Da Bibbiena a Soci in marcia per il lavoro e i diritti

Manifestazione della Cgil con conclusione al cinema Italia

Apr 13, 2025 - 10:16
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Da Bibbiena a Soci in marcia per il lavoro e i diritti

Arezzo, 13 aprile 2025 – Da Bibbiena a Soci in marcia per il lavoro e i diritti

Manifestazione della Cgil con conclusione al cinema Italia


Un corteo ha aperto la campagna referendaria della Cgil. Da Bibbiena a Soci per sostenere il SI ai cinque quesiti sui quali gli elettori andranno alle urne l’8 e il 9 giugno.
“Abbiamo scelto il Casentino – ricorda Alessandro Tracchi, segretario provinciale Cgil – perché qui sono in corso due vertenze simbolo: Hsg e panno del Casentino. La prima si è sostanzialmente già chiusa con la certezza della continuità produttiva”.
Il corteo di oggi pomeriggio ha raggiunto il cinema Italia di Soci dove sono intervenuti Alessandro Tracchi, segretario provinciale Cgil; Daniele Calosi, segretario Fiom Toscana e Gessica Beneforti della Segreteria regionale Cgil.
Dalla politica allo spettacolo con Bobo Rondelli, cantautore e attore e i Punkcake, band aretina che ha partecipato all’edizione 2024 di XFactor.
Per la Cgil non sono in gioco solo obiettivi specifici ma anche una visione democratica e partecipativa. L’impegno è quindi per la difesa della democrazia e della Costituzione.
“Con i 5 referendum – prosegue Tracchi - vogliamo rendere il lavoro più sicuro e chiediamo che siano cancellate le leggi che hanno reso lavoratori più poveri e precari. Infine che non si neghi il diritto alla cittadinanza a 2 milioni e 500mila persone che vivono e lavorano in Italia”.
Ecco i dettagli dei 5 referendum.
1. Stop ai licenziamenti illegittimi: abrogare legge che impedisce il reintegro anche nel caso in cui il giudice dichiari ingiusta e infondata l’interruzione del rapporto.
2. Più tutele per le lavoratrici e i lavoratori delle piccole imprese.
3. Riduzione del lavoro precario con il ripristino dell’obbligo di causali per il ricorso ai contratti a tempo determinato.
4. Più sicurezza sul lavoro: modificare le norme che impediscono, in caso di infortunio negli appalti, di estendere la responsabilità all’impresa appaltante.
5. Più integrazione con la cittadinanza italiana. Si chiede di ridurre da 10 a 5 gli anni di residenza legale in Italia richiesti per poter fare domanda di cittadinanza italiana, che una volta ottenuta sarebbe trasmessa ai figli e alle figlie minorenni.