Crypto winter alle porte? Analisi del secondo trimestre 2025
Il Q1 2025 si è chiuso con una svolta drammatica per i mercati e per questo molti pensano si tratti di un nuovo crypto winter.


Il primo trimestre del 2025 si è chiuso con una svolta drammatica per il mercato delle criptovalute e per questo molti pensano si tratti di un nuovo crypto winter.
Se l’inizio dell’anno sembrava promettere nuovi record, oggi investitori e analisti si interrogano sulla possibilità di una recessione globale che potrebbe alimentare un nuovo inverno.
È quanto emerge dal recente rapporto “Charting Crypto” realizzato da Coinbase Institutional in collaborazione con Glassnode, che offre una radiografia completa dello stato del settore.
La frenata dei mercati: inizio di un nuovo crypto winter?
Dopo un dicembre 2024 esplosivo — con il mercato crypto (escluso Bitcoin) che aveva raggiunto una capitalizzazione di 1,6 trilioni di dollari — il primo trimestre del 2025 ha visto un crollo del 41%, portando il valore a circa 950 miliardi di dollari. In parallelo, il flusso di venture capital nel settore è diminuito drasticamente, tornando ai livelli del 2017-2018. La combinazione tra l’incertezza macroeconomica, le tensioni commerciali globali e una politica monetaria più restrittiva ha gettato ombre sull’intero ecosistema.
Secondo Coinbase e Glassnode, la cautela è d’obbligo nel breve termine, ma non tutto è perduto: quando il sentiment di mercato si invertirà, il rimbalzo potrebbe essere rapido e vigoroso. Le aspettative per la seconda metà del 2025 restano infatti più ottimistiche.
Le voci dei protagonisti: i dati che contano
Il report include anche le analisi di alcuni dei principali attori del settore. Ecco i punti salienti:
- Grayscale sottolinea che, nonostante tutto, le commissioni generate dalle applicazioni decentralizzate sono in crescita, segnale di una domanda robusta.
- Tephra Digital evidenzia che molti grandi broker limitano ancora l’esposizione ai Bitcoin ETF: un cambiamento di politica potrebbe scatenare un’ondata di investimenti fino a 22 volte superiore ai flussi visti nel 2024.
- Multicoin Capital celebra il successo di Solana, che nel primo trimestre ha generato più entrate di tutte le altre blockchain Layer 1 e Layer 2 messe insieme.
- a16z crypto pone l’accento sull’ascesa delle stablecoin, il cui volume di transazioni (depurato da attività “inorganiche” come i bot) ha toccato livelli record.
Bitcoin e Ethereum: segnali di stress ma anche di resilienza
Bitcoin, il re delle criptovalute, ha mantenuto una certa forza relativa. Pur avendo visto il suo prezzo scendere sotto i 90.000 dollari, la liquidità del BTC detenuta a lungo termine è aumentata, indicando che molti investitori stanno accumulando piuttosto che vendere.
Tuttavia, altri indicatori raccontano una storia più complessa:
- Il Net Unrealized Profit/Loss (NUPL) di Bitcoin è sceso a 0,47, segnando un passaggio dal sentiment di “negazione” a quello di “ansia” tra gli investitori.
- Più di 4 milioni di BTC sono ora in perdita rispetto al loro ultimo prezzo di transazione, contro meno di mezzo milione a inizio anno.
- La dominanza di Bitcoin sulla capitalizzazione totale di mercato è salita al 63%, il livello più alto dal 2021.
Per quanto riguarda Ethereum, la situazione appare ancora più delicata:
- Il prezzo di ETH è calato del 45% nel primo trimestre.
- La supply liquida di Ether è cresciuta del 15%, segnalando una maggiore disponibilità alla vendita.
- Le fee transazionali sono crollate del 54%, nonostante il numero di transazioni sia rimasto stabile.
- Più di 40 milioni di ETH sono ora “in perdita”, riflettendo le difficoltà recenti degli investitori.
ETF Spot e flussi di capitale: un quadro misto
I dati sui flussi dei fondi ETF mostrano un quadro misto:
- Gli ETF spot su Bitcoin hanno registrato flussi positivi fino a inizio 2025, ma con una successiva frenata.
- Gli ETF spot su Ethereum hanno avuto un andamento più altalenante, senza segnali chiari di trend direzionale.
Inoltre, il rapporto evidenzia come il mercato dei future e delle opzioni abbia subito un calo nei volumi rispetto ai massimi post-elettorali americani del 2024, ma resti comunque solido in termini assoluti.
Correlazioni e volatilità: crypto più isolate
Interessante anche il dato sulle correlazioni: mentre la correlazione tra crypto e azioni USA è salita nei primi mesi dell’anno, rispetto ad altri asset tradizionali (oro, obbligazioni, valute) le crypto hanno mantenuto una correlazione bassa o addirittura negativa. Un segnale che, in fasi di volatilità estrema, Bitcoin ed Ethereum potrebbero tornare a comportarsi come asset distintivi e non semplicemente correlati ai mercati tradizionali.
Dal punto di vista della volatilità, Bitcoin, Ethereum e Solana hanno mostrato livelli elevati ma non estremi, con movimenti più accentuati soprattutto su Solana.
DeFi e Layer 2: sviluppo sottotraccia
Nonostante il contesto ribassista, il mondo della finanza decentralizzata (DeFi) continua a dare segnali di vitalità:
- Il Total Value Locked (TVL) su Ethereum ha raggiunto i 48 miliardi di dollari.
- Le transazioni su Layer 2 come Arbitrum, Optimism e Base restano robuste, mentre l’upgrade “Dencun” ha drasticamente ridotto le fee per transazione, aumentando l’efficienza delle reti.
Secondo Coinbase e Glassnode, alcuni eventi potrebbero migliorare rapidamente lo scenario:
- Fine del quantitative tightening da parte della Fed, con conseguente aumento della liquidità globale.
- Stimoli fiscali da parte di economie chiave come l’Unione Europea o la Cina.
Al contrario, un peggioramento delle tensioni commerciali o nuovi shock macroeconomici potrebbero aggravare ulteriormente la crisi.
Conclusioni: strategia difensiva, ma pronti a ripartire
Il consiglio finale del report è chiaro: adottare un approccio tattico e difensivo nel breve termine, ma restare pronti ad agire quando il sentiment si invertirà. In un mercato così volatile e ciclico come quello crypto, le occasioni tendono a presentarsi all’improvviso e ricompensano solo chi è ben posizionato.
Il secondo trimestre 2025 sarà quindi cruciale per capire se siamo davvero alle soglie di un lungo inverno delle criptovalute o se, invece, l’ecosistema saprà sorprendere ancora una volta.