Bruce Springsteen riapre gli archivi: “Blind Spot” anticipa il viaggio nei Lost Albums
Con il suo nuovo singolo Blind Spot, Bruce Springsteen svela un lato intimo e sperimentale della sua produzione anni ’90 e torna alla produzione del periodo di Streets of Philadelphia Sessions, anticipando la pubblicazione dle cofanetto Tracks II: The Lost Albums, sette album inediti che verranno pubblicati il 27 giugno.

“Scrivo in quantità industriali, anche quando la gente pensa che io sia in vacanza da qualche parte, a godermela, in realtà con ogni probabilità sono nel mio studio. A studiare e registrare. E siccome di quello che si registra non si butta via niente a volte devo mettere ordine tra decine, centinaia di canzoni che scopro sorprendentemente buone e che no meritano di finire nel dimenticatoio”.
A parlare è Bruce Springsteen che nel ‘fare ordine’ in un archivio immenso e in una produzione industriale ha svelato la bellezza di 83 canzoni che nei prossimi giorni verranno pubblicati nel cofanetto Tracks II: The Lost Albums.
Bruce Springsteen, nuovo singolo
La storia dei grandi dischi perduti di Bruce Springsteen ha sempre affascinato i fan, tra demo mai completati, live inediti e progetti accantonati all’ultimo. Ora questa monumentale raccolta di sette album finiti nel cassetto e mai pubblicati che uscirà il prossimo 27 giugno per Sony Music finalmente si concretizza. Il secondo brano svelato in anteprima di questa raccolta è Blind Spot, un inedito firmato dal Boss nel pieno degli anni Novanta e custodito fino ad oggi tra le sue registrazioni personali.
Blind Spot
Il singolo è tratto da Streets of Philadelphia Sessions, uno dei sette album inediti che compongono questo cofanetto. Il brano mette in luce un Springsteen sorprendente, segnato dall’influenza dell’elettronica, dei loop e dei linguaggi musicali urban, molto simili al singolo della colonna sonora di Philadelphia che vinse Oscar.
Uno Springsteen inedito e sorprendente che il pubblico non aveva mai sentito: con la drum machine e gli echi computerizzati in un arrangiamento molto scarno ed evocativo. Era il periodo in cui per un lungo periodo il Boss aveva deciso di prendere le distanze dalla E Street Band, al punto da realizzare un disco con altri musicisti e andare in tournee senza la sua band storica che si sarebbe ricostituita qualche anno dopo senza più sciogliersi.
Le radici di un disco che non c’era
Le Streets of Philadelphia Sessions nascono tra il 1993 e il 1994, e il successo della canzone portante – costruita con una drum machine e arrangiamenti sintetici – lo spinge a esplorare una nuova dimensione musicale, molto distante dal folk rock delle origini o dalla coralità della E Street Band.
È in questo contesto che Springsteen si trasferisce per un periodo a Los Angeles, dove inizia a sperimentare con loop ritmici, tastiere digitali e atmosfere minimali, insieme al suo tecnico di fiducia Toby Scott, molto appassionato al genere urban. È un Bruce nuovo, quasi da studio casalingo, che suona quasi tutti gli strumenti da solo e lavora in autonomia e con pochissime persone intorno, senza il cordone di protezione del suo clan.
Bruce Springsteen, una canzone che dà voce al dubbio
Blind Spot, secondo estratto dopo Rain in the River, è uno dei cardini di quel periodo. Si tratta di un pezzo cupo e intimo, incentrato sul tema del dubbio e della fragilità nei rapporti umani.
Springsteen si è separato dalla moglie e si è innamorato, ricambiato, della sua musicista, Patti Scialfa dalla quale avrà tre figli: “Sembrano temi in qualche modo di riflessione e discussione. E in effetti questo è stato il filo conduttore che ho seguito per tutto il disco – spiega Springsteen – ma non saprei dire il perché. Io e Patti stavamo bene, eravamo felici. Ma a volte una canzone ti prende e ti ci aggrappi”.
Il tono è quasi cinematografico, con ambientazioni sonore che rimandano al trip-hop di Bristol, più che al rock di Asbury Park. Non a caso, alcuni fan hanno paragonato Blind Spot a certe produzioni dei Massive Attack, pur mantenendo il timbro lirico e narrativo inconfondibile del cantautore americano. La voce di Springsteen è trattenuta, quasi sussurrata, come in un dialogo interiore.
Quando l’hip-hop incontra il New Jersey
Sebbene etichettarlo come album hip-hop sia forse eccessivo, Streets of Philadelphia Sessions nasce anche da una fascinazione per la scena rap californiana dell’epoca, in particolare per le produzioni di Dr. Dre e i beat di DJ Quik che andranno anche a trovarlo in studio. Springsteen non copia, ma ascolta, assimila, filtra. Ed elabora un linguaggio personale che fonde il songwriting classico con un’ossatura elettronica e asciutta. Andando in qualche modo incontro a una generazione che sta cambiando, e che ha bisogno di un linguaggio nuovo.
L’album era pronto per l’uscita nella primavera del 1995, completo di mix e master. Ma il progetto fu congelato all’improvviso: Bruce decide di riunirsi con la E Street Band per la prima volta dopo sette anni e imbocca una strada più “collettiva” e rassicurante. Da allora, quelle sessioni rimasero nel limbo, tramandate tra bootleg, interviste e indiscrezioni.
Durante il suo one-man show a Broadway, molte di queste atmosfere riaffiorano e Springsteen ha più volte accennato alla possibilità di pubblicare Streets of Philadelphia Sessions come album stand-alone.
Bruce Springsteen, un cofanetto che riscrive la storia
Tracks II: The Lost Albums promette di essere molto più di una raccolta di scarti. Con 83 brani composti in un arco temporale che va dal 1983 al 2018, si tratta di una vera e propria cronologia alternativa della carriera di Springsteen, fatta di deviazioni artistiche, tentativi, pause, riflessioni. Accanto a Streets of Philadelphia Sessions e Perfect World (da cui è tratta Rain in the River), troveranno spazio anche i dischi inediti Faithless, Twilight Hours, Inyo, Somewhere North of Nashville e LA Garage Sessions ’83.
Ogni album sarà accompagnato da un booklet rilegato in tessuto, con note scritte dal critico musicale Erik Flannigan e un’introduzione personale firmata dallo stesso Springsteen. Il box sarà disponibile in edizione limitata in vinile (9 LP), CD (7 dischi) e digitale. In parallelo uscirà anche una versione ridotta: Lost and Found – Selections from the Lost Albums, con 20 tracce selezionate, per chi vuole un’unica selezione.
Il valore artistico del materiale recuperato
Dalle anticipazioni pubblicate su Rolling Stone, Variety e il New York Times, emerge un punto fondamentale: Tracks II non è una raccolta di “scarti” da fan per collezionisti e incalliti, ma un’opera coerente e autonoma. Alcuni di questi dischi erano completi già decenni fa, e le scelte che portarono a tenerli nel cassetto furono spesso strategiche più che artistiche.
Secondo David Muir di ABC News, si tratta di “un tesoro musicale che ridefinisce l’immagine pubblica di Springsteen”, mentre Variety scrive che “da quando uscì Tracks nel 1998, i fan hanno chiesto a gran voce questa seconda parte”.
E lo stesso Bruce sembra consapevole dell’importanza di questo ritorno alle origini (o agli intermezzi): “C’è una parte della mia produzione che non è mai arrivata al pubblico. Ma ora è il momento giusto”.
Bruce Springsteen, il concerto di San Siro
Dopo il rinvio dello scorso anno causato da qualche acciacco, Bruce Springsteen ha confermato il suo ritorno in Italia in estate per quelli che potrebbero essere i suoi ultimi show nel nostro paese. Il Boss va per i 76 anni e l’anno prossimo quasi certamente non farà tour.
I due concerti sono in programma a San Siro, dove Springsteen torna dopo diversi anni, il 30 giugno e il 3 luglio.
“Tracks II: The Lost Albums”
LA Garage Sessions ’83
- Follow That Dream
- Don’t Back Down On Our Love
- Little Girl Like You
- Johnny Bye Bye
- Sugarland
- Seven Tears
- Fugitive’s Dream
- Black Mountain Ballad
- Jim Deer
- County Fair
- My Hometown
- One Love
- Don’t Back Down
- Richfield Whistle
- The Klansman
- Unsatisfied Heart
- Shut Out The Light
- Fugitive’s Dream (Ballad)
Streets of Philadelphia Sessions
- Blind Spot
- Maybe I Don’t Know You
- Something In The Well
- Waiting On The End Of The World
- The Little Things
- We Fell Down
- One Beautiful Morning
- Between Heaven and Earth
- Secret Garden
- The Farewell Party
Faithless
- The Desert (Instrumental)
- Where You Goin’, Where You From
- Faithless
- All God’s Children
- A Prayer By The River (Instrumental)
- God Sent You
- Goin’ To California
- The Western Sea (Instrumental)
- My Master’s Hand
- Let Me Ride
- My Master’s Hand (Theme)
Somewhere North of Nashville
- Repo Man
- Tiger Rose
- Poor Side of Town
- Delivery Man
- Under A Big Sky
- Detail Man
- Silver Mountain
- Janey Don’t You Lose Heart
- You’re Gonna Miss Me When I’m Gone
- Stand On It
- Blue Highway
- Somewhere North of Nashville
Inyo
- Inyo
- Indian Town
- Adelita
- The Aztec Dance
- The Lost Charro
- Our Lady of Monroe
- El Jardinero (Upon the Death of Ramona)
- One False Move
- Ciudad Juarez
- When I Build My Beautiful House
Twilight Hours
- Sunday Love
- Late in the Evening
- Two of Us
- Lonely Town
- September Kisses
- Twilight Hours
- I’ll Stand By You
- High Sierra
- Sunliner
- Another You
- Dinner at Eight
- Follow The Sun
Perfect World
- I’m Not Sleeping
- Idiot’s Delight
- Another Thin Line
- The Great Depression
- Blind Man
- Rain In The River
- If I Could Only Be Your Lover
- Cutting Knife
- You Lifted Me Up
- Perfect World