“Dal deputato Pisano avances sessuali e niente stipendi alle ex collaboratrici”: la denuncia di La Vardera

Non ha pagato gli stipendi alle sue ex collaboratrici e per questo motivo una di loro ha chiesto di pignorargli lo stipendio della Camera dei deputati. Ma secondo le due donne avrebbe fatto anche altro: avrebbe rivolto loro avances di natura sessuale. Contestazione, quest’ultima, che il deputato Cal0ogero Pisano ha smentito. Confermando, però, la storia […] L'articolo “Dal deputato Pisano avances sessuali e niente stipendi alle ex collaboratrici”: la denuncia di La Vardera proviene da Il Fatto Quotidiano.

Mar 25, 2025 - 15:47
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“Dal deputato Pisano avances sessuali e niente stipendi alle ex collaboratrici”: la denuncia di La Vardera

Non ha pagato gli stipendi alle sue ex collaboratrici e per questo motivo una di loro ha chiesto di pignorargli lo stipendio della Camera dei deputati. Ma secondo le due donne avrebbe fatto anche altro: avrebbe rivolto loro avances di natura sessuale. Contestazione, quest’ultima, che il deputato Cal0ogero Pisano ha smentito. Confermando, però, la storia degli stipendi non pagati. È destinata a far discutere la denuncia lanciata da Ismaele La Vardera, deputato regionale siciliano, nei confronti del parlamentare nazionale.

Ex inviato delle Iene, il giornalista ha lanciato da qualche settimana un format sui suoi canali social. Si chiama “onorevoli inchieste” ed è appunto un ibrido a metà tra i reportage video e le denunce politiche. La Vardera ha raccolto le testimonianze di due ex collaboratrici di Pisano, storico esponente di Fratelli d’Italia che aveva lasciato il partito alla vigilia dell’elezione alla Camera nel 2022 a causa di alcuni post inneggianti a Hitler, a Mussolini e al fascismo. “Non mi ha pagato 12 mesi di stipendio, mi ha dato solo 800 euro come consulenza artistica”, racconta una delle due ex collaboratrici del deputato a La Vardera. Sono due le persone intervistate dal consigliere regionale siciliano: una ha preferito non mostrare il proprio volto, l’altra, invece, ha acconsentito a registrare un’intervista.

In ogni caso i racconti di entrambe combaciano: “Io avevo un contratto di 11 mesi: il primo mese mi mandò la busta paga. Poi io ho chiesto: ma perché non mi fai anche il bonifico? Gli ho fatto centinaia di telefonate”. “Su dodici mesi di contratto quanti stipendi hai ricevuto?” “Neppure uno. Poi ho ricevuto tremila euro, a titolo di acconto ma a seguito di un pignoramento”. Per Pisano, infatti, a un certo punto è scattato il decreto ingiuntivo dello stipendio pagato da Montecitorio. “Lui mi ha chiamato un giorno arrabbiatissimo dicendomi che era stato chiamato dalla Camera e l’avevano rimproverato, perchè aveva ricevuto una diffida dai miei legali”, spiega una delle testimoni. “Ho riscontrato che esiste un decreto ingiuntivo e un pignoramento”, spiega La Vardera, certificando il racconto delle due donne.

Con Giorgia Meloni Pisano ha condiviso il percorso politico. Militante sin da giovanissimo nei movimenti giovanili di destra e poi in Alleanza nazionale e Fratelli d’Italia, ha sempre avuto un forte legame con la presidente del Consiglio. Sono tante le foto che li ritraggono insieme, da giovani militanti a eventi e riunioni di partito. Meloni lo ha voluto candidato sempre all’uninominale ad Agrigento anche alle politiche del 4 marzo del 2018. In quel caso Pisano non fu eletto a causa dell’exploit siciliano del Movimento 5 stelle. Poi la nuova candidatura nel 2022 ela polemica sui post a pochi giorni dal voto che gli è costata prima la sospensione dal partito e poi le sue dimissioni da Fdi. Eletto alla Camera aderisce così al gruppo di Noi Moderati. Dopo tre anni, però, il deputato di Agrigento si è riavvicinato al partito di Meloni: a febbraio ha partecipato alla direzione nazionale di Fdi a Roma.

Ma le accuse non si fermano a questo. “Ha sempre fatto della avances alla mia persona, delle umiliazioni. Era ambiguo, cercava di rimanere da solo nella sua segreteria politica, con un fare subdolo..”, spiega una delle ex collaboratrici riferendosi a Pisano. “Lui ha provato anche con me ad avere un approccio, fisico, di corteggiamento. A casa sua alla stipula del contratto ha provato a baciarmi, ad abbracciarmi”, dice l’altra. Che poi aggiunge: “Ci prova con le ragazze, le adesca – dice la donna – Io ti faccio il contratto e allora sono il tuo deputato, tu sei la mia assistente, allora devi venire a letto con me…Possibilmente un’altra ragazza si sente obbligata ad andarci a letto per poter firmare quel contratto. So che qualche ragazza è andata con lui per firmare il contratto”.

Da ex inviato delle Iene, La Vardera ha deciso di andare a contestare queste accuse al diretto interessato. All’inizio Pisano ha negato tutto, poi ha ammesso di aver avuto “problemi con dipendenti”. Poi, quando La Vardera ha contestato le accuse relative alle avance sessuali, Pisano è andato in escandescenze: ha cercato di togliere il telefono dalle mani del deputato-giornalista e di allontanarsi. Poi si è calmato. E davanti alle telecamere ha confermato la storia degli stipendi non pagati: “Avendo avuto problemi di salute ed economici, ma pagherò quanto dovuto“. Ha comunque negato i presunti approcci sessuali. “Mi auguro che questa denuncia faccia muovere la magistratura, ma soprattutto Fratelli d’Italia, partito che ha riaccolto Calogero Pisano. Non ho competenze dirette sulla Camera dei deputati, ma ho mandato una mail dettagliata al presidente della Camera dove mi sono reso disponibile a portare tutte la documentazione”, scrive su facebook La Vardera.

Subito dopo la pubblicazione del video, il deputato Pisano ha riconfermato la sua posizione con un post su Facebook definendosi “allibito ed amareggiato per la violenta ed incomprensibile aggressione ricevuta da parte del deputato regionale Ismaele La Vardera”. Per Pisano La Vardera ha utilizzato “inventate dichiarazioni” delle sue due ex collaboratrici, diffondendo “una calunnia che sta danneggiando in grave modo la mia immagine oltre che ferire la mia dignità ed infangare la funzione che pro tempore rappresento”. Il deputato nazionale ammette che è vero “che vi sia stato un contenzioso giuslavorativo con le due signore, peraltro in via di risoluzione già dal mese di febbraio”, ma smentisce categoricamente “quanto asserito dalle ex collaboratrici rispetto ad ‘atteggiamenti ed avances’ e a presunte richieste di prestazioni sessuali in cambio di un contratto di lavoro”. “Nulla corrisponde al vero – continua Pisano – non comprendo le ragioni di tali invenzioni e intendo portare l’intera vicenda nelle opportune aule giudiziarie, per mettere ognuno davanti alle proprie responsabilità e avere Giustizia”. Il deputato agrigentino afferma di avere dato mandato ai suoi legali per “avviare, in ogni sede, i procedimenti a tutela della mia moralità ed onorabilità”. “Da La Vardera menzogne ripugnanti, ne risponderà in Tribunale“, conclude.

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