Blackout in Spagna e Portogallo, ripristinata l’erogazione. Ancora ignote le cause

Per una giornata intera Spagna e Portogallo sono rimasti al buio per via di un blackout generalizzato. L’erogazione è stata ormai ripristinata.

Apr 29, 2025 - 12:40
 0
Blackout in Spagna e Portogallo, ripristinata l’erogazione. Ancora ignote le cause

Spagna e Portogallo sono tornate quasi totalmente alla normalità nella notte di martedì 29 aprile, dopo il blackout generalizzato che ha colpito le due nazioni a partire dalla tarda mattinata di lunedì.

Ripristinata quasi totalmente l’erogazione sia in Spagna che in Portogallo

Nella nazione lusitana il gestore Redes energéticas nacionais, la Ren, ha annunciato che l’erogazione di energia elettrica è ormai “perfettamente ristabilita” e che, di conseguenza, anche i trasporti sono stati totalmente ristabiliti. Il governo di Madrid ha fatto sapere che il 99 per cento dei cittadini ha nuovamente accesso all’energia; il ministro dei Trasporti Oscar Puente ha precisato poi che tutti gli aeroporti sono nuovamente operativi e che anche il traffico ferroviario e quello delle metropolitane sono stati ripristinati pienamente.

Quella che si chiude per i cittadini della penisola iberica è stata una giornata del tutto inedita. Simile a quella che visse l’Italia il 28 settembre del 2003, quando nella notte l’intero territorio nazionale si ritrovò privo di corrente per via di un incidente avvenuto nel Canton Ticino, in Svizzera.

Il precedente in Italia nel settembre del 2003

Come accaduto in Spagna e Portogallo, anche in quel caso si verificò una paralisi totale dei trasporti, lo spegnimento delle segnalazioni luminose nelle strade e molte persone rimasero chiuse negli ascensori, imponendo interventi dei vigili del fuoco. Inoltre, a Roma si svolgeva la prima edizione della “notte bianca”, alla quale parteciparono 500mila persone, molte delle quali rimasero bloccate nelle linee della metropolitana.

Anche nella penisola iberica la notte è trascorsa in modo simile, con torce e candele per tentare di far luce nel buio e una sensazione di vulnerabilità generalizzata. Le cause dell’incidente non sono ancora state chiarite con certezza, e le autorità di Madrid hanno spiegato che non escludono per ora alcuna pista.

Sánchez: “Scomparsi improvvisamente 15 gigawatt dal sistema”

“Per cinque secondi, 15 gigawatt sono scomparsi dal sistema brutalmente. Ciò equivale a circa il 60 per cento della domanda complessiva in quel momento”, ha spiegato il primo ministro spagnolo Pedro Sánchez in un discorso alla nazione alle 23 di lunedì, a seguito di una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza nazionale. “Non abbiamo ancora potuto determinare – ha aggiunto – cosa abbia provocato il calo improvviso. Stiamo analizzato tutte le cause possibili”.

Nel frattempo, sui mezzi d’informazione spagnoli sono state avanzate numerose ipotesi. Si è parlato di un possibile attacco informatico, ma la possibilità è stata quasi del tutto esclusa dal presidente del Consiglio europeo António Costa, che già nella serata di lunedì aveva affermato che non erano state riscontrate informazioni in questo senso.

“La strada è tracciata ed è quella delle rinnovabili”

Qualcuno, poi, ha colto l’occasione per porre nel mirino la transizione energetica avviata da Portogallo e Spagna, puntando il dito contro l’intermittenza della produzione da rinnovabili. Un’idea rilanciata ad esempio dal quotidiano britannico Telegraph, ma che è stata immediatamente contestata da esperti. Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace Italia, sottolinea come vada “ricordato che in Spagna sono ancora operative anche cinque centrali nucleari che, dunque, non hanno avuto alcun ruolo nello stabilizzare la rete elettrica. Al momento non è ancora chiaro cosa sia successo e il primo ministro Sánchez ha dichiarato che tutte le ipotesi sono aperte. Lo sviluppo degli accumuli – elettrochimici e non – potrà avere certamente un effetto positivo nella stabilità delle reti elettriche. La strada è tracciata ed è quella delle rinnovabili. Peraltro eolico e solare sono già tornati in rete, il nucleare no”.

Un blackout generalizzato ha colpito Spagna e Portogallo per una giornata intera
Un treno bloccato nei pressi di Cordoba, in Spagna, per via del blackout © Javier Soriano/Afp/Getty Images

Michael Hogan, consulente dell’organizzazione non governativa indipendente Regulatory assistance project, già nel 2022 aveva spiegato che “nessuno dei recenti eventi che si sono verificati in mercati con quote elevate di rinnovabili è stato causato da un’eccessiva dipendenza dalle tali fonti. Nonostante ciò, l’industria dell’energia fossile è solita cogliere ogni opportunità per promuovere la tesi secondo cui il crescente passaggio alle rinnovabili sta minando la sicurezza e aumentando i costi”.

Occorrerà attendere di conoscere i fatti. E non è escluso che alcune infrastrutture possano non essere ancora sufficientemente adattate alla produzione da eolico e solare. Ma ciò che è certo è che, anche qualora si trattasse di questo, la soluzione non è certo nel ripristino di carbone, petrolio e gas, bensì in una gestione adeguata delle reti di distribuzione.