Andy Warhol prima di diventare il re della pop art viveva con 25 gatti

Il maestro indiscusso della Pop Art, Andy Warhol, adorava i gatti, come sua madre. Non parliamo di una passione discreta, ma di una vera e propria convivenza con ben 25 felini, tutti battezzati con il nome “Sam” – tranne uno, a cui fu concesso il nome di “Blue Pussy”. La curiosa convivenza felina, che potrebbe...

Feb 8, 2025 - 21:33
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Andy Warhol prima di diventare il re della pop art viveva con 25 gatti

Il maestro indiscusso della Pop Art, Andy Warhol, adorava i gatti, come sua madre. Non parliamo di una passione discreta, ma di una vera e propria convivenza con ben 25 felini, tutti battezzati con il nome “Sam” – tranne uno, a cui fu concesso il nome di “Blue Pussy”.
La curiosa convivenza felina, che potrebbe far sorridere i più, rappresenta in realtà un capitolo poco conosciuto della vita dell’artista. Eppure, i gatti di Warhol non erano solo compagni di casa: divennero una fonte d’ispirazione e, in un certo senso, un preambolo del suo caratteristico stile, fatto di serialità e colori audaci.

Una casa piena di Sam

Negli anni ’50, prima che Warhol diventasse una superstar dell’arte contemporanea, viveva in un modesto appartamento sulla East 57th Street di Manhattan insieme a sua madre, Julia. La casa era inizialmente abitata da un unico gatto, Hester, e l’esigenza di combattere la solitudine trasformò presto quel rifugio in una vera colonia felina, popolata da 25 gatti, tutti rigorosamente chiamati “Sam”.

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By Flickr

Una scelta ironica e surreale, in perfetta linea con il carattere eccentrico di Warhol, che non rimase confinata al contesto domestico. Nel 1954, infatti, pubblicò un libro intitolato “25 Cats Name Sam and One Blue Pussy”. Sì, avete letto bene: “Name” invece di “Named”. L’errore ortografico sulla copertina non fu mai corretto, perché l’artista lo trovava, a modo suo, affascinante.

Un libro che racconta l’amore per i felini

Il libro rappresenta una finestra su un lato meno conosciuto di Warhol. Contiene sedici litografie raffiguranti solamente gatti, ognuna arricchita dalla calligrafia della madre Julia Warhola. I felini, delineati con linee nere sottili e colorati alla Warhol, rivelano una tenerezza quasi inedita per un artista celebre per l’ossessione nutrita nei confronti di mass media e cultura di massa.
L’opera riflette la passione di Warhol per la serialità, un tema che avrebbe poi dominato la sua carriera. Ogni gatto è unico nei colori e nei dettagli, ma insieme formano una composizione che anticipa il gusto per la ripetizione e la variazione, elementi centrali della Pop Art.

La tecnica della blotted line

Le litografie dei gatti furono create utilizzando la tecnica della blotted line, sviluppata da Warhol durante i suoi anni come illustratore commerciale. La tecnica consisteva nel disegnare con inchiostro su carta, per poi trasferire le linee su un altro foglio mediante pressione, creando così contorni irregolari e distintivi. L’effetto era grafico ma allo stesso tempo personale, una combinazione che caratterizzò molte delle sue opere.

Un’opera rara e preziosa

Oggi, il libro “25 Cats Name Sam and One Blue Pussy” è un oggetto da collezione estremamente raro. Le litografie originali, spesso colorate a mano da Warhol o dai suoi amici, sono ambitissime dai collezionisti e, come già detto offrono, uno spaccato del lato più intimo dell’artista.
I gatti furono solo l’inizio. Più avanti nella sua carriera, Warhol continuò a esplorare il mondo animale con opere come la serie “Endangered Species”, in cui raffigurò tigri siberiane e altri animali in via di estinzione, sensibilizzando il pubblico su tematiche ambientali.

I Sam di Warhol: tra arte e vita

I gatti di Andy Warhol sono stati, in parte, specchio del suo mondo. Con loro, l’artista condivise dei momenti di vita ordinaria, trasformandoli in arte straordinaria. Ancora oggi, quei Sam rappresentano un lato meno conosciuto di Warhol, capace di ricordarci che, dietro ogni grande icona, c’è sempre un’umanità che merita di essere raccontata.

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