Alternanza scuola-lavoro, sempre più scuola e sempre meno lavoro. Ma chi fa lo stage spesso trova un’occupazione
Sempre meno lavoro, sempre più scuola: l’ex alternanza scuola-lavoro, ora PCTO, non è più sinonimo di tirocinio formativo in ambienti di lavoro. Infatti, stando all’ultimo Rapporto AlmaDiploma sul “Profilo dei diplomati”, solo la metà di chi ha concluso il percorso delle superiori nel 2024 - il 58,6% - ha svolto attività di stage in imprese. A fare il punto sul rapporto tra studenti e PCTO siamo stati noi di Skuola.net, come tappa di avvicinamento all’esame di Maturità 2025, che per la prima volta porta a compimento la riforma di renziana memoria della “Buona Scuola”, che aveva istituito l’alternanza scuola-lavoro curricolare e la voleva come requisito d’ammissione all’esame di Maturità. Cosa che poi è rimasta “in ghiaccio” per anni. Indice Tirocinio: sì nei tecnici e nei professionali, ma non nei licei Assolutamente soddisfatti? Poco più di 2 studenti su 10 Un’occasione mancata? L’ombra della sicurezza sul lavoro Tirocinio: sì nei tecnici e nei professionali, ma non nei licei Tornando ai dati, si tratta della classica rappresentazione della ‘media del pollo’: nei tecnici e nei professionali il tirocinio, infatti, è la forma più diffusa di PCTO (oltre 8 su 10), di conseguenza nei licei è assolutamente quella minoritaria. Con buona pace di chi aveva in mente l’alternanza scuola-lavoro per avvicinare i giovani - soprattutto liceali, visto che nei tecnici-professionali era già prassi - al mondo del lavoro. A farla da padrone - per il 76,8% degli intervistati - sono quindi i surrogati di tali esperienze, ovvero attività di orientamento riconosciute all’interno dei PCTO. Formule come ‘Impresa in Azione’ (11,9%), ‘Impresa Formativa Simulata’ (9,6%) e il ‘Service Learning’ (6,1%). Non a caso l’acronimo sta proprio per Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento. Tutto consentito, quindi. Assolutamente soddisfatti? Poco più di 2 studenti su 10 Non sorprende, perciò, che gli studenti assolutamente soddisfatti delle attività di PCTO siano poco più del 20%, con una decrescita costante dal 2020 in poi: cinque anni fa i diplomati che ritenevano molto utile l’alternanza erano oltre il 30%. Chiaramente, se allarghiamo le maglie e includiamo nei promotori anche coloro parzialmente soddisfatti, la situazione migliora: passiamo a un indice di gradimento positivo che riguarda il 68,8% degli intervistati, con una maggiore soddisfazione che si rileva tra i diplomati professionali, seguiti dai tecnici e dai liceali (rispettivamente 81,4%, 76,9% e 60,7%). Un’occasione mancata? Un vero peccato, però, che i PCTO non decollino, perché in alcuni casi questi progetti possono davvero essere propedeutici per l’accesso al mondo del lavoro o, quantomeno, per un buon l’orientamento. Chi lo stage lo fa, ne riceve indietro parecchi benefici. A partire da una maggiore apertura delle porte del mercato del lavoro: tra quanti hanno svolto PCTO durante gli studi - e a un anno dal diploma dichiarano di essere occupati - ben il 24,9% lavora nell’azienda presso cui ha svolto tale esperienza. Ad avere ricevuto una proposta di lavoro sono stati soprattutto i diplomati professionali (30,1%) e quelli dei tecnici (26,6%). Di conseguenza, la valutazione sulle attività di tirocinio e stage è più positiva proprio laddove l’esperienza formativa risulta più diffusa, quindi negli indirizzi professionali e tecnici: l’82,6% dei diplomati professionali e il 76,2% dei tecnici li ritiene particolarmente utili, contro il 55,9% dei liceali. L’ombra della sicurezza sul lavoro Sullo sfondo, tra le altre criticità, resta comunque il nodo della sicurezza sui luoghi di lavoro: nell’ultimo anno, secondo l’INAIL, si sono registrati poco più di duemila infortuni nei PCTO su un totale di poco meno di 80 mila eventi complessivi in ambito scolastico.

Sempre meno lavoro, sempre più scuola: l’ex alternanza scuola-lavoro, ora PCTO, non è più sinonimo di tirocinio formativo in ambienti di lavoro. Infatti, stando all’ultimo Rapporto AlmaDiploma sul “Profilo dei diplomati”, solo la metà di chi ha concluso il percorso delle superiori nel 2024 - il 58,6% - ha svolto attività di stage in imprese.
A fare il punto sul rapporto tra studenti e PCTO siamo stati noi di Skuola.net, come tappa di avvicinamento all’esame di Maturità 2025, che per la prima volta porta a compimento la riforma di renziana memoria della “Buona Scuola”, che aveva istituito l’alternanza scuola-lavoro curricolare e la voleva come requisito d’ammissione all’esame di Maturità. Cosa che poi è rimasta “in ghiaccio” per anni.
Indice
Tirocinio: sì nei tecnici e nei professionali, ma non nei licei
Tornando ai dati, si tratta della classica rappresentazione della ‘media del pollo’: nei tecnici e nei professionali il tirocinio, infatti, è la forma più diffusa di PCTO (oltre 8 su 10), di conseguenza nei licei è assolutamente quella minoritaria. Con buona pace di chi aveva in mente l’alternanza scuola-lavoro per avvicinare i giovani - soprattutto liceali, visto che nei tecnici-professionali era già prassi - al mondo del lavoro.
A farla da padrone - per il 76,8% degli intervistati - sono quindi i surrogati di tali esperienze, ovvero attività di orientamento riconosciute all’interno dei PCTO. Formule come ‘Impresa in Azione’ (11,9%), ‘Impresa Formativa Simulata’ (9,6%) e il ‘Service Learning’ (6,1%). Non a caso l’acronimo sta proprio per Percorsi per le Competenze Trasversali e l’Orientamento. Tutto consentito, quindi.
Assolutamente soddisfatti? Poco più di 2 studenti su 10
Non sorprende, perciò, che gli studenti assolutamente soddisfatti delle attività di PCTO siano poco più del 20%, con una decrescita costante dal 2020 in poi: cinque anni fa i diplomati che ritenevano molto utile l’alternanza erano oltre il 30%.
Chiaramente, se allarghiamo le maglie e includiamo nei promotori anche coloro parzialmente soddisfatti, la situazione migliora: passiamo a un indice di gradimento positivo che riguarda il 68,8% degli intervistati, con una maggiore soddisfazione che si rileva tra i diplomati professionali, seguiti dai tecnici e dai liceali (rispettivamente 81,4%, 76,9% e 60,7%).
Un’occasione mancata?
Un vero peccato, però, che i PCTO non decollino, perché in alcuni casi questi progetti possono davvero essere propedeutici per l’accesso al mondo del lavoro o, quantomeno, per un buon l’orientamento. Chi lo stage lo fa, ne riceve indietro parecchi benefici.
A partire da una maggiore apertura delle porte del mercato del lavoro: tra quanti hanno svolto PCTO durante gli studi - e a un anno dal diploma dichiarano di essere occupati - ben il 24,9% lavora nell’azienda presso cui ha svolto tale esperienza. Ad avere ricevuto una proposta di lavoro sono stati soprattutto i diplomati professionali (30,1%) e quelli dei tecnici (26,6%).
Di conseguenza, la valutazione sulle attività di tirocinio e stage è più positiva proprio laddove l’esperienza formativa risulta più diffusa, quindi negli indirizzi professionali e tecnici: l’82,6% dei diplomati professionali e il 76,2% dei tecnici li ritiene particolarmente utili, contro il 55,9% dei liceali.
L’ombra della sicurezza sul lavoro
Sullo sfondo, tra le altre criticità, resta comunque il nodo della sicurezza sui luoghi di lavoro: nell’ultimo anno, secondo l’INAIL, si sono registrati poco più di duemila infortuni nei PCTO su un totale di poco meno di 80 mila eventi complessivi in ambito scolastico.