Cresce l’attenzione per i rischi climatici, ma l’obbligo assicurativo divide

Gli eventi climatici estremi sono in continuo aumento; è un dato di fatto testimoniato dalle cronache ed è quindi del tutto comprensibile che la questione della tutela del patrimonio abitativo sia al centro del dibattito. Le voci al riguardo non sono però tutte concordi: da un lato cresce la consapevolezza dei cittadini riguardo alla vulnerabilità...

Mag 12, 2025 - 09:17
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Cresce l’attenzione per i rischi climatici, ma l’obbligo assicurativo divide

Gli eventi climatici estremi sono in continuo aumento; è un dato di fatto testimoniato dalle cronache ed è quindi del tutto comprensibile che la questione della tutela del patrimonio abitativo sia al centro del dibattito. Le voci al riguardo non sono però tutte concordi: da un lato cresce la consapevolezza dei cittadini riguardo alla vulnerabilità delle proprie abitazioni, dall’altro c’è una certa resistenza verso l’introduzione di un obbligo assicurativo.

È questo il quadro delineato da una recente indagine commissionata da Prima Assicurazioni a Nielsen, che ha verificato le opinioni degli italiani sull’ipotesi di rendere obbligatoria una polizza contro le catastrofi naturali anche per le abitazioni private, sul modello della normativa già in vigore per le grandi imprese dal 31 marzo 2025 (l’obbligo è invece stato posticipato per le aziende di piccole e medie dimensioni).

Più di 4 italiani su 10 contrari all’obbligo, ma molti sono già assicurati

Secondo i dati raccolti, il 44,5% degli intervistati si oppone all’idea di introdurre un obbligo assicurativo per le abitazioni, ritenendo che la decisione debba essere una scelta del singolo cittadino.

È importante, tuttavia, sottolineare che questa contrarietà non equivale necessariamente a un’assenza di tutela: oltre la metà dei contrari, pari al 28,7% del campione totale, ha già sottoscritto una copertura contro i rischi naturali. C’è poi una quota pari al 15,8% che dichiara di non essere assicurata e considera del tutto ingiustificata l’introduzione dell’obbligo.

Quasi il 40% è favorevole, pur non avendo un’assicurazione attiva

Sul fronte opposto, il 39,7% degli italiani si dice favorevole all’adozione di una norma simile a quella imposta alle grandi aziende.

Tra questi, il 21,9% non possiede attualmente una polizza, ma vedrebbe nell’obbligo un’opportunità concreta per proteggere la propria casa, riconoscendo il peggioramento del rischio di eventi climatici estremi negli ultimi anni. Il restante 17,8% ha già una copertura attiva e ritiene doveroso estendere l’obbligo a tutti i proprietari immobiliari, anche per costruire una rete di protezione più solida che non ricada esclusivamente sulle finanze pubbliche.

Un italiano su sei è incerto o disinteressato

Il sondaggio evidenzia inoltre che una parte non trascurabile della popolazione, pari al 15,9%, preferisce non esprimere un’opinione netta in merito oppure si dichiara disinteressata al tema.

Questo dato suggerisce l’esistenza di una fascia di cittadini ancora poco informata o comunque poco coinvolta, su cui potrebbe essere importante intervenire con campagne di sensibilizzazione e informazione.

L’importanza della promozione della cultura della prevenzione

Andrea Balestrino, Country Manager Italia di Prima Assicurazioni, spiega che tra gli italiani sta aumentando la consapevolezza del rischio crescente di catastrofi naturali e dell’importanza di proteggersi, anche se quasi la metà ritiene importante lasciare la scelta agli individui.

L’azienda, da tempo impegnata nell’innovazione del settore assicurativo, ritiene importante la promozione della cultura della prevenzione.

Polizza contro le catastrofi naturali: un gesto di responsabilità

Alla luce dei dati emersi dallo studio, è evidente che la sfida più urgente è quella di aumentare la consapevolezza sui rischi legati al cambiamento climatico, promuovendo un approccio alla sicurezza abitativa che vada oltre l’obbligo formale. La protezione contro le catastrofi naturali, infatti, dovrebbe essere percepita non come un’imposizione, ma come un gesto di responsabilità individuale e collettiva, capace di tutelare le persone e ridurre l’impatto sociale ed economico degli eventi estremi.

A questo proposito vale la pena ricordare che un recente studio dell’ANIA, l’Associazione Nazionale fra le Imprese Assicuratrici, mostra che circa il 95% dei comuni del nostro Paese è a rischio frane, alluvioni e/o erosione costiera.