Belém, tra Amazzonia e Atlantico: un sogno tropicale

Inviato da un lettore e rivisto dalla redazione Non sapevo davvero cosa aspettarmi quando ho deciso di partire per BELÉM, nel nord del BRASILE, ma dentro di me sentivo che non sarebbe stato un viaggio come gli altri. Avevo sentito parlare del mercato Ver-o-Peso, della foresta amazzonica che abbraccia la città e di un clima […] Belém, tra Amazzonia e Atlantico: un sogno tropicale

Apr 14, 2025 - 21:02
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Belém, tra Amazzonia e Atlantico: un sogno tropicale

Inviato da un lettore e rivisto dalla redazione

Non sapevo davvero cosa aspettarmi quando ho deciso di partire per BELÉM, nel nord del BRASILE, ma dentro di me sentivo che non sarebbe stato un viaggio come gli altri. Avevo sentito parlare del mercato Ver-o-Peso, della foresta amazzonica che abbraccia la città e di un clima che ti avvolge come un manto caldo e profumato di spezie tropicali. Ma la realtà ha superato ogni aspettativa, trasformando quei racconti in un caleidoscopio vivo e pulsante di emozioni, suoni e aromi.

Dove si trova Belém

BELÉM è la porta d’ingresso all’AMAZZONIA brasiliana, situata nello stato del PARÁ, sul delta del fiume Guamá, che si riversa nell’immenso fiume delle Amazzoni, a pochi chilometri dall’Oceano Atlantico. Questa posizione geografica strategica ha plasmato il volto della città, rendendola un crocevia di culture indigene, portoghesi e africane. Le strade si snodano tra il verde lussureggiante e i corsi d’acqua, in un costante dialogo tra natura e città.

Un paesaggio che racconta

Appena atterrato, ho percepito l’atmosfera umida e penetrante del clima equatoriale: caldo tutto l’anno, con temperature che oscillano tra i 25 e i 35 gradi, e piogge brevi ma intense, specialmente nel pomeriggio. Quelle docce tropicali arrivano come un abbraccio improvviso, bagnano le strade e risvegliano i profumi della terra, del pesce appena pescato, della frutta matura e delle spezie.

Non è un clima facile, ma è parte dell’esperienza. Ti fa rallentare, respirare profondamente e vivere il tempo in modo diverso.

Il mercato Ver-o-Peso: un’esplosione dei sensi

Se c’è un luogo che riassume l’essenza di BELÉM, è il Ver-o-Peso. Questo mercato storico, affacciato sulla baia di Guajará, è un caos organizzato di bancarelle, odori forti, colori sgargianti e voci che si rincorrono.

Qui ho assaggiato il tacacá, una zuppa calda e gelatinosa fatta con manioca fermentata, foglie di jambú e gamberetti, servita in una piccola ciotola di ceramica. Il jambú, una pianta tipica dell’Amazzonia, ha un effetto anestetico sulla bocca: un’esperienza gustativa unica, quasi psichedelica.

I venditori mi hanno offerto frutta dai nomi esotici come cupuaçu, bacaba e taperebá. Ho annusato l’olio di andiroba, usato dalle popolazioni locali per curare le punture di insetti, e ho comprato un piccolo amuleto fatto con legno di pau-brasil, l’albero da cui prende il nome l’intero paese.

Cultura e spiritualità amazzonica

A BELÉM, la spiritualità è ovunque. Non solo nelle chiese barocche che testimoniano il passato coloniale portoghese, ma anche nelle tradizioni sincretiche afro-brasiliane e indigene che si fondono in riti ancestrali. Ho partecipato a una cerimonia in onore di Nossa Senhora de Nazaré, la patrona della città, e ho visto il Círio de Nazaré riflesso negli occhi di chi crede davvero nei miracoli.

Il Museo Emilio Goeldi mi ha poi regalato un’immersione più “scientifica” nella biodiversità dell’Amazzonia: scimmie urlatrici, piante carnivore, insetti giganti e uccelli dai colori irreali. Qui ho capito che l’Amazzonia non è solo un luogo: è un ecosistema vivente, immenso, complesso, sacro.

La vita lungo il fiume

Uno dei momenti più suggestivi del mio viaggio è stato il tramonto sul fiume delle Amazzoni. Ho preso una piccola barca e mi sono lasciato cullare dalla corrente, mentre il cielo si tingeva di rosso e arancio. I pescatori rientravano con le reti colme di pesce, i bambini si tuffavano dalle banchine ridendo, e il rumore della città si perdeva nell’acqua.

La vita qui scorre lenta, ma piena. Ogni gesto ha un peso, ogni sguardo racconta una storia. Anche una semplice passeggiata sulla riva diventa un’esperienza: puoi incontrare musicisti che suonano il carimbó, donne che intrecciano cesti con foglie di palma, venditori che raccontano leggende sugli spiriti del fiume.

Belém by night

Quando cala la notte, BELÉM non si spegne, anzi. Il centro storico si anima di locali dove si balla il tecnobrega, un genere musicale locale che fonde ritmi elettronici e melodie tradizionali. Mi sono trovato a ballare sotto le stelle, circondato da sconosciuti che sembravano amici da sempre.

I ristoranti offrono piatti di cucina amazzonica rivisitata in chiave moderna: ho assaggiato ceviche di pesce tambaqui, risotto al tucupi, e dessert al cupuaçu che sembravano usciti da un sogno tropicale. Il clima caldo e umido rende ogni notte avvolgente, quasi cinematografica.

Un viaggio dentro me stesso

Visitare BELÉM non è stato solo un viaggio geografico, ma anche un percorso interiore. In questa città che vibra tra modernità e arcaismo, tra fede e magia, ho ritrovato il senso dell’attesa, del silenzio, della contemplazione. Mi sono lasciato sorprendere da una natura che si impone con forza e bellezza, e da una cultura che accoglie, racconta, abbraccia.

Il Brasile del nord è un luogo dove nulla è banale. Qui, ogni giorno è una scoperta, ogni incontro una lezione di umanità. E BELÉM, con i suoi mille volti, è diventata parte del mio immaginario, una pagina indelebile del mio diario di viaggio.

Belém, tra Amazzonia e Atlantico: un sogno tropicale