Automotive: la crisi arriva anche nella filiera
Nel 2024, il mercato della componentistica automotive in Italia ha visto un ridimensionamento significativo, con una contrazione del fatturato pari al 6% rispetto all’anno precedente. A incidere fortemente sui risultati è stato il crollo dei volumi di produzione di veicoli sia in Italia che in Europa, fenomeno che ha ridotto drasticamente i ricavi dei fornitori […] L'articolo Automotive: la crisi arriva anche nella filiera proviene da Economy Magazine.

Nel 2024, il mercato della componentistica automotive in Italia ha visto un ridimensionamento significativo, con una contrazione del fatturato pari al 6% rispetto all’anno precedente. A incidere fortemente sui risultati è stato il crollo dei volumi di produzione di veicoli sia in Italia che in Europa, fenomeno che ha ridotto drasticamente i ricavi dei fornitori automotive. A ciò si aggiunge una preoccupante riduzione della marginalità, che ha segnato un -20% a livello di Ebit margin, con una pressione ancora maggiore sul settore dovuta all’incapacità di assorbire i costi fissi.
Costi e materie prime
Nonostante il trend ribassista delle materie prime, i fornitori di componentistica automotive continuano a fronteggiare un costo del venduto ben al di sopra dei livelli pre-pandemia. La difficoltà nel trasferire l’aumento dei costi alle vendite ha acuito la crisi, con le imprese che faticano a mantenere la competitività in un mercato sempre più volatile. Il rischio di non riuscire a riallineare i prezzi alle nuove dinamiche di mercato rappresenta una sfida decisiva per molte aziende del settore.
Previsioni per il 2025
Le prospettive per il 2025 non sembrano molto più rosee. La produzione di veicoli in Europa è destinata a scendere ulteriormente, con una riduzione di oltre il 4% rispetto al 2024. In Italia, la produzione di veicoli è ai minimi storici, con nessuno dei principali modelli di auto che sarà prodotto nel nostro Paese nei prossimi due anni. Un quadro che fa temere per la sopravvivenza di molte realtà industriali legate alla filiera automotive, soprattutto quelle che non riusciranno a diversificare la propria produzione o ad adattarsi alle nuove sfide tecnologiche.
Transizione verso l’elettrico
Un’altra grande incognita è rappresentata dalla transizione verso la mobilità elettrica. Se da un lato l’elettrificazione dei veicoli impone una rivoluzione tecnologica che coinvolge tutta la filiera, dall’altro c’è anche un grande impatto economico. Le aziende legate al motore endotermico, infatti, potrebbero trovarsi in difficoltà nell’adattarsi a questo cambiamento. La produzione di veicoli leggeri è quella che subirà l’impatto maggiore, con il 39% della produzione globale di veicoli previsto su motorizzazioni full-electric entro il 2030. Al contrario, il segmento dei mezzi pesanti in off-road sembra più resiliente a questa transizione.
Come rimanere competitivi
In questo contesto di incertezze, le aziende della componentistica automotive devono adottare strategie per garantire la loro competitività. Tra le soluzioni suggerite, c’è l’investimento nell’innovazione tecnologica e la diversificazione verso settori meno soggetti ai cambiamenti imposti dalla mobilità elettrica. L’agilità nel rispondere ai mutamenti del mercato, unitamente a una gestione efficace dei costi e delle risorse, sarà cruciale per non soccombere a questa crisi che potrebbe durare ancora per diversi anni.
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