Clima: il Nord Italia si scalda più del resto del Paese?
lentepubblica.it Secondo una recente analisi, le modifiche relative al clima incidono in modo più marcato nelle città del Nord Italia. Ecco cosa emerge dall’indagine. Infatti a pagare il prezzo più alto, in termini di temperature crescenti, sono le aree settentrionali del Paese. Lo rivela uno studio condotto da “Il Sole 24 Ore” in collaborazione con 3BMeteo, […] The post Clima: il Nord Italia si scalda più del resto del Paese? appeared first on lentepubblica.it.

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Secondo una recente analisi, le modifiche relative al clima incidono in modo più marcato nelle città del Nord Italia. Ecco cosa emerge dall’indagine.
Infatti a pagare il prezzo più alto, in termini di temperature crescenti, sono le aree settentrionali del Paese.
Lo rivela uno studio condotto da “Il Sole 24 Ore” in collaborazione con 3BMeteo, basato su una vasta raccolta di dati climatici relativi al periodo 2010-2024. Questa indagine rappresenta il primo passo verso la classifica annuale sulla qualità della vita nelle città italiane.
Clima, il Nord Italia si scalda più del resto del Paese?
Tra i principali risultati emerge un dato allarmante: le temperature medie giornaliere nelle città del Nord sono aumentate in media di 2,4 gradi centigradi negli ultimi quattordici anni. Una crescita che non si traduce solo in estati più calde, ma anche in un incremento degli eventi meteorologici estremi, come ondate di calore, notti tropicali e picchi di caldo particolarmente intensi.
Ma il clima non è fatto solo di gradi in più sul termometro. L’indice elaborato prende in esame ben 15 parametri diversi, capaci di restituire una fotografia complessa e sfaccettata della vivibilità climatica dei vari centri urbani.
Il quadro generale evidenzia in particolare come l’emergenza climatica sia tutt’altro che uniforme: sebbene il riscaldamento globale interessi tutto il Paese, le conseguenze più marcate sembrano colpire proprio il Nord, dove il riscaldamento medio risulta più rapido e incisivo. Un segnale chiaro della necessità di strategie di adattamento locali, capaci di rispondere a sfide sempre più complesse e ravvicinate.
Le città al vertice della classifica
A guidare la classifica delle città più “resilienti” sono prevalentemente i territori affacciati sul mare. Fanno eccezione pochi centri del Centro e del Nord, tra cui spicca Trieste, entrata nella top ten grazie alle sue condizioni favorevoli in termini di ventilazione estiva. La città giuliana, però, si colloca all’ultimo posto per quanto riguarda la presenza di raffiche di vento, un indicatore che penalizza il suo risultato complessivo.
Al contrario, Imperia, spesso lodata in passato per il suo clima mite, quest’anno scivola al 17° posto. La flessione potrebbe essere attribuita all’introduzione di nuovi criteri, come il numero di notti con temperature tropicali e i giorni consecutivi senza pioggia, che impattano negativamente sulla qualità climatica percepita.
Le città nella parte bassa della graduatoria
Nella parte bassa della graduatoria si concentrano alcune province del Nord-Ovest come Asti e Alessandria, insieme a diverse città emiliane – Piacenza, Cremona, Parma e Reggio Emilia – e a Caserta, che chiude la classifica. Le grandi metropoli italiane presentano risultati eterogenei. Venezia, Cagliari, Napoli, Genova e Roma si collocano nella metà alta della classifica, mentre Bologna, Milano e Firenze finiscono tra le posizioni più critiche, ben oltre la settantesima.
Si tratta di dati attendibili?
Va sempre detto, per dovere di cronaca, che una parte dell’opinione pubblica (ma anche una parte degli scienziati e degli accademici) sollevano perplessità riguardo all’effettiva entità e all’origine del cambiamento climatico.
Ad esempio, analizzando le Serie Storiche elaborate dall’ISTAT non sembrerebbe esserci una tendenza di temperature estreme. La tabella “Temperature medie annuali e precipitazioni in alcune stazioni meteorologiche – Anni 1950-2015” mostra infatti ad esempio le temperature medie annuali e le precipitazioni registrate in diverse stazioni meteorologiche dal 1950 al 2015.
Sembrerebbe così che le temperature storiche non mostrano un aumento significativo delle temperature medie nel corso degli anni.
Analizzate alcune delle opinioni in merito possiamo provare a trarre alcune conclusioni, che limitiamo tuttavia all’essenziale per lasciare l’ultima opinione, com’è giusto che sia, ai lettori.
Il dibattito sulla questione rimane divisivo, con opinioni divergenti tra coloro che sostengono la sua esistenza e coloro che ne negano la validità.
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