Dazi, borse europee nervose, poi il rialzo. L’Ue prepara i contro-dazi, la Cina avverte Trump: “Combatteremo fino alla fine”
Dazi, l’andamento delle Borse in tempo reale di oggi, martedì 8 aprile 2025 Le borse europee risentono ancora dei timori per la guerra dei dazi scatenata dagli Stati Uniti di Donald Trump. Dopo un avvio positivo, sui listini del vecchio continente ha iniziato a prevalere il nervosismo, per poi segnare nuovi rialzi. Di seguito l’andamento […]

Dazi, l’andamento delle Borse in tempo reale di oggi, martedì 8 aprile 2025
Le borse europee risentono ancora dei timori per la guerra dei dazi scatenata dagli Stati Uniti di Donald Trump. Dopo un avvio positivo, sui listini del vecchio continente ha iniziato a prevalere il nervosismo, per poi segnare nuovi rialzi. Di seguito l’andamento in tempo reale dei principali mercati.
- Milano +1,67%
- Francoforte +1,77%
- Parigi +1,61%
- Londra +2,59%
- Madrid +1,37%
Dopo tre giorni di ribassi – con perdite per 9.500 miliardi di dollari di capitalizzazione a livello globale – le contrattazioni in Europa oggi si erano aperte a +1,54% a Milano, +1,26% a Francoforte, +1,57% a Parigi, +1,18% a Londra, +1% a Madrid. Sembrava la conferma del previsto rimbalzo, ma con il passare delle ore la dinamica si è attenuata.
Il rimbalzo c’è invece stato sui mercati orientali: Tokyo ha chiuso a +6,03%, Shanghai a +1,58%, Seul a +0,28%, mentre Sidney ha fatto segnare un +2,27%.
L’Ue valuta come rispondere ai dazi Usa
Sul fronte dei dazi, ieri i ministri degli Esteri e del Commercio dei Paesi dell’Unione europea si sono riuniti a Lussemburgo per discutere una linea comune da adottare rispetto alle tariffe del 20% sulle merci europee annunciate nei giorni scorsi da Trump. Secondo quanto emerso, la linea preferenziale resta quella di intavolare un negoziato con gli Stati Uniti – l’Ue ha già recapitato a Washington la proposta di applicare reciprocamente zero tariffe sui beni industriali – ma in attesa di un eventuale accordo si va avanti con i contro-dazi.
I ministri hanno approvato la lista dei beni statunitensi che sarebbero colpite dalle tariffe doganali al loro ingresso nell’Ue: per alcuni prodotti si prevede di far scattare le misure dal 15 aprile, per altri dal 15 maggio. La lista include moto, i jeans, yacht di lusso, diamanti, succo d’arancia, burro d’arachidi, uova, noci, salsicce, pollame, filo interdentale, carte da gioco, oltre a prodotti industriali, tra cui acciaio e alluminio, tessuti, elettrodomestici, materie plastiche. Non saranno invece bersaglio dei dazi dell’Ue whisky, altri superalcolici e vino, né quelli legati ai latticini come latte, burro, yogurt o formaggi.
Tra le opzioni al vaglio di Bruxelles rientra lo strumento anti-coercizione (Anti-Coercion Instrument, Aci), noto anche come “bazooka”: si tratta di uno strumento in vigore da dicembre 2023 ma mai utilizzato finora, che prevede l’attivazione di un meccanismo di deterrenza quando un Paese extra-Ue tenta di influenzare decisioni politiche dell’Unione o di uno Stato membro con pressioni per via commerciale. Lo strumento consente di reagire attraverso un sistema strutturato, che prevede un dialogo iniziale con la controparte, a cui fanno seguito, se necessario, misure di risposta proporzionate e temporanee. L’azione punitiva può riguardare beni, servizi, investimenti, appalti pubblici, proprietà intellettuale, regole sanitarie o ambientali.
Dazi, la Cina risponde a Trump: “Combatteremo fino alla fine”
Ieri Trump ha minacciato la Cina, avvertendo che, se Pechino non revocherà i contro-dazi annunciati al 34%, l’aliquota applicata dagli Usa sulle merci cinesi salirà di un ulteriore 50% rispetto al 34% già previsto.
Durissima la replica del Paese del Dragone. Se gli Usa dovessero ignorare “gli interessi di entrambi i Paesi e della comunità internazionale e insistere nell’iniziare una guerra tariffaria o commerciale, la Cina combatterà fino alla fine”, fa sapere il portavoce del Ministero degli Esteri Lin Jian. “I nostri legittimi diritti non consentono privazioni. La sovranità, la sicurezza e gli interessi di sviluppo della Cina non consentono violazioni. Adotteremo misure risolute e forti a tutela dei nostri diritti e interessi legittimi”, avverte il portavoce.
Usa, pressing su Trump per scongiurare la guerra commerciale
Secondo l’autorevole testata online Politico, il segretario al Tesoro degli Stati Uniti Scott Bessent è volato in Florida domenica scorsa per convincere il presidente Trump ad attenuare i toni, invitandolo a focalizzare il proprio messaggio sulla possibilità di raggiungere accordi commerciali favorevoli per scongiurare ulteriori crolli del mercato azionario. Il messaggio del segretario al Tesoro, secondo le fonti, è stato: “I mercati continueranno ad affondare se non provi a ricalibrare, non bisogna abbandonare il piano ma devi parlare di negoziati e di quale sia il risultato finale che vuoi raggiungere”.
I dazi sarebbero inoltre motivo di divergenza fra il presidente ed Elon Musk. Secondo il Washington Post, il miliardario che guida il Dipartimento per l’Efficienza governativa starebbe cercando di convincere Trump a ritirare l’ondata di tariffe doganali. Nelle scorse ore Musk ha anche reso esplicita la propria contrarietà a introdurre barriere commerciali condividendo sul suo social X un video dell’economia Milton Friedman che esalta il libero commercio.