle 3 del pomeriggio, quando la Borsa di Milano registra un calo del 7,5%, superando quello dell’11 settembre. Anche se Piazza Affari ha fatto di peggio: dopo il referendum sulla Brexit del 2016 il calo era stato del 12,5%. E in chiusura la perdita si riduce al 6,53%. A Londra l’Ftse 100 cede il 4,94% a 8.056,22 punti, a Parigi il Cac 40 scende del 4,26% a 7.274,95 punti e a Francoforte il Dax cala del 5,32% a 20.546,62 punti. I mercati asiatici chiudono tutti in negativo: a Tokyo il Nikkei arretra del 3,5% mentre a Seul il Kospi perde l’1,8%. Chiusura festiva per i mercati di Cina, Hong Kong e Taiwan. Anche la Borsa australiana cala a -2.44%.

IL COMANDO DI TRUMP

Ma Trump tira dritto. Anzi, a bordo dell’Air Force One apre alla riduzione delle tariffe nei confronti di quei Paesi che offriranno "qualcosa di fenomenale". Poi spiega la sua strategia: "Tutti i Paesi ci stanno chiamando. Abbiamo preso il comando: se avessimo chiesto a questi Paesi di farci un favore, avrebbero detto di no. Ora, invece, farebbero qualsiasi cosa per noi. I dazi ci danno un grande potere per negoziare". Poi su Truth fa sapere che ha parlato "con To Lam, segretario generale del Partito Comunista del Vietnam, che mi ha detto che Hanoi vuole ridurre le sue tariffe a zero se riesce a raggiungere un accordo con gli Stati Uniti". Subito dopo gli promette un incontro. Intanto San Marino viene graziato: per il piccolo Stato i dazi peseranno per il 10%. E numerose aziende pensano di aprire una sede lì.

I CONTRODAZI DELLA CINA

Trump esorta anche il numero uno della Fed Jerome Powell a "smetterla di fare politica e a tagliare i tassi". Poi attacca la Cina: "Se l’è giocata male, si è fatta prendere dal panico: è l’unica cosa che non può permettersi!". Il linguaggio da western americano replica a Pechino, che ha annunciato dazi aggiuntivi sugli Stati Uniti pari al 34% dal 10 aprile e, soprattutto, il ministero del Commercio fa sapere che deferirà Trump al meccanismo di risoluzione delle controversie dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. Anche il governo del Giappone valuta misure di contenimento, mentre Taiwan stanzia 2,7 miliardi di dollari per le imprese colpite.

LA PARTITA DELL’UE

Intanto Bruxelles prova a giocare la sua partita. Lunedì prossimo al consiglio del commercio in Lussemburgo l’obiettivo principale è "dare un messaggio di unità", spiega un alto funzionario Ue, "senza dare subito vita a un’escalation". Ursula von der Leyen firma un piano con l’Asia centrale per investimenti per 12 miliardi e avverte: "Fidarsi gli uni degli altri oggi è più importante che mai. Quando i nostri partner crescono e prosperano, anche l’Ue cresce. Così dovrebbe essere un partnership, questa è la nostra visione".