Ascoli Piceno, il centrodestra attacca i cronisti che criticano: “Verificare conflitto di interessi”. Le proteste: “Libertà di stampa a rischio”
Interrogazione della maggioranza al sindaco Fdi dopo pezzi usciti sul degrado della città. Il consigliere forzista Alessandro Filiaggi ammette: "Ci sono articoli generici in cui compaiono critiche nei confronti dell’amministrazione". L'ordine dei giornalisti: "Intervento generico e pericoloso" L'articolo Ascoli Piceno, il centrodestra attacca i cronisti che criticano: “Verificare conflitto di interessi”. Le proteste: “Libertà di stampa a rischio” proviene da Il Fatto Quotidiano.

Bavaglio alla bocca per le opposizioni in Consiglio comunale ad Ascoli Piceno, nelle Marche. La protesta, del 18 febbraio scorso, non è passata inosservata, nata a seguito di un’interrogazione presentata al sindaco Marco Fioravanti (Fratelli d’Italia) e firmata da nove consiglieri di maggioranza di centrodestra. “Conflitto di interessi dei giornalisti dipendenti pubblici”, si legge nell’oggetto del documento. Un’iniziativa che ha fatto infuriare la minoranza picena, ma che ha anche preoccupato l’Ordine dei giornalisti della regione che, in una telefonata con il primo cittadino meloniano, ha tenuto a precisare: “L’interrogazione è generica e pericolosa, mettendo a rischio la libertà di stampa”.
L’interrogazione è arrivata sul tavolo di Fioravanti il 7 febbraio: “Premesso che nel territorio ascolano sono attivi giornalisti, pubblicisti e professionisti che scrivono e collaborano per testate anche locali – si legge – i quali sono assunti anche con contratto da lavoratore dipendente presso enti pubblici”, si chiede al sindaco se ci possa essere “un conflitto d’interessi tra il ruolo di dipendente pubblico e quello di giornalista che si occupa di notizie di cronaca politica locale”. A Fioravanti viene anche chiesto “se intende compiere azioni per tutelare l’immagine del Comune alla luce di alcuni articoli denigratori”. Di quali articoli si parla? Dove sono stati pubblicati? Chi li firma? Nessun riferimento. Il documento è firmato da Emidio Premici (Noi Ascoli), Marika Ascarini (Fratelli d’Italia), Patrizia Petracci (Lega con Salvini), Alessandro Filiaggi (Forza Italia), Emanuela Marozzi (Fioravanti sindaco), Patrizia Palanca (Per Ascoli), Manuela Di Mirco (Forza Ascoli), Luigi Lattanzi (Pensiero Popolare Piceno) e Carlo Narcisi (Ascoli Green).
Le opposizioni insorgono. “Si tratta di un fatto gravissimo perché è un chiaro attacco alla libertà di stampa e di pensiero che un giornalista può avere”, dice a ilfattoquotidiano.it il capogruppo del Pd Francesco Ameli. “Ma la cosa più grave è che ne fanno un attacco generalizzato – conclude – senza specificare chi sia il destinatario e senza alcun motivo”. Ma che alcuni articoli hanno fatto storcere il naso alla maggioranza lo conferma il consigliere forzista Alessandro Filiaggi che, raggiunto al telefono da ilfattoquotidiano.it, pochi minuti prima dell’inizio della seduta comunale, dice: “Ci sono articoli generici in cui compaiono critiche nei confronti dell’amministrazione“. Articoli che riguarderebbero alcune situazioni di degrado della città. E che, stando a quanto ricostruito dal presidente dell’ordine Franco Elisei, avrebbero uno o due autori: “Durante il colloquio con il primo cittadino”, ha detto a ilfattoquotidiano.it, “non sono stati fatti né nomi né enti in cui questi giornalisti potrebbero lavorare, mi sono limitato a parlare di ruoli, limiti e potenzialità della professione. Ma secondo me è improprio utilizzare il plurale, è una mia sensazione che ci sia solo un giornalista (massimo due), ma sono solo illazioni”.
In Consiglio la maggioranza ha tentato di difendersi: “Ci state accusando di mettere il bavaglio alla stampa ma questa interrogazione è stata mal compresa”, ha detto in Aula il consigliere Premici. Proprio mentre parlava la minoranza si è messa il bavaglio bianco alla bocca e la seduta ha rischiato di essere sospesa. Dopo la protesta Premici ha concluso: “Noi non stiamo chiedendo al sindaco di mettere a tacere i giornalisti, ma gli chiediamo se è opportuno che alcuni di loro (giornalisti, ndr) siano anche dipendenti pubblici che criticano l’operato di questa amministrazione”.
Un tema “importante, quello dell’informazione”, ha detto Fioravanti, che è anche presidente dell’Anci. Poi ha continuato: “Ci sono due codici, quello deontologico dei giornalisti e poi quello comportamentale dei dipendenti pubblici. Questa amministrazione non intende prendere iniziative e io difenderò sempre tutti i giornalisti, ma mantenendo un principio: rispetto per i giornalisti che rispettano il codice deontologico e rispetto per i giornalisti dipendenti che rispettano il codice comportamentale”. Dunque chi è giornalista pubblicista e dipendente pubblico può scrivere solo bene dell’amministrazione picena? Ma soprattutto, serviva un’interrogazione per sancire la libertà di stampa? E inoltre la maggioranza ha attaccato senza mai spiegare contro chi se la prende e per quale episodio.
Una vera e propria “intimidazione” secondo le opposizioni, ma anche l’Ordine dei giornalisti delle Marche. “L’interrogazione nella sua genericità”, ha detto Elisei, “mette in discussione la libertà di stampa e il diritto di critica, inaccettabile in democrazia, con effetti controproducenti per tutte le parti in causa”. E l’Ordine dei giornalisti marchigiano ha precisato: “La figura di impiegato non è incompatibile con una collaborazione giornalistica, a meno che non lo impedisca l’ente di riferimento. E a meno che il giornalista non sia inquadrato come ufficio stampa, generando – solo in tal caso – un presunto conflitto di interessi”.
*Foto di Nunzia Eleuteri (Cronache Picene)
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