Carlos Alcaraz: “Non voglio essere il successore di Nadal. Ho paura che il tennis diventi un obbligo”
In attesa della conferenza stampa odierna in cui svelerà la sua decisione definitiva a proposito della partecipazione al Masters 1000 di Madrid, dopo i problemi fisici che lo hanno condizionato negativamente nella finale persa domenica scorsa a Barcellona con il danese Holger Rune, sono emerse nuove interessanti dichiarazioni di Carlos Alcaraz tramite un documentario su […]

In attesa della conferenza stampa odierna in cui svelerà la sua decisione definitiva a proposito della partecipazione al Masters 1000 di Madrid, dopo i problemi fisici che lo hanno condizionato negativamente nella finale persa domenica scorsa a Barcellona con il danese Holger Rune, sono emerse nuove interessanti dichiarazioni di Carlos Alcaraz tramite un documentario su Netflix.
‘My Way’ segue il tennista spagnolo per tutta la stagione 2024, in cui si è tolto la soddisfazione di centrare la prestigiosa doppietta Roland Garros-Wimbledon non riuscendo però a trovare una buona costanza di rendimento soprattutto nella seconda parte dell’anno. Alcaraz ha sempre indicato Rafael Nadal come il suo idolo d’infanzia, ma i paragoni a volte possono diventare un boomerang soprattutto da giovane.
“Non voglio essere chiamato il successore di Rafa. Voglio essere chiamato Carlos Alcaraz Garcia. Quando sei giovane e ti paragonano costantemente a qualche professionista che è nel circuito da molti anni, a volte ti stanchi di sentirtelo dire. Questo porta a un eccesso di pressione e, alla fine, credo che possa distorcere la tua vita quotidiana e persino confonderti“, dichiara il murciano classe 2003.
Alcaraz ammette di fare fatica a conciliare la vita privata con la sua carriera tennistica: “Credo che in questo momento la mia paura sia che il tennis diventi un obbligo“. In una scena, l’attuale numero 2 al mondo è in lacrime mentre parla dell’episodio in cui ha distrutto la racchetta durante il match perso a Cincinnati contro Gael Monfils: “Il fatto è che non ero abbastanza forte, mentalmente, per superare tutto lo stress“.
“Se ho la mentalità per poter diventare il più grande giocatore della storia? Beh, al momento non lo so. Sono ancora giovane, ho molto davanti a me. Ma da quello che ho vissuto finora, preferisco decisamente anteporre la felicità a qualsiasi tipo di traguardo“, dice Alcaraz in una delle scene conclusive.