Bond high quality: ecco perchè metterli in portafoglio

Con l’allentamento della politica monetaria da parte della Bce, gli investitori più prudenti si trovano di fronte a una nuova sfida: come proteggere il capitale in un contesto in cui i rendimenti dei depositi a breve termine stanno rapidamente perdendo attrattiva. Secondo Fabio Caiani, Managing Director e Head of South East Europe di Nordea Asset... Leggi tutto

Apr 9, 2025 - 12:52
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Bond high quality: ecco perchè metterli in portafoglio

Con l’allentamento della politica monetaria da parte della Bce, gli investitori più prudenti si trovano di fronte a una nuova sfida: come proteggere il capitale in un contesto in cui i rendimenti dei depositi a breve termine stanno rapidamente perdendo attrattiva.

Secondo Fabio Caiani, Managing Director e Head of South East Europe di Nordea Asset Management, «le obbligazioni di alta qualità potrebbero essere la soluzione che gli investitori stanno cercando». In particolare, Caiani sottolinea come «un’enorme quantità di liquidità—centinaia di miliardi di euro—si libererà nel corso del 2025, con la scadenza dei depositi a breve termine». Il problema? I tassi d’interesse continuano a scendere, e con essi l’interesse verso strumenti tradizionalmente considerati “sicuri”.

Dal giugno 2024 a gennaio 2025, la BCE ha già tagliato i tassi cinque volte, segnalando un’inflazione in rallentamento ma lasciando presagire nuovi tagli nel corso dell’anno. Caiani prevede che «i tassi sui depositi potrebbero scendere fino al 2%», aprendo la strada a rendimenti reali negativi per molti investitori avversi al rischio.

In questo scenario, si apre una nuova frontiera: il ritorno al mercato obbligazionario. «Sempre più investitori stanno considerando obbligazioni a basso rischio come alternativa ai depositi, nel tentativo di contrastare l’erosione dell’inflazione senza modificare il proprio profilo di rischio», spiega Caiani.

Tra le opzioni sul tavolo, i titoli di Stato restano un punto di riferimento, ma non sono privi di insidie. «Il crescente debito pubblico europeo e i deficit di bilancio stanno comprimendo i rendimenti e aumentando i rischi, come si è visto chiaramente all’inizio del 2025», avverte l’esperto.

Per questo, Caiani suggerisce di guardare oltre: ai *covered bond*, ovvero le obbligazioni garantite. «Sono strumenti emessi da banche o istituti ipotecari, sostenuti da collaterali solidi come mutui residenziali o prestiti al settore pubblico», spiega. La vera forza di questi strumenti, secondo Caiani, è la doppia protezione: «non solo l’investitore può rivalersi sugli asset dell’emittente in caso di insolvenza, ma ha anche accesso a un pool di garanzia separato». Un mix di sicurezza e rendimento che, come ricorda Caiani, «non ha mai registrato un default nei suoi oltre 200 anni di storia».

Tuttavia, la chiave di volta resta l’approccio dinamico. «Limitarsi a un solo segmento dell’universo obbligazionario non è la strategia ideale», sottolinea Caiani. «Una gestione attiva e un’allocazione dinamica tra titoli di Stato e covered bond permettono di sfruttare le inefficienze del mercato e generare rendimenti più stabili».

Inoltre, è fondamentale «non basarsi su previsioni sui tassi, ma costruire una strategia capace di gestire il rischio di tasso e cogliere opportunità in diversi scenari». È proprio questo l’approccio che, secondo Caiani, consente di generare *alfa* anche in un contesto di mercato sfidante.

In conclusione, mentre i depositi bancari perdono appeal e l’inflazione continua a erodere il valore della liquidità, per Caiani «è il momento di puntare su strumenti obbligazionari di alta qualità e strategie dinamiche». Una via per «ottenere protezione, diversificazione e rendimenti più costanti nel lungo termine», anche in un contesto macroeconomico in rapida evoluzione.