Il domino delle panchine: da Fabregas-Como fino al Milan, tutti gli incastri. E c’è la variante Napoli
Cesc Fabregas forse saluta. O forse no. Ma di certo c’è una cosa: il domino degli allenatori parte da Como, con lo spagnolo che non è solo un candidato forte per la panchina della Roma (dove, intanto, si sono defilate le candidature di Stefano Pioli o quella sempre molto improbabile di Max Allegri), ma soprattutto […] L'articolo Il domino delle panchine: da Fabregas-Como fino al Milan, tutti gli incastri. E c’è la variante Napoli proviene da Il Fatto Quotidiano.

Cesc Fabregas forse saluta. O forse no. Ma di certo c’è una cosa: il domino degli allenatori parte da Como, con lo spagnolo che non è solo un candidato forte per la panchina della Roma (dove, intanto, si sono defilate le candidature di Stefano Pioli o quella sempre molto improbabile di Max Allegri), ma soprattutto per quella del Bayer Leverkusen, che ha dato l’addio a Xabi Alonso e che guarda all’ex giocatore di Chelsea e Barcellona per continuare a proporre un calcio nuovo, diverso, dinamico. Fabregas, insomma, a Como ha convinto: prima la promozione, poi una salvezza più che tranquilla e con un gioco convincente e spregiudicato. Il domino parte da Fabregas, si diceva, e potrebbe portare a diverse sorprese di conseguenza. Ecco quali.
Punto Roma
Prima di tutto, la Roma: che da mesi sa di dover trovare un successore di Claudio Ranieri ma che ancora non ha sciolto le riserve. Si lavora per sottrazione: niente Pioli o Allegri, e questo è certo. Resistono le candidature di Gian Piero Gasperini (che non rinnoverà il suo contratto con l’Atalanta, in scadenza nel 2026 e che potrebbe già salutare questa estate), Patrick Vieira (che il Genoa vorrebbe però trattenere), Francesco Farioli (ottima stagione con l’Ajax) e appunto Fabregas. Da qui, probabilmente (perché non si escludono sorprese), uscirà il nome del futuro allenatore giallorosso. Con degli effetti che riguarderanno anche il Milan.
Punto Milan
I rossoneri fino a poco tempo fa erano certi che Sergio Conceiçao avrebbe salutato. Ora, forse, lo sono un po’ meno. Certo, la vittoria della Coppa Italia potrebbe spostare gli equilibri (che comunque ancora pendono verso un addio), ma le ultime partite convincenti stanno facendo pensare che il portoghese sia riuscito a trovare una quadra all’interno di una situazione molto complicata. Lo stesso vale per il direttore sportivo: prima era una priorità, ora lo sembra un po’ meno. Insomma, cantiere apertissimo. Ma cosa c’entra la Roma? Farioli è certamente un candidato anche per i rossoneri, che vogliono un allenatore giovane e intraprendente. Con una certa esperienza però alle sue spalle.
Punto Como
Già, l’esperienza. Quella che il Como vorrebbe proseguire con Fabregas ma che al momento è tutta da capire. Dopo la partita contro il Cagliari, l’allenatore è stato abbastanza evasivo: “Succeda quel che succeda, ringrazierò per sempre quello che mi ha dato la società. Quando arriverà il momento, si dirà qualcosa”. Ma quando arriverà? E soprattutto cosa vuole fare il Como? La società spera che alla fine rimanga, provando ad accontentarlo nelle sue richieste: libertà di manovra sul mercato, da cui si aspetta investimenti importanti, e un adeguamento importante del contratto. Ma se dovesse partire, la società ha già cominciato a valutare altre candidature, sempre dal profilo giovane: un nome è quello di Alvaro Arbeloa, allenatore della Primavera del Real Madrid, l’altro è quello di Davide Ancelotti, che dopo l’esperienza sempre al Real col papà Carlo, potrebbe provare a guidare una squadra da solo. Il suo nome piace molto, così come piace però ai Glasgow Rangers che, rispetto al Como, hanno ambizioni di vincere il campionato. Ma la Serie A resta sempre la Serie A e le valutazioni sono tutte sul tavolo.
Le altre
Resta poi da sciogliere il nodo Juventus (con Igor Tudor a cui potrebbe non bastare la qualificazione in Champions league), quello appunto dell’Atalanta e a cascata di altre squadre. Infine, il Napoli: Antonio Conte, prima della partita contro il Genoa, è stato chiaro: “Per ora non ci pensiamo e non è importante. Vedremo dopo”. E in questa non risposta, c’è la conferma di tutte le valutazioni che ancora sono in corso, nonostante un contratto di altri due anni che dovrebbe blindarlo. Molto teoricamente.
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