Damiano David fa a botte con le sue “divertenti piccole paure” fino a sprofondare, ma ci suggerisce che l’amore ci salverà per sempre. Provare per credere
“Il latin lover italiano in America”, “il divo della musica italiana”, “il leader dei Maneskin”, ma quello che si è presentato oggi, davanti alla stampa italiana riunita ai Forum Studios (dove hanno inciso Luis Bacalov, Ennio Morricone e Piero Piccioni per citarne alcuni) in centro a Roma, era semplicemente Damiano David con tutte le sue […] L'articolo Damiano David fa a botte con le sue “divertenti piccole paure” fino a sprofondare, ma ci suggerisce che l’amore ci salverà per sempre. Provare per credere proviene da Il Fatto Quotidiano.

“Il latin lover italiano in America”, “il divo della musica italiana”, “il leader dei Maneskin”, ma quello che si è presentato oggi, davanti alla stampa italiana riunita ai Forum Studios (dove hanno inciso Luis Bacalov, Ennio Morricone e Piero Piccioni per citarne alcuni) in centro a Roma, era semplicemente Damiano David con tutte le sue “Piccole Paure Divertenti” (“Funny Little Fears”), che poi danno il titolo al suo primo disco da solista, scritto e cantato interamente in inglese.
“Nuova casa, nuovo stato, nuovo look, nuova macchina, nuova targa, ma ti sento ancora vicina, la mia nuova ragazza, lei non mente, vuole quella vita semplice”. Quando quella lei potrebbe benissimo essere la sua musica. Damiano David affida ai primi versi del brano di apertura “Voices” quella che sembra essere una vera dichiarazione d’amore, ma anche la consapevolezza di aver intrapreso un percorso personale e totalmente diverso rispetto a quanto ascoltato dai Maneskin (“non credo che ciò che farò io o faranno gli altri oscureranno mai quello che sono i Maneskin e che hanno fatto”).
In tutto 14 i brani anticipati da “Silverlines” (prodotta da Labrinth), “Born With a Broken Heart”, rivisitazione del brano di Miley Cyrus, “Next Summer” e “Voices”, mentre da venerdì in concomitanza con l’uscita del disco arriva il nuovo singolo “Zombie Lady”, che spinge col rock e dove c’è citazione interessante da “La sposa cadavere” di Tim Burton. “È uno dei miei film preferiti di sempre. – ha spiegato a FqMagazine – L’ho sempre trovato estremamente romantico e magico. Mi ha emozionato tantissimo e quindi le cose che mi emozionano tendo a rubarne un pezzettino e cercare di usarlo per me. E poi l’avevo rivisto il giorno prima che ho scritto il brano”.
I feat. sono solo due: con Suki Waterhouse (“The Bruise”) e D4vd (“Tangerine”). La produzione è imponente (e si sente), il suono internazionale è evidente. La voce di Damiano è al suo meglio ed è sicuramente una delle migliori in circolazione al momento tra gli artisti italiani.
“Ho avuto paura del giudizio ed espormi. – ha dichiarato Damiano – Ho sempre sentito un senso di protezione derivato dalla musica. Ho voluto distruggere le mie paure, lo sconforto e la tristezza, sono cresciuto, maturato ho iniziato anche un percorso per conoscere me stesso meglio. Le paure sono state un grosso blocco nella mia vita e qualcosa di cui mi sono vergognato nei primi tempi. Questo album mi ha dato l’opportunità di rendere la paura in una cosa bella per poi connettermi alle persone. ‘Funny’ perché mi hanno permesso di trarre qualcosa di bello e, a volte, anche di ridere di me stesso e prendermi in giro”.
E a leggere i testi dei 14 brani c’è una certezza: è l’amore che ci salverà. Il romanticismo c’è, come accennato, nel nuovo singolo “Zombie Lady” con la citazione di Emily e Victor de “La sposa cadavere”, ma anche in “Sick Of Myself” (“Stufo di me stesso”) “Stringo i denti quando non riesco a vincere prendo la mia medicina, quando il tuo sangue si trasforma in vetro rotto e fai del tuo meglio ma finisci ultimo salvi comunque il mondo perché sei il mio mondo”.
E poi ancora “Tango” “quando ballo il tango con la paura continuo a ballare con la tua figura anche se te ne sei andata continuo a ballare da solo”. Fino a “The first time” in cui Damiano si spinge un po’ più in là nel voler raccontare dell’importanza del concetto di salvezza: “Una canzone che mi ha fatto piangere e tutte le droghe che ho preso non mi hanno mai fatto sballare come la prima volta che ci siamo incontrati (…) I miei occhi erano storditi, i miei alti erano bassi, mi stavo solo ubriacando, pillole e pozioni, desiderando qualcosa di più”. Alla fidanzata di Damiano David, la collega e attrice Dove Cameron, saranno felicemente “fischiate” positivamente le orecchie.
“Per me le relazioni sentimentali, – ha detto Damiano a FqMagazine – ma anche le relazioni in generale, hanno un ruolo fondamentale nella mia vita. È una cosa di cui mi sono reso conto adesso, che sono anche un po’ più adulto. Le relazioni sono il 90% della mia felicità. Voglio essere molto sincero: la rottura dentro di me per me è partita proprio dalla fine di una relazione che non è quella che tutti sanno. È una cosa segreta, che però mi ha proprio rotto un meccanismo dentro di me, ha rotto completamente la fiducia che io avevo di me stesso e la fiducia che io avevo nel leggere quello che mi succedeva. Mi sono sentito proprio perso, depotenziato, non sapevo più chi ero. Mi sono ritrovato a sentirmi solo, nonostante poi non lo fossi mai davvero. Oggi ho una struttura che ne mi permette di non sentirmi mai solo, mi sono riconnesso con me stesso anche grazie all’arrivo di una nuova relazione che ha un peso così forte nella mia vita. Oggi è la persona che più mi aiuta a superare i miei limiti”.
L’album che, comunque è solido per produzione e qualità, farà breccia nel cuore del mercato italiano? Difficile dirlo, oggi e ora. Per ora un dato è certo i tre concerti italiani (7 ottobre all’Unipol Forum di Milano, per poi proseguire con due date al Palazzo dello Sport di Roma, l’11 ottobre e il 12 ottobre) sono già sold out da settimane. E scontato, di questi tempi di affollamenti sul versante live, non è. Un buon segnale da annotare con soddisfazione.
Damiano David, dopo la promozione del disco, da giugno si rimboccherà le maniche per affrontare il World Tour 2025, in oltre 30 date tra Europa (sold out), Australia, Nord America, Sud America e Asia.
Photo credit: Damon Baker
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