Damiano il solista: "Piccole divertenti paure. E il mio cuore spezzato"

Il frontman dei Måneskin al suo primo album senza la band. Tutto in inglese "Sono riuscito a parlare di cose nuove e anche a mostrare le mie fragilità".

Mag 12, 2025 - 06:49
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Damiano il solista: "Piccole divertenti paure. E il mio cuore spezzato"

Sopra, nella imponente basilica che incombe su piazza Euclide, il Cuore Immacolato di Maria è circondato da una corona di fiori e trapassato da una spada. Sotto, tra le pareti (insonorizzate) di quel Forum Village alloggiato nelle fondamenta della casa di Dio, quello di Damiano David sembra battere in extrasistole per l’uscita, venerdì prossimo, del primo album solista Funny little fears. Siamo a Roma, in un caldo pomeriggio di primavera in cui per l’eroe di Zitti e buoni inizia una nuova storia.

Disco terapeutico questa raccolta di "piccole paure divertenti", visto che pure lui aveva una lama nel petto, affondata da una misteriosa fiamma ("no, non quella che tutti sanno" ci tiene a precisare riferendosi all’influencer Giorgia Soleri), e sfilata con amore da quella Dove Cameron a cui riserva le parole più dolci di questo suo primo disco senza Måneskin. Quattordici momenti di vita, tra cui un paio condivisi con la cantante inglese Suki Waterhouse (The bruise) e con l’americano D4vd (Tangerine), raccontati dal frontman romano nella sua città coi fantasmi di Bacalov, Morricone, Piccioni e Trovajoli, dietro la porta di quegli studi in cui sono nate tante celebri colonne sonore del grande schermo.

Damiano, quali sono queste Funny little fears? "Il titolo è arrivato a fine della lavorazione, quando mi sono reso conto che evocava tanto il fil rouge dell’intero album quanto lo stato d’animo con cui mi sono calato nell’impresa. Ho voluto registrare un disco solista per mostrarmi in maniera diversa, ma anche parlare di cose che fino ad ora avevo ignorato e che, sentendomi un po’ più sicuro di me stesso, ho deciso di affrontare senza timore di mostrare le mie fragilità".

Perché? "Avevo un senso d’insoddisfazione, di sconforto generale, che non capivo da dove arrivasse vista la vita fatta in questi ultimi anni. Lavorare all’album mi ha aiutato a fare luce. Ho capito che il naufragio sentimentale aveva rotto un meccanismo interiore, facendomi sentire sbagliato. Così ho dovuto riconnettermi con me stesso e con gli altri".

Il suono del disco, tutto in inglese, è diverso rispetto a quello dei Måneskin, molto più pop e addirittura con armonizzazioni anni Cinquanta. "La band ha un suo suono preciso, così me ne sono cercato un altro. Non potevo certo rubare in casa mia. D’altronde spiazzare non mi ha mai preoccupato se è vero che solo dopo due settimane di X-Factor stavo davanti alle telecamere vestito da drag".

Vedremo cosa ne penserà il pubblico del tour mondiale al via l’11 settembre da Varsavia dopo il prologo estivo nei festival. "Per me poter mettere in strada col primo album solista un tour mondiale (le date europee, comprese quelle di Milano il 7 ottobre e Roma l’11 e 12, sono completamente esaurite) è già di suo un risultato straordinario".

Bono ha sempre detto di non incidere dischi solisti perché negli U2 la somma delle individualità sarebbe comunque inferiore al valore della band. Lei si è fatto la domanda? "Nel percorso di questo album solista il momento più difficile è stato quando mi sono ritrovato sette-otto pezzi nel cassetto; perché c’ero dentro ormai con entrambi i piedi e il timore di non farcela senza il rapporto di fiducia che mi lega ai compagni s’è fatto sentire. Poi ho capito che le cose erano indipendenti e che se anche lo stare in quattro mi dava forza, quando tornerò nella band sarò cresciuto, perché già ora mi sento migliore di prima".

In Zombie Levy, il nuovo singolo in uscita venerdì, cita i due protagonisti de La sposa cadavere Emily e Victor. "Quel film di Tim Burton è da sempre uno dei miei preferiti. Perché lo trovo estremamente romantico e magico. E alle cose che mi emozionano provo sempre a rubare qualcosa".

Un’altra canzone parla di Marte. Nell’era di Musk ci ha fatto un pensierino? "No, non m’interessa. Anzi, se tutti andassero sarebbe fico rimanere assieme alla persona con cui divido la vita gli ultimi esseri umani sulla Terra".