Dati rubati e migliaia di utenti in fuga: SK Telecom nella bufera in Corea del Sud
Violati server critici e sottratti 9,7 GB di dati: la risposta iniziale dellazienda scatena polemiche
L'operatore di telefonia mobile sudcoreano SK Telecom è nel pieno di una crisi reputazionale senza precedenti dopo un massiccio attacco informatico che ha causato la fuga di migliaia di utenti e ha innescato reazioni a catena in ambito istituzionale e giudiziario. Il malware, introdotto nei sistemi della compagnia il 18 aprile, ha provocato la sottrazione di circa 9,7 gigabyte di dati, compromettendo almeno tre server HSS, nodi chiave per la gestione degli abbonati. Ryu Young-sang, amministratore delegato, ha definito l'attacco "il peggiore nella storia dell'industria delle telecomunicazioni" e ha ammesso pubblicamente errori nella gestione iniziale: "La nostra risposta è stata carente sotto molti aspetti".
La notifica ufficiale dell'incidente all'agenzia governativa KISA è arrivata con oltre 40 ore di ritardo rispetto al momento del riconoscimento dell'attacco, e un'anomalia nelle marcatura temporali (timestamp) ha generato sospetti di manipolazione, poi smentiti da KISA come un errore interno di comunicazione. Nel frattempo, le autorità finanziarie hanno istituito una task force d'emergenza per prevenire possibili infiltrazioni nei sistemi bancari, ordinando il rafforzamento immediato della cybersicurezza e l'obbligo di report giornalieri da parte delle istituzioni.
L'ondata di sfiducia si è tradotta in un esodo: tra lunedì e martedì, oltre 70.000 utenti hanno lasciato SKT, mentre nello stesso periodo la compagnia ha registrato solo 11.991 nuovi clienti. Il 60% dei clienti in uscita è passato a KT, la quota restante a LG Uplus e ad alcuni operatori virtuali. Per contenere i danni, SK Telecom ha avviato la sostituzione gratuita delle SIM, annunciando l'arrivo di 11 milioni di schede entro giugno, ma ammettendo che l'intera operazione richiederà circa tre mesi.
Durante un'audizione parlamentare, Ryu ha annunciato che tutti gli utenti saranno risarciti, anche in assenza di adesione al servizio di protezione SIM. La comunicazione iniziale dell'azienda, ritenuta intimidatoria da alcuni deputati, sarà corretta. Ryu ha anche confermato che lui stesso, il presidente del gruppo, SK Chey Tae-won, e altri dirigenti sono iscritti al servizio senza aver cambiato SIM, giudicandolo "altrettanto sicuro".
I parlamentari hanno inoltre chiesto a SKT di rinunciare alle penali previste per recesso o cambio numero, citando le condizioni contrattuali in caso di colpa aziendale. Ryu ha promesso una revisione, mentre il viceministro della Scienza e ICT ha confermato che ogni decisione dovrà rispettare il quadro legale. La priorità nella sostituzione delle SIM, ha garantito Ryu, sarà data ai clienti già attivi, non ai nuovi.
Sul piano legale, quattro utenti hanno già depositato una causa presso il tribunale di Seul, chiedendo 10 milioni di won ciascuno, mentre una community online ha raccolto oltre 50.000 adesioni per un'azione collettiva. Secondo Shinhan Securities, il solo costo delle sostituzioni SIM potrebbe raggiungere 200 miliardi di won. L'impatto finanziario per SK Telecom si annuncia significativo, così come le ripercussioni sull'intero comparto delle telecomunicazioni.