Cos’è Usd1, la criptovaluta di Trump basata sul dollaro
World Liberty Financial, il progetto di Donald Trump sulle criptovalute, ha annunciato il lancio di una "stablecoin" basata sul dollaro. Tutti i dettagli e le dichiarazioni (profetiche?) di Giorgetti.

World Liberty Financial, il progetto di Donald Trump sulle criptovalute, ha annunciato il lancio di una “stablecoin” basata sul dollaro. Tutti i dettagli e le dichiarazioni (profetiche?) di Giorgetti
World Liberty Financial, il progetto di Donald Trump sulle criptovalute, ha annunciato il lancio di una stablecoin, cioè una valuta digitale il cui valore è legato a quello di un asset di riserva stabile, basata sul dollaro statunitense con un rapporto 1:1.
COSA SAPPIAMO DI USD1, LA STABLECOIN DI TRUMP BASATA SUL DOLLARO
Il nome è USD1 – che richiama, appunto, il codice internazionale del dollaro: USD – e sarà sostenuta interamente da buoni del Tesoro statunitense a breve termine, da depositi in dollari e da altri equivalenti cash. Sappiamo che la società californiana BitGo fungerà da depositario e che gli USD1 verranno inizialmente coniati sulle blockchain Ethereum e Binance, e in futuro su altre. Non è stata rivelata, invece, la data di lancio della moneta.
Zach Witkoff, co-fondatore di World Liberty Financial, ha dichiarato che “USD1 offre ciò che i progetti di criptovaluta algoritmici e anonimi non possono offrire: l’accesso alla potenza della finanza decentralizzata sostenuta dalla credibilità e dalle garanzie dei nomi più rispettati della finanza tradizionale. Stiamo offrendo una stablecoin di dollari digitali che gli investitori sovrani e le principali istituzioni possono integrare con fiducia nelle loro strategie per transazioni transfrontaliere sicure e senza soluzione di continuità”.
USD1, in sostanza, vuole essere un token non volatile e a basso rischio, “agganciato” al dollaro e dunque per alcuni aspetti paragonabile. Ma due anni fa la Federal Reserve, la banca centrale degli Stati Uniti, aveva detto che le stablecoin rappresentano un rischio per gli investitori perché sono sostenute da asset che possono perdere valore in situazioni di stress di mercato.
È UN BUON MOMENTO PER LE STABLECOIN
Al momento, il Congresso degli Stati Uniti sta discutendo due disegni di legge per accrescere il ruolo delle stablecoin nel sistema globale dei pagamenti.
Bloomberg ha scritto che l’interesse della politica americana – e della stessa Casa Bianca – ha stimolato un nuovo flusso di capitali nel mercato delle stablecoin, il cui valore complessivo supera i 230 miliardi di dollari. L’anno scorso Tether Holdings, la maggiore emettitrice di stablecoin, ha registrato un profitto di circa 13 miliardi di dollari grazie all’aumento dei tassi di interesse sui buoni del Tesoro.
PROBLEMI DI RICICLAGGIO? IL CASO BINANCE
D’altra parte, c’è chi accusa le stablecoin, e più in generale le criptovalute, di facilitare gli spostamenti illegali di denaro tra nazioni e di rappresentare un elemento di instabilità del sistema finanziario. Circa un anno fa il fondatore di Binance, Changpeng Zhao, è stato condannato a quattro mesi di carcere per violazione delle leggi americane sul riciclaggio di denaro: la sua piattaforma era stata utilizzata da gruppi terroristici, come Hamas, e per effettuare transazioni verso paesi sottoposti a sanzioni, come l’Iran.
LE PAROLE DI GIORGETTI
Qualche ora prima dell’annuncio di USD1, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti aveva dichiarato che “si parla moltissimo dei dazi”, ma “a me preoccupa soprattutto l’utilizzo delle criptovalute, o meglio degli stablecoin, per riaffermare il signoraggio del dollaro nel mondo”.
CONFLITTO DI INTERESSI?
Dalla scorsa campagna elettorale Trump si è avvicinato mondo al settore delle crypto: oltre a promettere una legislazione più favorevole, ha parlato spesso della creazione di una riserva strategica di criptovalute e a gennaio ha anche lanciato una propria memecoin, $TRUMP.
Il lancio di USD1 potrebbe rappresentare un conflitto di interessi per Trump. La stablecoin, come detto, è basata sul dollaro; World Liberty Financial permetterà agli investitori di convertire le loro valute (dollari o euro, per esempio) in USD1 e successivamente, una volta completate le operazioni finanziarie, di riconvertirle in moneta legale; intanto, investirà i depositi in titoli di stato americano a breve termine e in altri strumenti. I soci del presidente, e la sua stessa famiglia, si arricchiranno con gli interessi.
COS’È WORLD LIBERTY FINANCIAL
Il progetto World Liberty Financial è stato presentato dalla famiglia Trump – in particolare dai figli di Trump, Donald Jr. ed Eric – lo scorso settembre. Tra i fondatori ci sono Steve Witkoff, attualmente inviato speciale degli Stati Uniti in Medioriente e capo della delegazione americana nei negoziati con la Russia sulla guerra in Ucraina, e suo figlio Zach.
TUTTE LE CRIPTO-MOSSE DI TRUMP (E MUSK)
A fine gennaio il consiglio di amministrazione di Trump Media & Technology Group, l’azienda di social media di Donald Trump che possiede Truth, ha approvato l’ingresso nel settore dei servizi finanziari digitali con un marchio chiamato Truth.Fi e con la consulenza della Charles Schwab Corporation.
Anche Elon Musk, molto vicino a Trump, si sta riavvicinando al settore dei servizi finanziari: è stato infatti uno dei fondatori di PayPal (acquistata da eBay nel 2002), precedentemente nota come X.com. Sempre a gennaio ha stretto un accordo con Visa sull’offerta di servizi di pagamento agli utenti del social network X attraverso un servizio chiamato X Money.