Ballando con le Stelle, intervista a Rossella Erra: “La tv mi ha salvata”. Il retroscena su Milly Carlucci e cosa pensa davvero dei giudici
Volto fisso di Ballando con le Stelle, Rossella Erra spiega a TvBlog le tappe più importanti del suo percorso televisivo.

Una vita attraversata da momenti difficili e profondi, e un approdo in televisione arrivato quasi per caso, ma capace di restituirle nuova forza e una seconda possibilità. Oggi Rossella Erra è una presenza fissa e amatissima nello studio di Ballando con le Stelle, dove puntata dopo puntata si fa portavoce del “popolo” e paladina dei concorrenti. In questa intervista esclusiva a TvBlog, racconta con emozione come la TV l’abbia salvata, e svela il legame speciale con Milly Carlucci – affettuosamente chiamata “la mia Milly” – con cui è scattata una scintilla che non si è mai spenta. E parlando dello speciale Sognando Ballando con le Stelle, in onda il 9 maggio su Rai 1, promette: “Sarà una grande festa”.
Da commercialista al mondo della televisione. Il suo percorso professionale è molto singolare, ma cosa l’ha spinta a questo cambio di rotta così radicale? C’è stato un momento preciso in cui ha sentito il desidero di intraprendere questa professione?
Ad avermi spinta verso un cambio di vita è stata la disperazione. Io avevo una società di formazione professionale e a me piaceva davvero tanto. Nella mia vita ci sono stati però diversi eventi negativi: la malattia di mia madre, che è durata più di 9 mesi, ma anche delle grandi incomprensioni con il mio socio che sono diventate insanabili quando mia mamma è venuta a mancare. A quel punto mi è caduta la terra sotto ai piedi, perché mi sono ritrovata a 43 anni senza un lavoro, senza i soldi e senza una mamma. Avevo perso totalmente la bussola della mia vita. Trascorsi mesi, non ero riuscita ancora a trovare una valida alternativa, finché un giorno ho letto un annuncio. Stavano cercando componenti di un pubblico parlante per un nuovo programma Rai, Vieni da Me di Caterina Balivo. C’è da dire che io ho sempre avuto una grande passione per lo spettacolo, il teatro e il gossip, così ho deciso di inviare la candidatura e di presentarmi ai provini.
In quella sede hanno visto che, oltre a conoscere il curriculum professionale dei vari personaggi, ero anche a conoscenza di molti dettagli sulla loro vita personale. A quel punto è nata la mia figura, cioè quella dell’ambasciatrice del pubblico. Prima di questa opportunità, mi ero spenta e non riuscivo più a trovare ragioni di felicità, ma all’improvviso mi sono trovata catapultata in questo mondo che io vedevo da casa e che per me è sempre stato un’ancora di salvezza. Quando mia mamma è stata male, la tv era la mia isola felice. Tra l’altro, Ballando con le Stelle era il nostro programma preferito e noi lo guardavamo sempre insieme. C’è stato quindi questo cambio di rotta a cui non avrei mai potuto aspirare. La tv mi ha salvata, perché non credevo più in me stessa e pensavo di non essere in grado di affrontare determinate situazioni della vita. Adesso so cosa ho perso e ringrazio per quello che ho.
Il successo in tv è arrivato soprattutto grazie a Milly Carlucci e a Ballando con le Stelle. Come definirebbe il suo ruolo all’interno del programma e come si è evoluto nel corso delle edizioni?
Io ero inizialmente la voce fuori dal coro; sono arrivata a Ballando nel periodo del Covid, quando non c’era il pubblico in studio. Non ho la presunzione di rappresentare tutti i telespettatori italiani, ma rappresento solo chi si sente rappresentato da me. Sono una persona che tende a contrastare la giuria, perché materialmente abbiamo spesso delle opinioni diverse. Caratterialmente tendo infatti ad aiutare il concorrente o il maestro e mi appassiono nel farlo. Quasi sempre non la penso come i componenti della giuria, e quindi mi pongo davanti a loro in modo battagliero ma sempre molto passionale.
In qualità di presidente della giuria del popolo, come gestisce il delicato equilibrio tra esprimere la propria opinione e rispettare il lavoro dei concorrenti e dei maestri?
Molte volte sono talmente passionale che perdo di vista lo scopo del programma; non è facile dosare la passione e la volontà di un concorrente, e capire che dietro c’è un grande lavoro. Io cerco – dove posso – di andare ad aiutare coloro che all’inizio non sono molto bravi nel ballare. In realtà la migliore soluzione è proprio quella di seguire il cuore, perché così facendo si può ascoltare il racconto – che ogni coppia ci regala – ma anche premiare l’eccellenza nel ballo. Non è semplice, perché mi affeziono ai concorrenti, ma devo comunque premiare in base a diverse situazioni che cambiano di volta in volta. Non arrivo mai con un’idea certa sul concorrente a cui dare il tesoretto, ma la costruisco durante la puntata.
Sognando Ballando con le Stelle è importantissimo per me perché, per la prima volta, potrò anche io da spettatrice provare a scegliere il nuovo maestro del talent. Il pubblico a casa potrà esprimere la propria opinione per decidere il nome del professionista della prossima edizione, e si sentirà parte integrante del programma.
A proposito di Sognando Ballando con le Stelle, cosa deve aspettarsi il pubblico da questo appuntamento speciale? Novità da anticiparci?
Sarà una festa per i 20 anni di Ballando con le Stelle. Ritorneranno concorrenti che sono stati importanti per la storia del talent, ma anche maestri storici che sono andati via all’improvviso, forse anche non in buoni rapporti. A me questa cosa emoziona tanto perché, prima di essere parte del programma, sono stata una spettatrice e ho tantissimi ricordi legati alla trasmissione. Tutto è iniziato ad esempio con Hoana Borselli e Simone De Pasquale, una coppia che creava una magia incredibile. Natalia Titova ed Emanuele Filiberto sono stati anche loro importantissimi per me, e ricordo che li ho votati tantissime volte sperando nella loro vittoria. Il pubblico si deve quindi aspettare una grande festa, oltre la gara.
Qual è il suo rapporto con i giudici e con Milly Carlucci? Tra i componenti della giuria, chi è secondo lei il più “antipatico” e chi il più equo nelle scelte?
La più equa è per me sempre Carolyn Smith, che è una donna dotata di una grande sensibilità e di un grande cuore, ed è la prima che arriva e dà consigli ai ballerini. Il più “cattivo” è Guillermo Mariotto, perché ha sempre quel commento distruttivo. Ad esempio, nella scorsa edizione, disse a Giovanni Pernice che era venuto da Londra per “ballare come il cucco“. Selvaggia Lucarelli non è cattiva, ma studia molto la persona davanti a sé e capisce com’è in base a diversi elementi; anche dallo screzio si vede la personalità del concorrente.
Milly Carlucci è per me “la mia Milly“: ricordo il momento in cui venne a trovarmi da Caterina Balivo e mi disse che, per sentirmi più vicina a mia mamma, avrei dovuto raggiungerla tra i tavolini di Ballando. Da quel momento non mi ha lasciato più le mani. Milly è una grande professionista, ma è anche una donna che ti abbraccia, ti accoglie in famiglia, ti supporta e ti sta vicino. Per me è un sostegno molto importante, anche perché mi ha ridato grande fiducia in me stessa. Io non ero nessuno, e lei ha dato voce al Nessuno.
La scorsa edizione è stata molto tormentata per via dell’uscita di scena di Guillermo Mariotto. Cosa può dirci a riguardo?
La giuria è confermata e io sono molto felice. Quando qualcuno in famiglia non sta molto bene, gli si tende la mano e lo si aiuta. Mariotto è in grande forma, ognuno ha bisogno dei suoi tempi. Tutti condanniamo ma, quando c’è da perdonare, tutti siamo dei giudici implacabili. Dobbiamo essere un po’ meno giudici e un po’ più umani.
Oltre Ballando con le Stelle, ha progetti futuri in tv di cui può anticiparci qualcosa?
Continuo questa splendida avventura con Citofonare Rai 2 di Simona Ventura e Paola Perego. Quest’anno mi hanno dato una grande possibilità e per me è stato momento di crescita. Poter avere una mia rubrica di gossip per un pubblico della domenica mattina e poterlo affrontare in autonomia, è un passo in avanti per il mio percorso televisivo. Devo dire grazie anche a loro due, e spero che questo lavoro continui. Intanto non smetto di scrivere, con l’obiettivo di diventare presto giornalista pubblicista. Ci sto mettendo tutta me stessa.