Bruno Butini, 93 anni : "Manifesterò per la pace"
Accorato appello: "Io ho fatto la guerra e so che bisogna mobilitarsi. I miei figli e i miei nipoti non verranno, io scenderò in piazza anche per loro".

Fra le molte centinaia di persone che si riuniranno oggi in piazza a Roma a manifestare per la pace ci sarà anche Bruno Butini, 93 anni, senese. Bruno, che vive da solo ed è autonomo, ha deciso di partecipare alla manifestazione organizzata dai 5Stelle e, dopo non pochi ‘no’, è riuscito a trovare un passaggio per la capitale. "Abbiamo trovato l’appello di Bruno, lo abbiamo contattato prima su Facebook e poi l’ho chiamato - ha raccontato Irene Galletti, coordinatrice regionale 5Stelle -. Mi ha risposto una persona di grande spirito, energia, con passione e voglia di esserci. Salirà su uno dei tantissimi bus in partenza dalla Toscana. Mi piacerebbe che fosse in testa al drappello regionale, normalmente sono i giovani a fare i portabandiere ma noi dovremmo avere lui".
A muovere Bruno è la voglia di dire no alla guerra, ma anche di mobilitarsi e fare qualcosa tutti insieme. "Io ho fatto la guerra, e so che per la pace bisogna andare in piazza - ha dichiarato Butini -. Non so quanto tempo ho davanti, ma voglio essere in piazza per far capire alle persone quanto la guerra sia sbagliata e dolorosa. Non pensavo di riuscire ad andare, anzi sono stato molto criticato da chi mi è vicino (e da solo non me la sarei sentita), ma sono stato fortunato a trovare persone gentili che mi hanno dato l’opportunità di andare a Roma".
Il disfattismo che sembra aver colpito le nuove generazioni non ha scalfito gli ideali di Bruno, intatti e rafforzati dopo anni di lotte. "Non so come si fanno a sopportare certe cose in un paese che si denota democratico. Per tanti versi si sta andando indietro, non si può fare più un’uscita in piazza perché ci sono le manganellate - ha commentato -. Ai miei tempi manifestavano quando c’era qualcosa che non andava, abbiamo fatto battaglie abbastanza lunghe e cruente, nel primo dopoguerra fin troppo bestiali, ma io non posso dimenticare che i fascisti tentarono di ardere il mio babbo nella Casa del popolo di Siena, perché non voleva la tessera del partito, e che lui, insieme ad altri, si salvò, solo calandosi nel pozzo interno. Io non posso dimenticare questa battaglia".
Paura quindi non solo della guerra ma anche dell’attuale situazione politica e internazionale, e voglia di fare qualcosa per contrastare quella paura, di usare tutto il tempo a disposizione per cercare di lasciare a figli e nipoti un mondo almeno un po’ migliore. "I miei figli e nipoti non manifesteranno, mi hanno chiesto cosa voglio andare a fare, gli ho detto che se nessuno di loro sarebbe andato a manifestare qualcuno avrebbe dovuto pur farlo - ha detto Bruno -. Lo farò io, manifesterò anche per loro".
Eleonora Rosi