Carbone e cobalto affossano i conti di Glencore

Il colosso minerario inglese Glencore crolla in borsa dopo la pubblicazione dei risultati del 2024: scendono gli utili e sale il debito. Colpa del calo dei prezzi di carbone e cobalto e dell'incertezza sulla domanda cinese.

Feb 19, 2025 - 18:26
 0
Carbone e cobalto affossano i conti di Glencore

Il colosso minerario inglese Glencore crolla in borsa dopo la pubblicazione dei risultati del 2024: scendono gli utili e sale il debito. Colpa del calo dei prezzi di carbone e cobalto e dell’incertezza sulla domanda cinese

Le azioni della compagnia mineraria anglo-svizzera Glencore hanno perso fino al 7,2 per cento alla borsa di Londra, il calo infragiornaliero più accentuato in quasi due anni, dopo la pubblicazione dei poco soddisfacenti risultati economici del 2024. Gli utili, infatti, sono ammontati a 14,4 miliardi di dollari, il 16 per cento in meno su base annua, mentre il debito è cresciuto a 11,2 miliardi di dollari, più di quanto previsto da alcuni analisti.

Ecco che cosa è successo.

CHE SUCCEDE A GLENCORE, TRA CARBONE E COBALTO

Dopo i risultati record di due anni fa, “merito” della volatilità sui mercati delle materie prime legata alla guerra in Ucraina, oggi Glencore risente del calo dei prezzi di alcuni materiali, in particolare del carbone e del cobalto: il carbone è il combustibile impiegato per oltre un terzo della generazione elettrica mondiale, mentre il cobalto si utilizza – anche se è in atto una sostituzione – nella fabbricazione delle batterie agli ioni di litio che alimentano i dispositivi elettronici e i veicoli elettrici.

I prezzi del carbone, molto importante per i conti della società, sono scesi ai minimi dal 2021 a causa della maggiore produzione in India e in Cina e dell’accumulo di scorte nella regione asiatica. Quanto al cobalto, di cui Glencore era il maggiore produttore, il calo è dovuto all’aumento dell’offerta: è quindi probabile che quest’anno la compagnia ridurrà l’output per sostenerne i prezzi.

L’INCOGNITA CINESE

Oltre a questo, sui risultati di Glencore ha pesato il calo della domanda della Cina, generalmente una grande consumatrice di metalli e altre materie prime, la cui economia sta però attraversando un momento difficile.

DIVIDENDI E TRASFERIMENTO A NEW YORK

Nonostante la diminuzione degli utili e la crescita del debito (legata, quest’ultima, all’acquisto delle miniere carbonifere di Teck Resources), Glencore ha annunciato la distribuzione di dividendi agli azionisti per 2,2 miliardi di dollari, più un buyback di 1 miliardo.

La società, inoltre, ha fatto sapere che potrebbe spostare la sua quotazione dalla borsa di Londra (dove è presente dal 2011) a quella di New York: il mercato statunitense è considerato più favorevole ai combustibili fossili.

IL CARBONE E IL TRADING

Glencore ha annunciato che nel 2025 produrrà tra i 92 e i 100 milioni di tonnellate di carbone per uso energetico. Nel 2022 questo combustibile fossile, da solo, aveva permesso alla società di registrare un profitto di ben 18,6 miliardi di dollari: in quell’anno i prezzi erano altissimi – una conseguenza dell’invasione russa dell’Ucraina -, arrivando a superare i 460 dollari alla tonnellata. Oggi invece i contratti del carbone Newcastle australiano si scambiano intorno ai 100 dollari alla tonnellata.

L’unità di trading di Glencore ha risentito del contesto meno favorevole: le entrate sono passate dai 3,5 miliardi del 2023 a 3,2 miliardi.