Arriva il Dfp, nuovo timone dei conti pubblici

Si chiamerà Documento di finanza pubblica, Dfp, avrà una copertura di tre anni, fino al 2028, e indicherà «le risorse necessarie per finanziare le politiche in essere che il governo intende confermare». Le regole europee sono cambiate, quelle nazionali ancora no, ma Governo e maggioranza archiviano il vecchio Def, il Documento di economia e finanza […] L'articolo Arriva il Dfp, nuovo timone dei conti pubblici proviene da Iusletter.

Mar 26, 2025 - 11:29
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Si chiamerà Documento di finanza pubblica, Dfp, avrà una copertura di tre anni, fino al 2028, e indicherà «le risorse necessarie per finanziare le politiche in essere che il governo intende confermare». Le regole europee sono cambiate, quelle nazionali ancora no, ma Governo e maggioranza archiviano il vecchio Def, il Documento di economia e finanza introdotto dalla legge 196 del 2011 (prima ancora si chiamava Dpef), che rappresenta la prima verifica dell’anno sull’andamento dei conti pubblici.

Il Dfp che il ministero dell’Economia presenterà entro il 10 aprile, sarà più leggero del Def, una sola sezione invece di tre, e conterrà le previsioni tendenziali dell’economia e della finanza pubblica a legislazione vigente per il periodo ‘25-’27, lo stesso coperto dall’ultima Legge di Bilancio, «e le medesime informazioni riferite all’anno 2028» si legge nella risoluzione di maggioranza che le Commissioni Bilancio di Camera e Senato voteranno la prossima settimana.

Il voto, che segnerà una spaccatura con l’opposizione, arriva dopo mesi di trattative tra il Mef e il Gruppo di lavoro parlamentare per arrivare ad un compromesso, come fu in autunno per l’esame del Piano strutturale di bilancio, avvenuto anche quello in un contesto normativo inedito.

L’opposizione aveva chiesto sostanzialmente di mantenere il contenuto informativo e l’ orizzonte temporale del vecchio documento di programmazione. La nuova legislazione europea sui conti pubblici non lo richiede, e il Ministero dell’Economia e la maggioranza non lo hanno ritenuto necessario. Nel Dfp ci saranno le informazioni anche sul 2028, che saranno aggiornate a settembre, quando il ‘28 entrerà formalmente nel triennio di programmazione del bilancio, e quelle sulle politiche invariate. Ma non in modo formale e secondo terminologie che secondo il Mef non hanno più «alcuna compiuta definizione nella normativa euro-unitaria».

In attesa delle modifiche della normativa nazionale, che resta ancorata al vecchio sistema, l’esame del nuovo Dfp non sarà comunque privo di incognite. Come pure non saranno da trascurare le valutazioni dell’Ufficio Parlamentare di Bilancio, l’autorità indipendente che deve validare le previsioni economiche del governo.

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