Dalla ricerca universitaria a una filiera per l’accumulo
Nata nel 2019 come spin-off dell’Università di Cassino, E-lectra è un esempio di come la ricerca accademica possa tradursi in innovazione industriale, a partire da uno dei territori meno centrali del sistema produttivo nazionale, il Lazio meridionale. Alla base del progetto ci sono anni di attività nei laboratori universitari, con un focus su elettronica di […] The post Dalla ricerca universitaria a una filiera per l’accumulo first appeared on QualEnergia.it.

Nata nel 2019 come spin-off dell’Università di Cassino, E-lectra è un esempio di come la ricerca accademica possa tradursi in innovazione industriale, a partire da uno dei territori meno centrali del sistema produttivo nazionale, il Lazio meridionale.
Alla base del progetto ci sono anni di attività nei laboratori universitari, con un focus su elettronica di potenza e sistemi di accumulo.
“La svolta – ci racconta Giuseppe Tomasso, Presidente E-Lectra – arriva quando il gruppo FAIST riconosce il potenziale industriale delle competenze sviluppate, contribuendo alla creazione di Electra. Da qui nasce anche una joint venture con Fincantieri, che ha portato all’avvio di linee produttive dedicate a pacchi batteria per applicazioni industriali e marine”.
Di seguito, il video con i passaggi più significativi di una lunga intervista realizzata a Cassino, presso i laboratori di E-lectra.
Reti in corrente continua e accumulo
Una delle principali direttrici di sviluppo di Electra riguarda l’accumulo in corrente continua (DC). “Si tratta di un’area tecnologica in forte espansione – spiega il Presidente – spinta dalla crescente diffusione del fotovoltaico nelle aree industriali. Gli impianti solari, infatti, generano energia in DC, mentre buona parte degli attuatori e dei sistemi produttivi funzionano in AC, con necessità di conversione”.
Quindi ridurre il numero di conversioni, e migliorarne l’efficienza, è una priorità per aumentare il rendimento complessivo dei sistemi energetici. In quest’ottica, Electra lavora su convertitori elettronici ad alta efficienza, realizzati con materiali wide bandgap come carburo di silicio (SiC) e nitruro di gallio (GaN), che permettono di superare il 97-98% di rendimento.
Tra le tecnologie in fase di sviluppo citate dal nostro intervistato figurano anche i solid state transformer, trasformatori in DC capaci di adattare i livelli di tensione senza passare per l’alternata, e sistemi intelligenti di battery management, gestiti da modelli di intelligenza artificiale periferica (AGI) a basso consumo.
Fotovoltaico e accumulo: efficienza, compattezza e modularità
Electra è attiva nello sviluppo di inverter multilivello per impianti fotovoltaici di media e grande taglia, integrando componentistica avanzata per garantire rendimenti elevati e maggiore compattezza dei dispositivi.
Parallelamente, si lavora su battery management system per impianti a 1500 volt, una soglia particolarmente sfidante per l’elettronica di controllo, ma necessaria per migliorare l’efficienza negli impianti utility scale. L’obiettivo è ottimizzare l’intero ciclo di vita delle batterie, intervenendo anche sull’aging delle celle attraverso logiche predittive.
Una frontiera interessante è quella della seconda vita delle batterie: grazie alle piattaforme di intelligenza artificiale distribuita, sarà possibile integrare moduli nuovi e in second life all’interno dello stesso sistema, senza compromettere l’efficienza globale.
Il nodo delle materie prime e la dipendenza dalla Cina
Come evidenziato nel corso dell’intervista, un tema chiave per il futuro dell’elettronica e degli accumuli resta quello delle materie prime critiche. Oggi la filiera delle terre rare, dei metalli strategici per la componentistica avanzata e delle celle per batterie è fortemente dipendente dalla Cina.
Questo squilibrio rappresenta una vulnerabilità per l’industria europea, in particolare per chi lavora su tecnologie di frontiera come quelle sviluppate da Electra. Da qui l’importanza di rafforzare le capacità industriali interne, puntando su innovazione, sostenibilità e integrazione con la ricerca.
Un ponte tra ricerca e industria
Con otto laboratori attivi e un piano strategico al 2030, Electra si propone come un attore di frontiera tra accademia e industria, capace di accorciare il divario tra ricerca di base e applicazioni concrete. Le tecnologie sviluppate – dai convertitori in SiC e GaN fino ai sistemi intelligenti per accumulo e conversione in DC – rispondono alla necessità di rendere l’energia rinnovabile più efficiente, modulare e sostenibile.
In un panorama globale in rapida evoluzione, Electra è un esempio virtuoso di come investimenti in competenze e ricerca possano generare valore tecnologico e industriale, a partire da territori meno centrali ma ricchi di know-how.The post Dalla ricerca universitaria a una filiera per l’accumulo first appeared on QualEnergia.it.