Come tenere le zanzare lontane dal gatto per evitare questa mortale malattia

Quando si parla di filaria, si pensa sempre al cane. Ma la filariosi cardiopolmonare può colpire anche il gatto, fra l’altro in forma più grave rispetto al cane. Il che vuol dire che dobbiamo cercare di tenere lontane le zanzare anche dal gatto. La malattia è certo più rara nei felini, questo dobbiamo dirlo, visto...

Mag 3, 2025 - 15:46
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Come tenere le zanzare lontane dal gatto per evitare questa mortale malattia

Quando si parla di filaria, si pensa sempre al cane. Ma la filariosi cardiopolmonare può colpire anche il gatto, fra l’altro in forma più grave rispetto al cane. Il che vuol dire che dobbiamo cercare di tenere lontane le zanzare anche dal gatto. La malattia è certo più rara nei felini, questo dobbiamo dirlo, visto che è il cane l’ospite principale e il reservoir della Dirofilaria immitis, non certo il gatto. Tuttavia in talune circostanze, soprattutto nelle zone dove la filaria è endemica, ecco che ce n’è così tanta che può fare più facilmente il salto di specie e trasmettersi al gatto.

C’è anche da dire, però, che il gatto è naturalmente resistente all’infezione e che le zanzare, se possono scegliere, preferiscono pungere i cani e non i gatti. Tuttavia è bene prendere in considerazione la filariosi anche nel gatto in quanto, in questa specie, bastano poche filarie nel cuore per causare morte improvvisa del micio.

Filariosi gatto, cause e come si trasmette?

La filariosi cardiopolmonare nel gatto è sostenuta dallo stesso nematode che causa quella del cane, la Dirofilaria immitis. La zanzara punge un cane infetto, ingerendo le larve, le microfilarie. Queste nella zanzara compiono un paio di mutazioni ed ecco che quando la zanzare punge un altro gatto, trasmette le microfilarie che viaggiano nel sangue fino ad arrivare nel cuore e nelle arterie polmonari.

Ed è qui che partono le prime differenze fra cane e gatto. Nei mici, infatti, difficilmente le filarie arrivano sino alla riproduzione. Inoltre tendono ad avere un’aspettativa di vita più breve. Mentre nei cani le filarie adulte vivono fino a 5-6 anni, nei gatti arrivano a 2-3 anni.

Il vero problema, però, è che il cuore dei gatti è molto più piccolo rispetto a quello dei cani. Il che vuol dire che anche infestazioni causate da pochi parassiti è grave. Nei gatti, infatti, bastano due o tre filarie per causare un grave scompenso cardiaco con anche morte improvvisa.

Bisogna poi aggiungere che il gatto sviluppa una forte reazione infiammatoria con una risposta anticorpale massiccia che causa anche forme di endoarterite.

Sintomi della filariosi cardiopolmonare nel gatto

In virtù di tutto ciò, i sintomi e il decorso della filariosi nel gatto sono diversi rispetto al cane. Si passa dall’avere gatti del tutto asintomatici a gatti con sintomatologia iper acuta o cronica.

Possiamo avere:

  • forme acute: quando le microfilarie L4 arrivano nelle arterie polmonari o quando si ha la morte dei parassiti adulti con tromboembolismo polmonare
  • forme iper acute: sintomi gravi respiratori, gastroenterici, cardiaci e neurologici con spesso morte improvvisa in assenza di sintomi. Da ricordare la sindrome della vena cava con dispnea, soffio cardiaco ed emoglobinuria
  • forma cronica: sono più rare, ma causano sintomi respiratori e gastroenterici che causano cachessia

Mancano, invece, le forme di insufficienza cardiaca congestizia destra tipiche del cane.

Diagnosi

Rispetto al cane, la diagnosi di filariosi nel gatto è un tantino più complicata. Considerate che di solito non ci sono microfilarie circolanti e non ci sono antigeni di Dirofilaria immitis, dunque i test antigenici o la ricerca delle microfilarie in circolo non funzionano. Si rischiano in questo caso dei falsi negativi.

Si possono eseguire dei test anticorpali, ma sono frequenti i falsi positivi dovuti a semplice contatto con le microfilarie non associato per forza a malattia o presenza di filarie adulte nel cuore.

Si può così optare per radiografie ed ecocardiografia.

Filaria: terapia e come tenere le zanzare dal gatto

Non solo problemi con la diagnosi, ma anche con la terapia della filariosi cardiopolmonare nel gatto. Nei mici, infatti, la terapia adulticida con la melarsomina (il derivato dell’arsenico) non si può fare perché è troppo alto il rischio di tromboembolismo.

Altrettanto rischiosa la terapia chirurgica, sempre per via delle piccole dimensioni del gatto. Per questo motivo, specie in assenza di sintomi, si tende a monitorare la situazione.

Meglio dunque fare profilassi e prevenzione nelle zone endemiche con spot on o compresse a base di milbemicina, moxidectina, selamectina o ivermectina apposite per gatti, una volta al mese.

Come tenere le zanzare lontane dal gatto?

Il motivo principale per cui tenere le zanzare lontane dal gatto, soprattutto nelle aree endemiche, è per ridurre il rischio di filariosi. Tuttavia è bene ricordare che molti gatti sono allergici al morso delle zanzare, a tal punto da sviluppare una caratteristica dermatite facciale.

Detto questo, per proteggere i gatti dalle zanzare possiamo:

  • usare gli appositi repellenti veterinari specifici per gatti. Sottolineiamo l’importanza di usare quelli registrati per gatti perché quelli per i cani o per uso umano sono spesso tossici per i mici
  • tenere i gatti al riparo in casa, usando anche le zanzariere o le apposite trappole per le zanzare
  • piantare intorno a casa, sul balcone o nel terrazzo piante repellenti contro le zanzare. Fra di esse ricordiamo la citronella, i gerani, la lavanda e il basilico (fate solo in modo che il gatto non possa andare a rosicchiare queste piante)

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