Come funziona il tracciamento pubblicitario
Dai cookie agli strumenti di Google e Facebook, passando per l'API conversione. Ma tutto deve rispettare le indicazioni del GDPR L'articolo Come funziona il tracciamento pubblicitario proviene da Giornalettismo.


Un tempo erano le immagini e gli annunci pubblicati sulla carta stampata. Poi è stato il tempo degli spot radiofonici che, ben presto, sono stati soppiantati dalle clip televisive, le famose – per utilizzare un termine caro a Mike Bongiorno – “réclame”. Con l’avanzare del digitale, invece, la pubblicità si è fatta sempre più invasiva e profilata. Ogni utente, infatti, vede comparire sui propri schermi (durante la navigazione) degli annunci che si basano (nella maggior parte dei casi) sulle proprie abitudini e sui propri click. E con il passare degli anni, sono cambiati anche gli strumenti a disposizioni delle aziende per creare campagne ad hoc e annunci mirati. In questo approfondimento capiremo come funziona il tracciamento pubblicitario e le norme che devono essere rispettate.
Come funziona il tracciamento pubblicitario
Che cos’è il tracciamento pubblicitario
Il tracciamento pubblicitario è una tecnica utilizzata dalle aziende per raccogliere informazioni sul comportamento degli utenti online. In particolare, il tracciamento pubblicitario consente alle aziende di sapere quali siti web vengono visitati, quali annunci pubblicitari vengono cliccati e quali acquisti vengono effettuati. Il tracciamento pubblicitario è possibile grazie all’utilizzo di cookie, piccoli file di testo che vengono salvati sul computer dell’utente quando questi visita un sito web. I cookie permettono alle aziende di riconoscere l’utente quando ritorna sul sito web in futuro e di raccogliere informazioni sui suoi comportamenti. Adesso scopriamo i vari strumenti a disposizione per capire come funziona e cos’è il tracciamento pubblicitario online.
Quando l’utente visita un sito web, attraverso un determinato url, il sito utilizza un cookie per salvare informazioni sul comportamento come illustrato nel paragrafo precedente. Queste informazioni possono includere le pagine visitate, gli annunci pubblicitari cliccati e gli acquisti effettuati. Le aziende utilizzano poi questi dati per creare profili degli utenti e fornire annunci pubblicitari personalizzati.
Anche il codice pixel Facebook è uno strumento utilizzato dalle aziende per monitorare le attività degli utenti sul proprio sito web. Il codice pixel Facebook è un piccolo pezzo di codice JavaScript che viene inserito nel sito web dell’azienda. Quando un utente visita il sito web, il codice pixel Facebook raccoglie informazioni sul comportamento dell’utente e le invia a Facebook. Tutto ciò è utile alle aziende perché consente loro di creare annunci pubblicitari mirati agli utenti che hanno già visitato il loro sito web. Ad esempio, se un utente visita un sito web che vende abbigliamento, il codice pixel Facebook può raccogliere informazioni su quali prodotti sono stati visualizzati e inviare questi dati a Facebook. In seguito, l’azienda può creare un annuncio pubblicitario su Facebook per promuovere i prodotti che l’utente ha già visualizzato sul proprio sito web. Per configurare e installare il codice pixel Facebook, l’azienda deve seguire alcuni passaggi. Innanzitutto, deve creare un account Facebook Business e aggiungere il pixel di tracciamento alla propria pagina. Successivamente, deve installare il codice pixel Facebook sul proprio sito web e testare il tracciamento per verificare che funzioni correttamente.
L’API conversione, invece, è uno strumento utilizzato dalle aziende per misurare l’efficacia delle proprie campagne pubblicitarie. Questo consente alle aziende di monitorare gli acquisti effettuati dagli utenti che hanno cliccato su un annuncio pubblicitario. Per utilizzarlo, l’azienda deve integrare il codice di tracciamento fornito da Facebook nel proprio sito web. Questo codice consente di raccogliere informazioni sui comportamenti degli utenti che hanno cliccato su un annuncio pubblicitario e di inviare questi dati a Facebook. In seguito, l’azienda può utilizzare l’API conversione per misurare il tasso di conversione delle proprie campagne pubblicitarie e ottimizzarle per ottenere migliori risultati.
Google offre diversi strumenti per il tracciamento pubblicitario e l’analisi del comportamento degli utenti online. Uno degli strumenti più popolari è Google Analytics (GA), che consente alle aziende di monitorare il traffico sul proprio sito web e raccogliere informazioni dettagliate sulle azioni degli utenti. GA utilizza un codice di tracciamento JavaScript che viene inserito nel codice sorgente del sito web. Quando un utente visita il sito, il codice di tracciamento raccoglie informazioni sul comportamento dell’utente e le invia a Google. Analytics fornisce una vasta gamma di informazioni sulle visite al sito, come il numero di visitatori unici, la durata delle sessioni, le pagine visitate, le fonti di traffico e le conversioni. Inoltre, può essere integrato con altre piattaforme pubblicitarie di Google, come Google Ads, per creare campagne pubblicitarie mirate e misurarne l’efficacia.
Un altro strumento offerto da Google per il tracciamento pubblicitario è il Google Ads Conversion Tracking. Questo strumento consente alle aziende di monitorare le conversioni, come gli acquisti o le iscrizioni, che si verificano dopo che un utente ha cliccato su un annuncio Google Ads. Il Conversion Tracking di Google Ads utilizza un codice di tracciamento che viene inserito nel sito web dell’azienda, nella pagina di “ringraziamento” o nella pagina di conferma dell’azione desiderata.
Utilizzando i codici di tracciamento di Google, le aziende possono ottimizzare le loro campagne pubblicitarie, migliorare la user experience sul proprio sito web e aumentare il tasso di conversione. Tuttavia, è fondamentale garantire la privacy degli utenti e rispettare le leggi sulla protezione dei dati personali, come il Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) nell’Unione Europea.
GDPR e codici di tracciamento
Tutto questo, nel corso degli anni, è stato normato. Come nel caso del Regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR), che è una legge sulla protezione dei dati personale entrata in vigore nel maggio 2018 nell’Unione Europea. Il GDPR ha stabilito nuove regole e requisiti per le aziende che raccolgono, elaborano e archiviano dati personali degli utenti residenti nell’UE. I codici di tracciamento, come quelli utilizzati da Google Analytics, Facebook Pixel e altri strumenti di tracciamento pubblicitario, rientrano nell’ambito di applicazione del GDPR in quanto raccolgono e trattano dati personali degli utenti.
Per rispettare il GDPR, le aziende che utilizzano codici di tracciamento devono adottare diverse misure per garantire la protezione dei dati personali degli utenti e il rispetto delle loro preferenze in materia di privacy. Tra queste misure, si includono:
- Informare gli utenti: Le aziende devono fornire informazioni chiare e trasparenti sull’utilizzo dei codici di tracciamento, sui dati raccolti e sulle finalità del trattamento. Queste informazioni devono essere rese facilmente accessibili, ad esempio, attraverso una politica sulla privacy aggiornata e facilmente comprensibile.
- Ottenere il consenso: Prima di utilizzare i codici di tracciamento, le aziende devono ottenere il consenso esplicito degli utenti. Il consenso deve essere ottenuto attraverso un meccanismo di opt-in chiaro e inequivocabile, come una casella di selezione o un banner di cookie. Gli utenti devono avere anche la possibilità di revocare il proprio consenso in qualsiasi momento.
- Limitare la raccolta e la conservazione dei dati: Le aziende devono limitare la raccolta e la conservazione dei dati al minimo necessario per raggiungere le finalità del trattamento. Ciò implica la raccolta di soli quei dati strettamente necessari e la loro conservazione per un periodo di tempo limitato e proporzionato alle finalità del trattamento.
- Garantire la sicurezza dei dati: Le aziende devono adottare misure tecniche e organizzative appropriate per garantire la sicurezza dei dati personali raccolti attraverso i codici di tracciamento. Ciò può includere la cifratura dei dati, l’uso di protocolli di sicurezza e la formazione del personale sulle best practice in materia di protezione dei dati.
- Garantire la conformità dei partner: Le aziende devono assicurarsi che i propri partner, come Google e Facebook, siano anch’essi conformi al GDPR e rispettino le norme in materia di protezione dei dati. Ciò può includere la stipula di contratti di elaborazione dei dati e la verifica periodica delle pratiche di protezione dei dati dei partner.
- Diritti degli interessati: Le aziende devono garantire che gli utenti possano esercitare i loro diritti in base al GDPR, come il diritto di accesso, rettifica, cancellazione (diritto all’oblio), limitazione del trattamento, portabilità dei dati e opposizione al trattamento dei dati personali. Le aziende devono mettere in atto procedure e meccanismi per consentire agli utenti di esercitare questi diritti e rispondere tempestivamente alle loro richieste.
- Nominare un responsabile della protezione dei dati (DPO): In alcuni casi, le aziende potrebbero essere tenute a nominare un responsabile della protezione dei dati (DPO), che avrà il compito di monitorare la conformità al GDPR, consigliare l’azienda sulle questioni relative alla protezione dei dati e fungere da punto di contatto tra l’azienda e le autorità di controllo.
In sintesi, le aziende che utilizzano codici di tracciamento per monitorare il comportamento degli utenti online devono essere consapevoli delle implicazioni del GDPR e adottare misure adeguate per garantire la conformità alle norme in materia di protezione dei dati. Questo non solo aiuta a prevenire sanzioni e multe da parte delle autorità di controllo, ma contribuisce anche a migliorare la fiducia degli utenti e a promuovere un ambiente online più sicuro e rispettoso della privacy.
Le aziende che utilizzano codici di tracciamento, dunque, devono prestare attenzione al GDPR e alle norme sulla protezione dei dati. È fondamentale informare gli utenti, ottenere il loro consenso, limitare la raccolta e conservazione dei dati, garantire la sicurezza dei dati, assicurarsi che i partner siano conformi e rispettare i diritti degli utenti. Adempiendo a questi requisiti, le aziende possono evitare sanzioni e promuovere un ambiente online più sicuro e rispettoso della privacy. Infine, è importante ricordare che il tracciamento pubblicitario è soggetto a regolamentazione in molti Paesi e che le aziende devono rispettare le leggi e le normative locali.
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