Amazon, scontro con Trump: ‘Nessun piano di divulgare il costo dei dazi Usa sul nostro sito web’
Botta e risposta sui dazi fra la Casa Bianca e Amazon. La società di Jeff Bezos si è vista costretta a smentire la notizia secondo cui avrebbe pianificato di divulgare il costo dei dazi imposti dal presidente Donald Trump scorporato e aggiunto ai suoi prodotti. La Casa Bianca aveva criticato aspramente la notizia, visto che […] The post Amazon, scontro con Trump: ‘Nessun piano di divulgare il costo dei dazi Usa sul nostro sito web’ appeared first on Key4biz.

Botta e risposta sui dazi fra la Casa Bianca e Amazon. La società di Jeff Bezos si è vista costretta a smentire la notizia secondo cui avrebbe pianificato di divulgare il costo dei dazi imposti dal presidente Donald Trump scorporato e aggiunto ai suoi prodotti. La Casa Bianca aveva criticato aspramente la notizia, visto che in quel modo Bezos si toglieva dalle spalle il peso dei sovrapprezzi imposti da Trump, provocando anche una pesante flessione in borsa del titolo del 2,2%.
Non è il primo screzio fra i due.
Martedì Amazon ha dichiarato di non aver mai preso in considerazione l’idea di pubblicare i dazi sul suo sito principale di vendita al dettaglio Amazon.com e di non aver implementato nulla su alcun sito aziendale. “Il team che gestisce il nostro negozio Amazon Haul a bassissimo costo ha preso in considerazione l’idea di elencare i costi di importazione su alcuni prodotti”, ha dichiarato un portavoce dell’azienda.
Cosa è Amazon Haul
Amazon Haul è il mercatino low cost di Amazon, dove sono- in vetrina tutti i prodotti che costano meno di 20 dollari.
Le accuse della Casa Bianca
La portavoce della Casa Bianca, Karoline Leavitt, ha dichiarato di aver discusso del rapporto del Punchbowl News con Trump, il cui messaggio al riguardo è stato: “Questo è un atto ostile e politico da parte di Amazon”.
“Perché Amazon non l’ha fatto quando l’amministrazione Biden ha portato l’inflazione al livello più alto degli ultimi 40 anni? Questo è un altro motivo per cui gli americani dovrebbero comprare prodotti americani”.
I dazi di Trump
Trump ha imposto uno tsunami di dazi sui partner commerciali statunitensi, inclusa la Cina, che ha visto i costi tariffari aumentare del 145% da quando Trump è entrato in carica.
Leavitt ha affermato che la mossa di Amazon non è stata una sorpresa, dato che un rapporto di Reuters del 2021 riportava che l’azienda tecnologica aveva stretto una partnership con un “braccio di propaganda cinese”. “Quindi, questo è un altro motivo per cui gli americani dovrebbero comprare prodotti americani”, ha affermato, sottolineando gli sforzi dell’amministrazione Trump per rafforzare le catene di approvvigionamento critiche e incrementare la produzione nazionale.
Insomma, la luna di miele con le Big tech Usa sembra al capolinea per Trump.
Rapporti tesi anche in passato
Jeff Bezos, che è anche proprietario del Washington Post, ha incontrato Trump dopo le elezioni e ne ha elogiato la spinta a favore della deregolamentazione e della riduzione delle tasse.
Amazon è stata tra le tante aziende a donare denaro all’insediamento del presidente e a Bezos è stato riservato un posto d’onore all’evento.
Ma i due uomini hanno avuto un rapporto teso in passato.
Trump ha ripetutamente criticato Amazon e il Washington Post durante il suo primo mandato, mentre Bezos nel 2016 ha accusato Trump di usare una retorica che “erode la nostra democrazia ai margini” e una volta ha scherzato sull’idea di lanciarlo nello spazio a bordo di un razzo.
Nel 2019, Amazon ha intentato una causa contro il Pentagono, sostenendo che le era stato negato un contratto da 10 miliardi di dollari a causa della decisione di Trump di “perseguire i propri fini personali e politici” per danneggiare Bezos, “il suo presunto nemico politico”.
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