Ambesi: “Sinner e Alcaraz hanno modi diversi di vivere lo sport. Spagnolo primo favorito al Roland Garros”

Dario Puppo, in compagnia di Massimiliano Ambesi e Guido Monaco, è stato come sempre protagonista dell’attuale versione giornaliera di TennisMania, il programma in diretta sul canale YouTube di OA Sport. Di seguito riportata una piuttosto ampia selezione delle parole di Ambesi, che non si trattiene su due temi: la questione Sinner-Wawrinka e il lungo, ma […]

Apr 28, 2025 - 12:26
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Ambesi: “Sinner e Alcaraz hanno modi diversi di vivere lo sport. Spagnolo primo favorito al Roland Garros”

Dario Puppo, in compagnia di Massimiliano Ambesi e Guido Monaco, è stato come sempre protagonista dell’attuale versione giornaliera di TennisMania, il programma in diretta sul canale YouTube di OA Sport. Di seguito riportata una piuttosto ampia selezione delle parole di Ambesi, che non si trattiene su due temi: la questione Sinner-Wawrinka e il lungo, ma necessario discorso su Alcaraz.

Prima riflessione sugli italiani che hanno di recente battuto Djokovic, nonché sulle ulteriori dichiarazioni su Sinner: “Musetti ha battuto Djokovic qualche anno fa, ma non ha più toccato palla da lì contro il serbo. Gli altri hanno vinto anche in maniera piuttosto netta. Nardi, Berrettini, Arnaldi hanno avuto vita abbastanza facile, credo sia un tema di riflessione. Sinner neanche lo conto perché è un’altra categoria. Gli anni passano per tutti, c’è chi rilascia interviste fuori dal mondo e mi riferisco a Wawrinka, che ha dimostrato di non aver capito niente della vicenda e dopo mesi, mesi e mesi è piuttosto grave. Sbagliano i giornalisti a cercare lo scoop cercando dichiarazioni di quel tipo. Non ha neanche più senso che ‘laqualunque’ si esprima sulla materia dimostrando di non saperne nulla. Quando leggo certe cose m’incazzo come una bestia, poi respiro. Chi ha studiato è in grado di capire quanto determinate dichiarazioni siano totalmente fuori luogo“.

Tema ritiri (tanti, troppi) inevitabile: “La quantità di giocatori con problematiche fisiche è, in termini numerici, imbarazzante. Non ricordo un Masters 1000 con queste difficoltà nei primi due turni. Guardate la parte bassa del tabellone e fatevi un’idea“.

Una lancia spezzata a favore di Alex de Minaur: “A me non piace la narrazione su de Minaur. Questo è uno arrivato al 6 del mondo. In Italia chi è arrivato al numero 6, 5, prima di Sinner? Ma come si può sminuirlo? Ho letto commenti come ‘che schifo de Minaur’. Ma stiamo scherzando? Parliamo di uno costantemente tra i primi 10, anzi tra i primi 4-5 se non si fosse fatto male a cavallo di Wimbledon“.

E altra lancia per Matteo Arnaldi: “Si era già capito due giorni fa che Arnaldi avrebbe vinto. Matteo è quel tipo di giocatore lì. Non aveva mai affrontato Djokovic e il serbo l’ha patito. Quando recupera da 0-40 nel secondo set sul 4-3 per lui dimostra anche di avere attributi. Non so se in un 3 su 5 il risultato sarebbe stato lo stesso, però il risultato pesa e adesso il tabellone è buono perché si aprono scenari interessanti“.

Non favorevolissima, invece, l’impressione circa Luciano Darderi: “Al di là di come sia finita per Darderi, quello che mi ha colpito in maniera non positiva è come ha approcciato la partita dopo aver perso con Shelton. Ero convinto che Darderi riuscisse a gestire diversamente l’approccio alla partita. Con Shelton perde male a Monaco. Pensavo potesse affrontare Tiafoe in un altro modo e così non è stato, bisogna capire quanto è stato il ruolo dell’indisposizione. Poteva andare avanti“.

Non è che, comunque, sia cambiato il numero uno per Parigi: “Il favorito tecnico rimane Alcaraz per il Roland Garros, poi possiamo disquisire a lungo sul livello degli altri, ma il nome da cui parto è quello. Le dichiarazioni di Bautista Agut vanno contestualizzate. Non è che Alcaraz fa 365 giorni all’anno allo stesso modo. Se Alcaraz perde Miami, torna a casa, fa una settimana in cui si disfa. In un discorso più ampio posso capire Ferrero e il manager, ma non è che nel torneo non sia focalizzato sull’obiettivo. Va spiegato, perché se no passa il messaggio che questo va a bere col primo che passa il giorno prima della finale di Wimbledon“.

Alcaraz-Netflix, impressioni: “Alcaraz però ha vissuto due stagioni, post Wimbledon 2023 e 2024, abbastanza comparabili. Se l’aspettativa è che ogni anno possa vincere il Grande Slam, è troppo alta. Il fatto di non arrivare in fondo agli US Open, che tu faccia semifinale o esci al secondo o al primo turno fa poca differenza. Il comune denominatore di queste stagioni sono i picchi altissimi, vedi anche Pechino, e poi ci sono quei vuoti di sceneggiatura, potremmo citare US Open e Finals. Su questo bisognerebbe interrogarsi. Non vedo differenze eclatanti tra le ultime due stagioni. In Australia il rendimento non è lo stesso. Non puoi a quel livello sentire la pressione perché ti dicono che l’altro è fuori e la strada è apparecchiata per diventare numero 1, altrimenti la debolezza è intrinseca. A Melbourne si fa irretire da Djokovic versione vecchio volpone. Perde a Parigi, vince a Wimbledon, perde a Cincinnati, vince a Wimbledon, perde a Parigi olimpica. Dove Djokovic alza l’asticella. A me la serie (di Netflix, ndr) ha toccato zero, è la vita dell’atleta. Ci sono alcuni focalizzati al 100%, altri che hanno bisogno dello stacco, di momenti diversi, situazioni diverse. Sono due modi diversi, Sinner e Alcaraz, di vivere lo sport“.

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