Certificates: quando la volatilità diventa un'occasione

Il certificate di Barclays con Isin XS2902921233 quota ben sotto la parità a 90 euro, mentre tutti i sottostanti sono ben oltre il livello iniziale: Bpm +32,6%, Bper +9% e Mps +7,5%. Tra premi e capital gain, rendimento potenziale annuo del 21,77% sul prezzo di oggi che sale in caso di rimborso anticipato (da agosto). Premi trimestrali con memoria del 3,74 euro (4,15%), barriera al 60%. Scadenza novembre 2027, barriera capitale al 60%.

Apr 10, 2025 - 16:54
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Certificates: quando la volatilità diventa un'occasione

Prezzo sotto la pari, sottostanti sopra il livello iniziale e un rendimento potenziale del 21,77% annuo che salirebbe in caso di autocall. La forte volatilità sui mercati ha creato una ghiotta occasione.

Il certificate con Isin XS2902921233 vede Banco BPM a +32% dal livello iniziale, Bper +9% e Mps +7%; stacca premi del 3,74 euro trimestrali, con tutti i sottostanti sopra al 60% del livello iniziale e quota ampiamente sotto la pari a 90 euro.

Proviamo a fare due conti. Se tutto va bene a scadenza con i sottostanti sopra barriera, il certificate avrà staccato 11 premi da 3,74 euro, in tutto sono 41,14 euro. A questo numero va aggiunto un capital gain di 10 euro (il certificate si acquista a 90 euro e a scadenza verrà ritirato a 100) arrivando a 51,14 euro e su 90 investiti avremo un rendimento del 56,82% in due anni e mezzo, pari al 21,77% annuo.

Alla prima data utile, il 22 agosto, se tutti i sottostanti si troveranno sopra al livello iniziale (come oggi) scatterà il rimborso anticipato: il certificate verrebbe ritirato a 100 euro più due premi (7,48 euro). In tutto l'investitore porterebbe a casa 107,48 euro, su 90 investiti, significa un rendimento del 19,42% in soli quattro mesi e mezzo, pari al 51,79% annualizzato.

L'occasione nasce perché è esplosa la volatilità sul mercato azionario, grazie all'imprevedibilità di Trump. L’indice della paura VIX è infatti salito dai minimi di marzo a 17 fino a un picco massimo a 60 del 7 aprile, mentre oggi siamo intorno a 37 (ancora alto).

La forte volatilità dei mercati ha aumentato il prezzo delle opzioni, ovvero particolari strumenti utilizzati dai grandi investitori per coprirsi dal rischio volatilità e con cui sono strutturati i certificati. A parità di livello dei sottostanti un calo della volatilità si tradurrà in un recupero del valore del certificate. Per fare un esempio se la volatilità tornasse ai livelli pre dichiarazione di Trump sui dazi, allora il prezzo del certificate tenderà verso la parità. In questi 90 giorni di tregua e trattive sui dazi, la volatilità potrebbe tornare sotto i livelli di allerta, aiutando il prezzo del certificate.

Oggi dunque la fotografia è quello di un certificate che quota 90 euro con tutti i sottostanti sopra la lineare. Dal fixing iniziale, Banco BPM ha guadagnato il 32,6% e dall’attuale prezzo di 8,8 euro dovrebbe perdere non il 40%, ma il 55% per toccare la barriera, posta a 3,986 euro. Bper Banca è salita del 9,5% dal valore iniziale. Dalla sua quotazione attuale di 5,8 euro dovrebbe perdere il 45% per toccare la barriera (a 3,506 euro). Anche Banca MPS si trova oltre il livello iniziale (+7,5%), con la barriera lontana oltre il 44%.

Qui sotto una tabella con i livelli di riferimento principali del certificate:

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Il certificate stacca premi trimestrali con memoria pari a 3,74 euro (4,15% su 90 euro a cui quota oggi il certificate), se, alle date di osservazione, nessun sottostante avrà perso il 40% dal livello iniziale.

Molto importante la presenza dell’effetto memoria. Questo meccanismo permette che un premio non pagato non è perduto ma rimane in pancia al prodotto. Nelle successive date di osservazione, qualora si verifichino le condizioni che danno diritto al pagamento, i premi non pagati in precedenza vengono distribuiti tutti insieme compreso quello di pertinenza del periodo.

I premi del certificate sono considerati dal Fisco “redditi diversi”, e in quanto tali possono compensare le eventuali minusvalenze presenti nello zainetto fiscale dell’investitore. Con questo sistema è possibile recuperare il credito fiscale derivante dalle perdite pregresse, entro i successivi quattro anni dalla loro realizzazione.

La barriera a capitale, osservata solo alla scadenza (22 novembre 2027), è posta al 60% del livello iniziale e protegge da discese fino a -40% dal valore iniziale dei sottostanti. Se il certificate non verrà rimborsato anticipatamente, alla scadenza naturale del prodotto saranno due i possibili scenari:

  • Se tutti e tre i sottostanti quoteranno sopra la barriera, o allo stesso livello, il certificate verrà rimborsato al valore di emissione di 100 euro a cui vanno aggiunti 41,14 euro di premi. Oltre al valore iniziale, l’investitore riceverà dunque anche l’ultima cedola (3,74 euro) e i premi eventualmente non pagati trattenuti in memoria. Acquistando oggi il certificato a 90 euro, il rendimento a scadenza in questo scenario sarebbe del 56,82%.
  • Se invece alla scadenza finale anche solo uno dei sottostanti dovesse quotare sotto la barriera, il certificate verrà rimborsato in proporzione alla performance del peggiore dei sottostanti. Ipotizziamo che il peggiore accusi un ribasso del 50% dal valore iniziale: il certificate verrà rimborsato a 50 euro (55% del valore attuale pari a 90 euro). Il saldo finale sarà dato contabilizzando eventuali cedole incassate.

In questo 2025 il settore bancario italiano è finito sotto i riflettori degli operatori di mercato, diventando un’arena per un incredibile numero di operazioni di M&A. I movimenti del risiko coinvolgono i nomi più blasonati della finanza come Mediobanca, che è messa sotto scacco da Banca MPS, fino a pochi anni fa a un passo dal fallimento per poi risorgere con la cura dell’amministratore delegato Luigi Lovaglio.

A fine gennaio, Banca MPS ha lanciato un’offerta pubblica di scambio volontaria da 13,3 miliardi di euro per conquistare Mediobanca. L’obiettivo è la nascita di un terzo polo bancario in Italia, che combinerebbe la diffusione sul territorio dell’istituto toscano con le competenze di Piazzetta Cuccia nell’investment banking e nella gestione del risparmio. Gli analisti sono scettici nel trovare sinergie concrete. Ma la combinazione Milano-Siena trova un grande sponsor nel governo Meloni desideroso di limitare lo strapotere di Unicredit e Intesa.

Banco Bpm, a marzo, ha lanciato un’offerta pubblica di acquisto su Anima che si è conclusa pochi giorni fa con successo. Piazza Meda è riuscita così a raggiungere l’89,95% del capitale di Anima, superando ampiamente la soglia strategica del 66,67%, inizialmente indicata come target dell’operazione.

L’ex Popolare di Milano è a sua volta oggetto del desiderio di UniCredit, a fine mese parte l'Ops. Andrea Orcel è protagonista anche in Germania con la scalata su Commerzbank, della quale controlla il 28%, e si è fatto largo in Generali, mettendo insieme una partecipazione del 5,3% in poche settimane.

Alla logica del riassetto non sfugge Bper Banca che si è fatta avanti per Popolare di Sondrio con un'Ops da 4,3 miliardi di euro che dovrebbe partire entro l'estate. E proprio nelle ultime ore Bper ha sfruttato il recente calo delle quotazioni per comprarsi 1,5 milioni di azioni di Sondrio, pari allo 0,34% del capitale. Le due banche condividono il principale azionista, Unipol, ma la partita potrebbe complicarsi dopo l'interesse della banca olandese Ing, che starebbe studiando una contro-Opa sulla Popolare di Sondrio.

Ultima, ma non per importanza, l’Opas lanciata da Banca Ifis per Illimity a inizio gennaio per 3,55 euro per azione.

Il consensus raccolto da Bloomberg sui tre titoli del paniere, che riportiamo nella tabella sottostante, è positivo. In generale, su Banca MPS, Banco BPM e Bper Banca prevalgono le raccomandazioni di acquisto (Buy), mentre la restante parte suggerisce di mantenere la azioni in portafoglio (Hold) e sono un esperto dice di vendere (Sell).

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Bloomberg censisce 10 analisti che coprono Banca MPS. Di questi, 6 raccomandano Buy e 3 suggeriscono Hold. La media dei target price è 7,7 euro, con un upside potenziale del 21% rispetto alla quotazione attuale a Piazza Affari. Per toccare la barriera, fissata a 3,559 euro, l’azione Banca MPS dovrebbe scendere a un livello che non tocca da fine febbraio 2024.

Su Banco BPM 6 analisti raccomandano Buy e 10 hanno giudizio Hold. Nessuna raccomandazione negativa. La media dei target price è 10,2 euro, +17% rispetto al prezzo attuale a Piazza Affari. La barriera è fissata a 3,986 euro: l’ultima volta che Piazza Meda ha segnato quel prezzo è stato agli inizi di agosto del 2024, molto vicino al minimo di periodo da dove poi è stato avviato un forte trend rialzista.

Anche per Bper Banca la maggior parte degli analisti ha raccomandazioni positive. Su 10 esperti che coprono il titolo, 9 raccomandano Buy e 1 ha giudizio Hold. La media dei target price è 8,8 euro, che implica un potenziale rendimento del 39% rispetto al prezzo attuale a Piazza Affari. La barriera è fissata a 3,506 euro, un prezzo segnato l’ultima volta a fine febbraio dello scorso anno, che rappresenta una zona di supporto molto importante per il titolo.